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martedì 15 settembre 2020

Scienza: attivita' umane promuovono la diffusione delle zanzare =

MARTEDÌ 15 SETTEMBRE 2020 17.08.42

Scienza: attivita' umane promuovono la diffusione delle zanzare =

(AGI) - Londra, 15 set. - E' piu' probabile che le zanzare che diffondono malattie occupino aree caratterizzate da impatti antropici piu' evidenti, in cui sono stati utilizzati pesticidi, piuttosto che zone piu' incolte e tranquille. A rivelarlo e' uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports e condotto dagli esperti dell'Oregon State University. Gli studiosi hanno scoperto una differenza significativa nella presenza di zanzare nel Kruger National Park, un parco nazionale in Sud Africa, confrontando l'interno dell'area con le zone limitrofe. "Le persone - spiega Brianna Beechler, ecologa presso il Carlson College of Veterinary Medicine dell'Oregon State University - si preoccupano molto della sopravvivenza di alcune specie, ricercando l'ambiente piu' adatto per far prosperare gli esemplari, ma l'attenzione alle zanzare e' davvero minima, eppure e' importante studiare questi insetti, perche' possono influenzare l'epidemiologia di alcune malattie". (AGI)Sci/Tig (Segue) 151707 SET 20 
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Scienza: attivita' umane promuovono la diffusione delle zanzare (2)=

(AGI) - Londra, 15 set. - L'esperta sottolinea che la conoscenza delle zanzare non e' ancora abbastanza specifica da riconoscere le specie in grado di diffondere le malattie. "Attualmente tendiamo a eliminare le zanzare in generale - afferma la scienziata - ma indirizzare gli sforzi verso le specie pericolose sarebbe sicuramente piu' efficace". Il team ha considerato cinque fattori causati dalla presenza umana: abbondanza di pesticidi organofosfati, eutrofizzazione, cioe' l'eccessiva mineralizzazione dell'acqua che porta alla crescita diffusa delle alghe, la densita' demografica, biomassa di animali domestici e selvatici e perdita di vegetazione. "I nostri risultati - spiega Beechler - suggeriscono che le popolazioni umane possano influenzare l'habitat delle zanzare e i modelli di riproduzione con una sorta di effetto domino: l'uso di pesticidi si diffonde in stagni e specchi d'acqua, uccidendo i pesci ed eliminando predatori naturali che mangerebbero le larve di insetti". Il gruppo di ricerca ha catturato 3.918 zanzare femmine appartenenti a 39 specie diverse all'interno e all'esterno del parco, dove la presenza delle zanzare era quasi tre volte superiore. "Anche la composizione delle popolazioni all'esterno del parco era piu' variegata - osserva l'autrice - questo potrebbe implicare che le specie di zanzare portatrici di malattie come dengue, virus del Nilo occidentale, chikungunya, febbre gialla e virus Zika, prosperano negli ambienti in cui vi e' un forte impatto antropico". La scienziata sostiene che esistono diversi piani di regolazione delle popolazioni di zanzare, ma bisognerebbe rendere queste azioni efficaci per le specie responsabili della diffusione di malattie. "Saranno necessari ulteriori studi - conclude Beechler - con il cambiamento climatico, e' probabile che la distribuzione delle zanzare cambiera', cosi' come la diffusione di malattie e l'epidemiologia". (AGI)Sci/Tig 151707 SET 20 NNNN

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