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venerdì 11 dicembre 2020

CORONAVIRUS: MAESTRI DI SCI LUNEDI' IN PIAZZA A TORINO, 'INDUSTRIA DELLA NEVE E' IN GINOCCHIO' =

 


VENERDÌ 11 DICEMBRE 2020 20.42.50

CORONAVIRUS: MAESTRI DI SCI LUNEDI' IN PIAZZA A TORINO, 'INDUSTRIA DELLA NEVE E' IN GINOCCHIO' =

ADN2071 7 ECO 0 ADN ECO NAZ RPI CORONAVIRUS: MAESTRI DI SCI LUNEDI' IN PIAZZA A TORINO, 'INDUSTRIA DELLA NEVE E' IN GINOCCHIO' = Torino, 11 dic. - (Adnkronos) - L'Amsao, Associazione Maestri di Sci Alpi Occidentali, si mobilita e scende in piazza per protestare contro la chiusura imposta a piste e impianti da sci e per richiedere significativi ristori. L'appuntamento è per lunedi' mattina in piazza Castello a Torino, davanti alla sede della Regione perché, spiegano ''dopo vari tentativi e appelli per riportare tutti alla ragione, caduti nel vuoto, adesso è arrivato il momento di scendere in piazza. Già perché a cadere, privata della possibilità di lavorare, stavolta è l'intera filiera dell'indotto dell'industria della neve, messa in ginocchio dalle scelte del Governo''. Ai maestri di sci si affiancherà, tutto il sistema economico alpino, a partire dagli impianti a fune rappresentati dall'Arpiet, da Federalberghi, Ascom, e ancora Fisi Aoc. ''Scendiamo in piazza - spiega Gianni Poncet, presidente Amsao - per poter lavorare data l'impossibilità a farlo imposta dal Governo. Una decisione gravissima con le Scuole di Sci che non potranno essere operative a partire dalla settimana di Natale e sino all'Epifania. Un fattore che peserà più del 40 per cento del fatturato diretto dopo che siamo già stati costretti a chiudere con due mesi di anticipo lo scorso marzo e aprile''. ''Il nostro lavoro, la nostra economia e tutta quella derivante dall'indotto, è legato alla stagione invernale. Per questo motivo scendiamo in piazza per chiedere concreti ristori, maggior attenzione, ed un aiuto dallo Stato e dalla Regione Piemonte affinché l'economia delle Scuole di Sci e dei Maestri possa contare su iniziative utili per sopperire alla situazione pesantemente negativa generata dal Covid-19 e che, come per le altre attività dalle alpi agli appennini, avrà pesanti ripercussioni negative che si rifletteranno anche nei prossimi anni dove bisognerà tornare a ricostruire un mercato, nazionale ed internazionale, capace di generare un indotto turistico ed occupazionale di prim'ordine'', conclude Poncet. (Abr/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 11-DIC-20 20:42 NNNN

1 commento:

Blog Lpd ha detto...

Pensa un pò invece quante famiglie sono inginocchiate di fronte alle tombe dei loro cari di oltre 60mila deceduti a causa del Covid!