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venerdì 26 giugno 2020

Inquinamento da mercurio nel punto piu' profondo degli oceani


LUNEDÌ 22 GIUGNO 2020 19.26.10

Inquinamento da mercurio nel punto piu' profondo degli oceani

ZCZC8081/SXB XSP20174005707_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Inquinamento da mercurio nel punto piu' profondo degli oceani (EMBARGO ORE 00,01 DI MARTEDI 23 GIUGNO) La Fossa delle Marianne (EMBARGO ORE 00,01 DI MARTEDI 23 GIUGNO) (ANSA) - MILANO, 22 GIU - L'inquinamento da mercurio generato dalle attivita' umane ha raggiunto il punto piu' profondo degli oceani, la Fossa delle Marianne, entrando nella catena alimentare di uno degli ecosistemi marini piu' remoti del Pianeta: lo dimostrano le tracce del metallo tossico trovate nei pesci e nei crostacei da due ricerche indipendenti, presentate alla Conferenza Goldschmidt dall'universita' cinese di Tientsin e dall'universita' del Michigan. "E' stata una sorpresa", ammette il ricercatore Ruoyu Sun. Studi precedenti avevano infatti concluso che il metilmercurio (forma tossica del mercurio che si accumula facilmente nell'organismo degli animali marini) viene prodotto entro le prime centinaia di metri dalla superficie dell'oceano: si pensava che questo ne avrebbe limitato il bioaccumulo, facendo si' che i pesci che si alimentano in profondita' avessero meno probabilita' di ingerirlo. Dopo i risultati del nuovo studio, pero', "non crediamo piu' che sia davvero cosi'", sottolinea Sun. "Sappiamo che questo mercurio dall'atmosfera si deposita sulla superficie dell'oceano e viene poi trasportato in profondita' sia sotto forma di piccole particelle sia all'interno delle carcasse di pesci e mammiferi marini che vanno a picco", spiega lo statunitense Joel Blum. "Lo abbiamo scoperto esaminando gli isotopi del mercurio, che dimostrano come quello ritrovato sul fondale sia compatibile con quello presente nei pesci che vivono a 400-600 metri di profondita' nel Pacifico centrale. Parte di questo mercurio - continua il ricercatore - e' di origine naturale", prodotto per esempio da eruzioni vulcaniche o incendi boschivi, "ma e' probabile che gran parte derivi da attivita' umane" come la combustione di petrolio e carbone e l'attivita' estrattiva.(ANSA). Y25-BR 22-GIU-20 19:25 NNNN

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