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venerdì 20 novembre 2020

Covid: sondaggio PE, 78% italiani chiede piu' poteri per Ue

 

VENERDÌ 20 NOVEMBRE 2020 10.11.42

= Covid: sondaggio PE, 78% italiani chiede piu' poteri per Ue =

(AGI) - Bruxelles, 20 nov. - Dopo la seconda ondata di coronavirus, il 78% degli italiani chiede maggiori competenze a livello europeo: la percezione positiva dell'Unione da parte dei cittadini italiani e' aumentata di undici punti percentuali rispetto alla scorsa primavera. E' quanto emerge dal terzo sondaggio effettuato dal Parlamento europeo in cui si chiede ai cittadini europei il proprio punto di vista sulla crisi legata al coronavirus e sull'Unione europea. Le misure messe in campo dall'Unione per il sostegno alla situazione creata dalla pandemia (sono conosciute dal 42% degli intervistati italiani, a fronte di una media UE al 30%. Infine l'81% vuole che i fondi siano legati al rispetto dello stato di diritto e dei principi democratici. Anche se il 50% degli europei ritiene che l'incertezza sia ancora lo stato d'animo principale quando si parla dell'impatto economico della pandemia, oggi piu' persone hanno una visione positiva dell'Europa rispetto a primavera, secondo il sondaggio dell'Eurocamera. (AGI)Mgm (Segue) 201011 NOV 20 NNNN

VENERDÌ 20 NOVEMBRE 2020 10.11.42

= Covid: sondaggio PE, 78% italiani chiede piu' poteri per Ue (2)=

(AGI) - Bruxelles, 20 nov. - Mentre aumenta il numero dei cittadini europei che si sentono incerti del proprio futuro, il 66% degli intervistati concorda sul fatto che l'UE dovrebbe avere piu' competenze per affrontare la pandemia. In Italia il dato sale al 78%. Inoltre, la maggioranza degli intervistati (54%) pensa che l'UE dovrebbe avere strumenti finanziari piu' forti per fronteggiare le conseguenze della crisi. In Italia e' il 64% a chiedere una maggiore capacita' finanziaria. In ogni caso, i cittadini europei sostengono che sia fondamentale che i fondi comunitari vadano solo agli stati membri che abbiano un sistema giudiziario valido e rispettino i valori europei condivisi. Piu' di tre quarti degli intervistati (77%) e' d'accordo sul fatto che l'UE debba finanziare solo gli stati che rispettano lo stato di diritto e i principi democratici. La salute pubblica dovrebbe essere la priorita' di spesa, seguita dalla ripresa economica e da nuove opportunita' per le imprese (42%), dal cambiamento climatico e dalla protezione dell'ambiente (37%) e dal lavoro e welfare (35%). In generale, il sentimento nei confronti dell'UE e' migliorato rispetto al primo sondaggio di aprile/maggio 2020. La percentuale di intervistati che ha un'idea positiva dell'UE e' aumentata costantemente, dal 32% di aprile al 41% di oggi. La maggioranza degli intervistati rimane comunque insoddisfatta per via della mancanza di solidarieta' tra gli stati membri. Poco meno della meta' degli intervistati (49%) dice di essere invece soddisfatto delle misure intraprese dai propri governi. In tutta Europa, il 39% degli intervistati dice che la pandemia ha gia' avuto un impatto sul reddito personale. Un ulteriore 27% dice che si aspettano un impatto simile nel futuro. I giovani e le famiglie con figli sembrano essere i piu' colpiti dalla crisi: il 64% dei cittadini tra i 16 e i 34 anni ha subito qualche forma di difficolta' finanziaria, e il 27% degli intervistati con figli hanno attinto ai risparmi personali prima del previsto. In cinque stati membri, piu' della meta' degli intervistati dice che la pandemia ha gia' colpito il reddito personale: Cipro, Grecia, Spagna, Romania e Bulgaria. In Italia sono il 46%. (AGI)Mgm 201011 NOV 20 NNNN

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