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lunedì 5 ottobre 2020

Nobel: Palu', affidarsi a scienza vera e non a pseudovirologi

 


LUNEDÌ 05 OTTOBRE 2020 14.47.45


== Nobel: Palu', affidarsi a scienza vera e non a pseudovirologi =

(AGI) - Roma, 5 ott. - "Accolgo con grande soddisfazione il premio Nobel agli scopritori del virus dell'epatite C perche' dimostra ancora una volta l'importanza fondamentale di una disciplina che non e' quella di coloro che si definiscono virologi e vanno in tv per fare battibecchi" Giorgio Palu', professore ordinario di Microbiologia e Virologia all'universita' di Padova, commenta cosi', in un'intervista all'AGI, la notizia dell'assegnazione del premio Nobel per la Medicina al britannico Michael Houghton e agli americani Harvey Alter e Charles Rice. Per l'esperto, quindi, "e' il momento di guardare alla scienza vera". Il riconoscimento e' "assolutamente meritato, il virus non si coltivava, c'e' dietro una complicata procedura di genomica perche' non si e' riusciti a coltivarlo se non recentemente costruendo proprio dei costrutti in grado di replicarlo", spiega il virologo che ricorda come quello dell'epatite C sia un virus che "muta moltissimo, anche piu' di quello dell'HIV e nemmeno paragonabile al Coronavirus". Il caso "e' la dimostrazione di come il metodo scientifico che ha permesso l'identificazione e lo studio del virus abbia portato a un successo". (AGI)Mos (Segue) 051447 OCT 20 NNNN

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== Nobel: Palu', affidarsi a scienza vera e non a pseudovirologi (2)=

(AGI) - Roma, 5 ott. - Per Palu' il lavoro dei tre studiosi e' imponente "non solo considerando il problema biologico legato all'incapacita' di riprodurre il virus, ma anche per l'impatto che la scoperta ha avuto sull'umanita'". Il virus dell'epatite C "e' la principale causa di cirrosi di carcinoma epatico e la quinta causa di cancro in generale". Oggi "abbiamo la possibilita' di eradicarlo in pochi mesi e di evitare il cancro". E il discorso vale con tutti i tumori di origine virale, come "quello dell'HPV". "Hanno una prognosi migliore rispetto a quelli che nascono per alterazione dei geni. Rispondono meglio alle terapie e addirittura con il vaccino (quando c'e') possiamo evitarli", spiega Palu'. Che cosa ci insegna il lavoro dei tre esperti alla luce della battaglia contro il Coronavirus che stiamo combattendo? "E' il momento di guardare alla scienza vera. Non abbiamo piu' cattedre di virologia, la materia si insegna poco all'universita'. Dobbiamo capire che bisogna investire in virologia non in virologi che vanno in tv a fare battibecchi. E in particolare si deve investire in virologia evoluzionistica, ovvero quella che studia il virus prima che arrivi all'uomo", osserva l'esperto. Ad oggi "sono 5.000 le specie di mammiferi, tra pipistrelli e topolini, in cui albergano virus che ancora non conosciamo e che potrebbero fare il salto di specie. E' gia' accaduto in passato - penso a Ebola, Dengue, Zika, ai Coronavirus - e accadra' in futuro". Corriamo ai ripari, si appella il virologo: "Studiamoli prima che si verifichino nell'uomo. E studiamo anche di piu' questi Coronavirus soprattutto nel Sudest asiatico, perche' e' li', in quei Paesi dove il rapporto uomo-animali e' piu' stretto, che il rischio e' maggiore", conclude Palu'. (AGI)Mos 051447 OCT 20 NNNN

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