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venerdì 6 novembre 2020

Covid: collaborazione cittadini a Tokyo ha contenuto la pandemia

 LA DISCIPLINA GIAPPONESE NON HA EGUALI

BRAVI

VENERDÌ 06 NOVEMBRE 2020 13.24.46

Covid: collaborazione cittadini a Tokyo ha contenuto la pandemia =

(AGI) - Londra, 6 nov. - La mobilita' delle persone nella capitale del Giappone e' stata significativamente ridotta rispetto a quanto osservato in altre zone, e questo sembra essere il motivo per cui la pandemia a Tokyo non ha trovato un terreno fertile. Questo e' quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, condotto dagli esperti dell'Universita' di Tokyo, che hanno analizzato gli spostamenti e la mobilita' dei cittadini per scoprire perche' nella citta' nipponica, nonostante la vicinanza con la Cina e l'elevato numero di abitanti, che raggiunge i 13,8 milioni di unita', i contagi sono stati contenuti. "Senza timore di sanzioni e con le sole richieste di cooperazione - spiega Takahiro Yabe dell'Istituto di scienze industriali dell'Universita' di Tokyo - lo stato di emergenza nella capitale giapponese ha scongiurato i focolai su larga scala caratteristici di molti altri luoghi. Questo sembra dovuto alla ridotta mobilita' delle persone". Il team ha esaminato i dati sulla posizione di oltre 200mila utenti, raccolti in modo anonimo grazie agli smartphone. Utilizzando questi dati, i ricercatori hanno calcolato il movimento umano a Tokyo prima e durante lo stato di emergenza. "Grazie ai dati che rappresentavano circa il 2 percento della popolazione - continua l'esperto - possiamo calcolare i movimenti umani e i tassi di contatto su una scala a griglie di 100 metri. Abbiamo scoperto che 1 settimana dopo lo stato di emergenza, la mobilita' umana si e' ridotta del 50 percento, il che ha portato a un calo del 70 percento nei contatti sociali". (AGI)Red/Pgi (Segue) 061324 NOV 20 NNNN

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(AGI) - Roma, 6 nov. - Il 7 aprile il Giappone ha dichiarato lo stato di emergenza, seguito da una serie graduale di richieste di chiusura di attivita' commerciali e di smart working, insieme a restrizioni stringenti sui viaggi, ma non e' stato implementato alcun lockdown generalizzato. "Le nostre misurazioni riguardano il periodo da gennaio ad aprile 2020 - prosegue l'autore - ma basta osservare il traffico ad aprile nelle principali stazioni ferroviarie di Tokyo, come quella di Shinjuku, la piu' affollata del mondo, per rilevare un calo di utenti del 76-87 rispetto a gennaio". Gli scienziati hanno anche analizzato quanto e quanto lontano hanno viaggiato le persone a Tokyo e i risultati hanno mostrato una riduzione del 50 percento. "Le persone si sono spostate meno e sono rimaste a casa o nei dintorni - commenta Yabe - per cui il contatto sociale in generale e' stata osservata una riduzione dell'80 percento. Valutando i dati socioeconomici ai risultati della mobilita', abbiamo scoperto che i cittadini con un reddito piu' elevato avevano piu' probabilita' di ridurre i contatti sociali e, di conseguenza, la possibilita' di trasmissione di COVID-19". Il lavoro ha anche confrontato i dati sulla mobilita' con il numero di contagi effettivi stimato, confermando che la lontananza sociale e' in grado di ridurre il numero delle infezioni. "Con i soli interventi non coercitivi e non farmaceutici - conclude Yoshihide Sekimoto, collega e coautore di Yabe - Tokyo ha fatto affidamento sulla cooperazione dei cittadini. Il nostro studio dimostra che la responsabilita' delle persone puo' fare la differenza in una situazione emergenziale. Tra le complesse dinamiche umane e ambientali alla base dei tentativi di arginare la diffusione di COVID-19, ora abbiamo evidenze del fatto che restare a casa e mantenere le distanze possa effettivamente contribuire a rallentare l'avanzare dei contagi". (AGI)Red/Pgi 061324 NOV 20 NNNN

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