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venerdì 20 novembre 2020

Scienza: origine della Nebulosa Anello in una fusione di stelle

 

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Scienza: origine della Nebulosa Anello in una fusione di stelle =

(AGI) - Londra, 20 nov. - Si chiama TYC 2597-735-1, e' una stella scoperta nel 2013, che ha affascinato gli astronomi per via del misterioso anello blu di luce ultravioletta che la circonda, ma una nuova teoria stabilisce che potrebbe aver avuto origine dalla fusione di due stelle. Pubblicata sulla rivista Nature, quest'ipotesi e' stata formulata dagli esperti del California Institute of Technology, dell'Universita' della California a Berkeley e della Columbia University, che hanno analizzato i dati raccolti da uno strumento di ricerca dei pianeti sul telescopio Hobby-Eberly in Texas. "Trovare un evento di fusione come questo - afferma Boris Gaensicke dell'Universita' di Warwick, non direttamente coinvolto nello studio - potrebbe portare a una serie di indizi utili alla comprensione dei fenomeni di fusione". L'astro e' stato scoperto dalla missione NASA Galaxy Evolution Explorer (GALEX), conclusasi nel 2013, ma il suo anello ha siscitato la curiosita' degli scienziati, perche' e' composto da due regioni che si muovono in direzioni opposte a una velocita' di circa 400 chilometri al secondo. (AGI)Sci/Sar (Segue) 201045 NOV 20 NNNN

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(AGI) - Roma, 20 nov. - "Anche la stella era piuttosto ambivalente - riporta Chris Martin del California Institute of Technology - da un lato, l'assenza di combustibile suggeriva che si trattasse di un oggetto antico, ma dall'altro la luce infrarossa emessa sembrava tipica di una stella giovane". Analizzando i dati del telescopio Hobby-Eberly, il team ha escluso alcune delle precedenti ipotesi formulate riguardanti la struttura cosmica. "Avevamo delle informazioni contrastanti - osserva Keri Hoadley, del California Institute of Technology - abbiamo pensato di assistere a fenomeni avvenuti solo poche migliaia di anni dopo una fusione stellare". Gli esperti spiegano che in genere i detriti derivanti da un fenomeno violento come la fusione di due stelle oscurano l'oggetto. "Potremmo aver catturato le immagini - teorizza Brian Metzger della Columbia University - proprio mentre le nuvole di detriti si erano assottigliate abbastanza da rivelare la fusione. Non avevamo mai osservato una cosa del genere, per questo le letture sembravano incomprensibili". Gli astronomi hanno quindi elaborato un modello di evoluzione stellare che si adattasse ai dati. "La nostra ipotesi - sostiene Ken Shen dell'Universita' della California a Berkeley - e' che una stella simile al Sole, una volta esaurito il combustibile a idrogeno, potrebbe aver sottratto parte del materiale esterno a una stella piu' piccola nello stesso sistema, il che potrebbe aver portato alla fusione, producendo un'esplosione e canalizzando il materiale in due coni di detriti, uno diretto verso la Terra, l'altro in direzione opposta". "Si tratta di un fenomeno davvero unico - commenta Mark Seibert della Carnegie Institution for Science - questa scoperta potrebbe aiutare gli astronomi a comprendere meglio la transizione da una coppia di stelle fuse alle strutture atipiche che osserviamo a distanza di milioni di anni". (AGI)Sci/Sar 201045 NOV 20 NNNN

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