VENERDÌ 05 GIUGNO 2020 13.10.46
= Coronavirus: studio,carica virale bimbi simile a quella adulti =
(AGI) - Roma, 5 giu. - La carica virale nei bambini e negli adolescenti non e' significativamente inferiore a quella degli adulti. E' quanto rilevato da uno studio riportato dal virologo Pierluigi Lopalco, che su Medical facts spiega: "Un recente studio tedesco, guidato dal gruppo di Christian Drosten (il piu' noto e autorevole virologo in Germania, ndr), dimostra come in un campione di 3.303 pazienti positivi al coronavirus, la carica virale nei bambini e negli adolescenti non e' significativamente inferiore a quella degli adulti. Insomma, secondo gli autori, il coronavirus non si comporterebbe molto diversamente dai virus influenzali in cui i bambini svolgono un ruolo importante nella diffusione del contagio. Hanno raramente forme gravi di malattia, ma, se s'infettano, esprimono lo stesso potenziale di contagiosita' degli adulti. E' un'ulteriore evidenza - sottolinea Lopalco - che cerca di gettare luce sulle dinamiche di infezione e trasmissione del virus fra i bambini, soprattutto in preparazione alla riapertura delle scuole a settembre. Fino a oggi, in base alle evidenze scientifiche raccolte, la cautela e' comunque ampiamente giustificata". Nel complesso, riconosce l'esperto, "sono ancora molte le incertezze sul comportamento del SARS-CoV-2 nei bambini. Sappiamo per certo che i bambini, soprattutto al di sotto dei 9 anni, esprimono l'infezione in maniera asintomatica o con forme di malattia generalmente lieve. Ma ancora non sappiamo bene quale sia il ruolo dei bambini nel sostenere la trasmissione del virus. Questo e' dovuto a diverse ragioni: molto spesso i bambini sono coinvolti nei focolai come casi secondari, in quanto i focolai studiati sono quasi sempre a partenza da adulti che hanno viaggiato o hanno contratto l'infezione sul luogo di lavoro e l'hanno poi trasmessa in ambito familiare. Inoltre, difficilmente e' stato possibile documentare cluster a partenza da bambini, visto che le scuole sono state chiuse precocemente quasi dappertutto nelle fasi iniziali dell'epidemia. Questo ha potuto anche portare a sottostimare il ruolo dei bambini nell'innescare focolai intrafamiliari". (AGI)Pgi 051310 GIU 20 NNNN
= Coronavirus: studio,carica virale bimbi simile a quella adulti =
(AGI) - Roma, 5 giu. - La carica virale nei bambini e negli adolescenti non e' significativamente inferiore a quella degli adulti. E' quanto rilevato da uno studio riportato dal virologo Pierluigi Lopalco, che su Medical facts spiega: "Un recente studio tedesco, guidato dal gruppo di Christian Drosten (il piu' noto e autorevole virologo in Germania, ndr), dimostra come in un campione di 3.303 pazienti positivi al coronavirus, la carica virale nei bambini e negli adolescenti non e' significativamente inferiore a quella degli adulti. Insomma, secondo gli autori, il coronavirus non si comporterebbe molto diversamente dai virus influenzali in cui i bambini svolgono un ruolo importante nella diffusione del contagio. Hanno raramente forme gravi di malattia, ma, se s'infettano, esprimono lo stesso potenziale di contagiosita' degli adulti. E' un'ulteriore evidenza - sottolinea Lopalco - che cerca di gettare luce sulle dinamiche di infezione e trasmissione del virus fra i bambini, soprattutto in preparazione alla riapertura delle scuole a settembre. Fino a oggi, in base alle evidenze scientifiche raccolte, la cautela e' comunque ampiamente giustificata". Nel complesso, riconosce l'esperto, "sono ancora molte le incertezze sul comportamento del SARS-CoV-2 nei bambini. Sappiamo per certo che i bambini, soprattutto al di sotto dei 9 anni, esprimono l'infezione in maniera asintomatica o con forme di malattia generalmente lieve. Ma ancora non sappiamo bene quale sia il ruolo dei bambini nel sostenere la trasmissione del virus. Questo e' dovuto a diverse ragioni: molto spesso i bambini sono coinvolti nei focolai come casi secondari, in quanto i focolai studiati sono quasi sempre a partenza da adulti che hanno viaggiato o hanno contratto l'infezione sul luogo di lavoro e l'hanno poi trasmessa in ambito familiare. Inoltre, difficilmente e' stato possibile documentare cluster a partenza da bambini, visto che le scuole sono state chiuse precocemente quasi dappertutto nelle fasi iniziali dell'epidemia. Questo ha potuto anche portare a sottostimare il ruolo dei bambini nell'innescare focolai intrafamiliari". (AGI)Pgi 051310 GIU 20 NNNN
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