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lunedì 23 dicembre 2019

SCHEDA = Dj Fabo: assolto Cappato, tutte le tappe dal 2014


LUNEDÌ 23 DICEMBRE 2019 14.07.15

= SCHEDA = Dj Fabo: assolto Cappato, tutte le tappe dal 2014 =

(AGI) - Milano, 23 dic. - Un processo storico, snodo cruciale dal punto di vista giudiziario sul tema del 'fine vita', che ha portato la Consulta prima a chiedere invano al Parlamento uno sforzo di chiarezza e poi a decidere che aiutare una persona malata in modo grave a uccidersi non e' un reato "a determinate condizioni". Ma anche una rappresentazione ad alto livello di emotivita', in cui accusa e difesa si sono trovate dalla stessa parte e il vero protagonista e' stato il corpo di Fabiano Antoniani, svelato in tutta la sua cruda sofferenza sul grande schermo dell'aula, commossa che nelle espressioni dei giudici, della Corte d'Assise di Milano. Ora l'epilogo con l'assoluzione di Marco Cappato con la Corte che segue la traccia molto nitida segnata dai colleghi custodi della Costituzione. - 13 GIUGNO 2014 - Fabiano Antoniani (Dj Fabo per gli amici), 40 anni, rimane coinvolto in un grave incidente stradale mentre torna da una serata in un locale milanese. Dopo diversi ricoveri e un anno trascorso all'Unita' spinale dell'ospedale Niguarda arriva la prognosi irreversibile: paralisi totale e cecita'. - DICEMBRE 2015 - Da uomo giovane e pieno di vita, Antoniani non si arrende e insieme con la fidanzata Valeria Imbrogno, che gli e' sempre stata accanto con la madre, si sottopone a un trattamento sperimentale con trapianto di cellule staminali in India, paese dove avevano scelto di andare a vivere prima dell'incidente. Dopo un effimero miglioramento, la terapia si rivela inutile e Fabiano, al ritorno in Italia, chiede alla mamma e a Valeria di porre fine alle sue sofferenze. Le due donne inizialmente rifiutano, lui si chiude nel silenzio per protesta. Valeria cede e contatta Marco Cappato che lo indirizza verso l'associazione svizzera Dignitas di Zurigo, specializzata in 'accompagnamento volontario alla morte'. (AGI) Mad (Segue) 231406 DIC 19 NNNN
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(AGI) - Milano, 23 dic. - - 19 GENNAIO 2017 - Fabo si rivolge attraverso un video-appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Da piu' di due anni sono bloccato a letto immerso in una notte che non ha fine. Vorrei poter scegliere di morire senza soffrire in Italia". Marco Cappato condivide la sua battaglia pubblica con l'associazione 'Luca Coscioni' di cui e' tesoriere che ha seguito decine di casi di accompagnamento oltre confine negli ultimi anni. - 22 FEBBRAIO 2017 - Va in onda nel programma televisivo 'Le Iene' l'intervista a Dj Fabo che poi verra' riproposta in aula nella sua versione integrale su richiesta dei pm. "Prova a legarti mani e piedi e a chiudere gli occhi - spiega tra i rantoli all'inviato del programma, Giulia Golia - e capisci come vivo". - 27 FEBBRAIO 2017 - Alle 11 e 40, pochi secondi dopo avere morso un pulsante che ha immesso nel suo corpo un liquido letale, Fabiano Antoniani muore nella clinica Dignitas. Con lui, oltre alla madre e alla fidanzata, c'e' Cappato che il giorno dopo si autodenuncia ai carabinieri di Milano. 1 MARZO 2017 - I pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini iscrivono il leader radicale nel registro degli indagati con l'accusa di 'aiuto al suicidio' previsto dall'articolo 580 del codice penale che punisce con una pena fino a 12 anni di carcere "chiunque aiuta o determina altri al suicidio ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione". - 8 MAGGIO 2017 - La procura chiede di archiviare la posizione di Cappato, sostenendo che per chi e' nelle condizioni di Dj Fabo esiste il "diritto al suicidio". "Il principio del rispetto della dignita' umana - si legge nella richiesta di chiudere il caso - impone l'attribuzione a Fabiano Antoniani, e in conseguenza a tutti gli individui che si trovano nelle stesse condizioni, di un vero e proprio 'diritto al suicidio', attuato anche in 'via diretta', mediante l'assunzione di una terapia finalizzata allo scopo suicidiario". (AGI) Mad (Segue) 231406 DIC 19 NNNN
LUNEDÌ 23 DICEMBRE 2019 14.07.33

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(AGI) - Milano, 23 dic. - - 10 LUGLIO 2017 - Il gip Luigi Gargiulo dispone l'imputazione coatta per Cappato. "In Italia non esiste il diritto a una morte dignitosa - argomenta - Un giudice non puo' trasformarsi in legislatore perche' introdurrebbe nell'ordinamento un diritto inedito e, soprattutto, ne filtrerebbe l'esercizio, limitandosi ai casi in cui sussistano tali requisiti, peraltro meritevoli di una formulazione generale, astratta e rispettosa del canone di precisione che una simile materia richiede". - 5 SETTEMBRE 2017 - Marco Cappato chiede di essere processato col rito immediato 'saltando' l'udienza preliminare. La data d'inizio del processo viene fissata all'8 novembre. - 4 DICEMBRE 2017 - In un'aula gremita ed emozionata, testimoniano la mamma e la fidanzata di Fabo. "Prima di morire - dice Valeria, campionessa di boxe - mi assicuro' che ci saremmo incontrati di nuovo come energia nell'universo. Dopo la scelta di pubblicizzare la sua scelta di andare in Svizzera, si sentiva di nuovo utile e vivo. Gli dissi che, da pugile, sentivo di essere stata sconfitta dalla Signora Morte perche' lui voleva morire, ma lui mi rispose che non dovevo sentirmi cosi' perche' quella per lui era la vittoria". "Fabiano ha fatto tutto da solo - le parole della mamma - aveva capito che non avevo accettato la sua scelta e allora per farlo andare via sereno gli ho detto: 'Vai Fabiano, la mamma vuole che tu vada". - 13 DICEMBRE 2017 - Scorrono in aula le immagini del filmato di due ore delle 'Iene' e anche il pm Siciliano si commuove. Il video si conclude con una drammatica crisi respiratoria di Fabiano. - 17 GENNAIO 2018 - Cappato chiede ai giudici nelle sue dichiarazioni spontanee di assolverlo con una formula che riconosca il diritto di Fabiano, e di chi e' come lui, a morire, altrimenti - dice - "preferisco che mi condanniate". Prima di queste parole, i pm chiedono di dichiararlo innocente 'perche' il fatto non sussiste' o, in subordine, di mandare gli atti alla Consulta per valutare la costituzionalita' dell'articolo 580 del codice penale. Anche i legali di Cappato, Massimo Rossi e Francesco Di Paola, chiedono di assolverlo 'perche' il fatto non sussiste' e pregano i giudici popolari di "far entrare Fabiano in camera di consiglio". (AGI) Mad (Segue) 231406 DIC 19 NNNN
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(AGI) - Milano, 23 dic. - - 14 FEBBRAIO 2018 - Ne' assoluzione, ne' condanna. I giudici scelgono la terza via chiedendo alla Consulta di valutare la legittimita' di una parte della norma che prevede il reato di 'aiuto al suicidio' (articolo 580 del codice penale). Nell'ordinanza, i giudici (presidente Ilio Mannucci Pacini) vanno ben oltre dal sollevare il semplice dubbio di costituzionalita' perche' prendono una posizione molto netta, sostenendo che "deve essere riconosciuta all'individuo la liberta' di decidere quando e come morire", ma solo se chi lo decide lo fa "in modo autonomo e consapevole. "E' un'ordinanza impeccabile - esulta il procuratore Siciliano - che fornisce diversi elementi di valutazione alla Consulta". Erano due le contestazioni a Cappato: per una, quella di avere 'rafforzato il proposito suicidiario' di Fabiano, va assolto "perche' non indirizzo' ne' condiziono' la sua decisione di togliersi la vita in Svizzera attraverso le modalita' consentite in quello Stato, ma, al contrario, gli prospetto' la possibilita' di farlo in Italia, interrompendo le terapie che lo tenevano in vita". Non ci sono dubbi invece che Cappato "abbia agevolato Dj Fabio avendolo aiutato a recarsi in Svizzera presso la Dignitas". Ma qui entra in gioco quella che per i giudici milanesi e' la possibile incostituzionalita' della norma. Punire chi aiuta una persona a morire non e' sanzionabile perche' contrasterebbe con gli articoli 2 (diritto alla vita), 3 (uguaglianza dei cittadini) e 13 (divieto di restringere le liberta' personali) della Costituzione e gli articoli 2 (diritto alla vita) e 8 (diritto al rispetto della vita privata) della Convenzione europea dei diritti dell'Uomo. - 25 settembre 2019: La Corte Costituzionale ritiene "non punibile" chi "agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli". - 23 DICEMBRE 2019 La corte di Assise di Milano assolve Marco Cappato dall'accusa di aiuto al suicidio perche' "il fatto non sussiste". (AGI) Mad 231406 DIC 19 NNNN   

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