MARTEDÌ 30 GIUGNO 2020 12.40.32
**CORONAVIRUS: LA LEZIONE DI VO', 'GLI ASINTOMATICI CONTAGIANO'** =
ADN0585 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RVE **CORONAVIRUS: LA LEZIONE DI VO', 'GLI ASINTOMATICI CONTAGIANO'** = Lavezzo (UniPd), 'se troviamo pazienti con sintomi ce ne dobbiamo aspettare altrettanti senza', untori inconsapevoli Milano, 30 giu. (Adnkronos Salute) - "Il dato sugli asintomatici è il risultato chiave dello studio" di Vo' Euganeo pubblicato su 'Nature', che consegna alla letteratura scientifica la filosofia del modello veneto adottato per gestire l'emergenza coronavirus. Lo spiega Enrico Lavezzo, docente del dipartimento di Medicina molecolare dell'università di Padova diretto da Andrea Crisanti, da sempre sostenitore convinto del ruolo degli infettati inconsapevoli nella diffusione di Covid-19. "Facendo una fotografia della popolazione di Vo' - commenta Lavezzo, fra gli autori della ricerca alla quale ha partecipato anche l'Imperial College di Londra, dove Crisanti ha lavorato a lungo - abbiamo osservato che circa la metà delle persone positive al tampone erano asintomatiche al momento del test, mentre una parte avrebbe sviluppato i sintomi nei giorni successivi. Questo ci dice che, se abbiamo un certo numero di persone sintomatiche che troviamo positive in un determinato momento, ce ne dobbiamo aspettare altrettante asintomatiche, più difficili da individuare e isolare. E dato che la carica virale è comparabile nei due gruppi - come emerge dalle rilevazioni fatte nel piccolo comune padovano - è evidente come anche gli asintomatici possano contribuire alle catene di trasmissione, come abbiamo anche appreso da alcuni racconti di cittadini di Vo'". "Infatti - precisa il docente - se da un lato è verosimile pensare che un soggetto sintomatico trasmetta l'infezione con più facilità, espellendo ad ogni colpo di tosse grandi quantitativi di virus, dall'altro è ragionevole pensare che i sintomi possano anche indurlo a rimanere a casa, limitando di conseguenza il numero dei contatti e le possibilità di contagio. Un soggetto asintomatico, invece, non è consapevole di essere infetto, e quindi si comporterà come se non avesse la malattia e continuerà a vedere altre persone, anche molte, a seconda del suo stile di vita e della sua occupazione". Untore a sua insaputa. (Red-Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 30-GIU-20 12:40 NNNN
**CORONAVIRUS: LA LEZIONE DI VO', 'GLI ASINTOMATICI CONTAGIANO'** =
ADN0585 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RVE **CORONAVIRUS: LA LEZIONE DI VO', 'GLI ASINTOMATICI CONTAGIANO'** = Lavezzo (UniPd), 'se troviamo pazienti con sintomi ce ne dobbiamo aspettare altrettanti senza', untori inconsapevoli Milano, 30 giu. (Adnkronos Salute) - "Il dato sugli asintomatici è il risultato chiave dello studio" di Vo' Euganeo pubblicato su 'Nature', che consegna alla letteratura scientifica la filosofia del modello veneto adottato per gestire l'emergenza coronavirus. Lo spiega Enrico Lavezzo, docente del dipartimento di Medicina molecolare dell'università di Padova diretto da Andrea Crisanti, da sempre sostenitore convinto del ruolo degli infettati inconsapevoli nella diffusione di Covid-19. "Facendo una fotografia della popolazione di Vo' - commenta Lavezzo, fra gli autori della ricerca alla quale ha partecipato anche l'Imperial College di Londra, dove Crisanti ha lavorato a lungo - abbiamo osservato che circa la metà delle persone positive al tampone erano asintomatiche al momento del test, mentre una parte avrebbe sviluppato i sintomi nei giorni successivi. Questo ci dice che, se abbiamo un certo numero di persone sintomatiche che troviamo positive in un determinato momento, ce ne dobbiamo aspettare altrettante asintomatiche, più difficili da individuare e isolare. E dato che la carica virale è comparabile nei due gruppi - come emerge dalle rilevazioni fatte nel piccolo comune padovano - è evidente come anche gli asintomatici possano contribuire alle catene di trasmissione, come abbiamo anche appreso da alcuni racconti di cittadini di Vo'". "Infatti - precisa il docente - se da un lato è verosimile pensare che un soggetto sintomatico trasmetta l'infezione con più facilità, espellendo ad ogni colpo di tosse grandi quantitativi di virus, dall'altro è ragionevole pensare che i sintomi possano anche indurlo a rimanere a casa, limitando di conseguenza il numero dei contatti e le possibilità di contagio. Un soggetto asintomatico, invece, non è consapevole di essere infetto, e quindi si comporterà come se non avesse la malattia e continuerà a vedere altre persone, anche molte, a seconda del suo stile di vita e della sua occupazione". Untore a sua insaputa. (Red-Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 30-GIU-20 12:40 NNNN
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