VENERDÌ 11 DICEMBRE 2020 13.49.14
**CORONAVIRUS: UNIONE MEDICI, 'GRAVI E REITERATE FALLE' ALLA BASE DI COSI' TANTI MORTI** =
ADN0887 7 CRO 0 ADN CRO NAZ **CORONAVIRUS: UNIONE MEDICI, 'GRAVI E REITERATE FALLE' ALLA BASE DI COSI' TANTI MORTI** = 'Errori e ritardi ripetuti in prima e seconda ondata, Ssn non regge tale carico malati' Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) - Un tragico record di morti per Covid in Italia, fra i Paesi con i numeri più alti di decessi. "Un dato così elevato nella prima ondata è stato certamente determinato da errori e ritardi, che si sarebbero dovuti evitare nella seconda ondata, ma invece si sono ripetuti". Si tratta di "gravi e reiterate falle nel sistema di prevenzione e protezione dei soggetti più deboli, sia a livello familiare sia delle strutture socio-sanitarie-assistenziali (in Lombardia non coperte dai medici di famiglia), pubbliche e private". E' l'analisi dell'Unione medici italiani, partendo dai dati raccolti nei report dell'Istituto superiore di sanità. "Ufficialmente si insiste a sostenere che i tanti decessi sono determinati dall'alto numero di cittadini con età pari o superiore agli 80 anni di cui molti affetti da pluri-patologie - commenta il presidente dell'Umi, Francesco Falsetti - Tali motivazione sono effettivamente riscontrabili dall'esame delle caratteristiche dei soggetti deceduti, ma non ci spiegano come mai un così alto numero di anziani cronici e fragili siano stati contagiati e non, al contrario, perché non siano stati adeguatamente tutelati". Ecco il punto. (segue) (Mad/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 11-DIC-20 13:49 NNNN
VENERDÌ 11 DICEMBRE 2020 13.49.21
CORONAVIRUS: UNIONE MEDICI, 'GRAVI E REITERATE FALLE' ALLA BASE DI COSI' TANTI MORTI (2) =
ADN0889 7 CRO 0 ADN CRO NAZ CORONAVIRUS: UNIONE MEDICI, 'GRAVI E REITERATE FALLE' ALLA BASE DI COSI' TANTI MORTI (2) = (Adnkronos Salute) - Secondo Falsetti, "nell'ultimo report dell'Iss del 2 dicembre emergono ulteriori dati che permettono alcune considerazioni. I deceduti provengono in gran parte dal proprio domicilio (53,3%) e da strutture residenziali e di assistenza dopo un periodo medio di 5 giorni dall'inizio dei sintomi al ricovero a dimostrazione che i primi tentativi di cura sono stati prestati sul territorio. Non è quindi sempre vero che i malati vengano subito scaricati in ospedale - sottolinea - e tanto meno che i medici di base non abbiano prestano le prime cure ai loro assistiti anziani". Un altro dato "molto significativo - prosegue - è il decesso che si verifica in medi dopo 6 giorni dal ricovero, a conferma della rapida evoluzione dell'infezione poco suscettibile quindi sia alle cure domiciliari sia a quelle ospedaliere". Certo "va ricordato che i medici di base non sono supportati da un adeguato sostegno amministrativo e tecnico nell'assistenza domiciliare e privi di possibilità diagnostiche, ma i dati dell'Iss sembrano dimostrare che anche il periodo di degenza, pur disponendo di adeguati mezzi, non riesce a modificare la prognosi di questi soggetti". (segue) (Mad/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 11-DIC-20 13:49 NNNN
VENERDÌ 11 DICEMBRE 2020 13.49.28
CORONAVIRUS: UNIONE MEDICI, 'GRAVI E REITERATE FALLE' ALLA BASE DI COSI' TANTI MORTI (3) =
ADN0890 7 CRO 0 ADN CRO NAZ CORONAVIRUS: UNIONE MEDICI, 'GRAVI E REITERATE FALLE' ALLA BASE DI COSI' TANTI MORTI (3) = (Adnkronos Salute) - E ancora, "dai dati forniti dall'Iss si deve considerare anche l'analisi dei decessi nei tre diversi periodi marzo-maggio/giugno-settembre e ottobre-dicembre che consente di cogliere le differenze dei tempi medi dei giorni dell'insorgenza dei primi sintomi al decesso. Questi sono uguali nel primo (12 giorni) e nel terzo periodo (11 giorni), molto più lunghi nel secondo (22 giorni). Questi dati dimostrano che in condizioni di minore carico di malati - osserva Falsetti - il nostro Ssn riesce a dare risultati migliori con tempi doppi di sopravvivenza. Un osservazione forse ovvia, ma significa che il nostro Ssn opera meglio in condizioni vicine alla normalità, purtroppo però non è in grado di reggere quando messo sotto carico di malati". Tale "incapacità di mantenere stessi livelli di assistenza anche sotto carico sono più evidenti nel sistema ospedaliero. Ciò dimostra che non è solo la medicina territoriale che deve essere potenziata e riorganizzata, ma si deve provvedere anche alla rete ospedaliera, evidentemente troppo ridimensionata sia nel numero dei letti, nelle strutture e nel personale". A ciò, conclude Falsetti, "si deve aggiungere l'insufficienza dei sistemi di prevenzione territoriale e interni alle strutture, la contraddittorietà di alcune disposizioni specie tra Governo e Regioni, oltre a un non completo diffuso senso di responsabilità da parte dei cittadini che non si esaurisce nel 'mettersi la mascherina'". (Mad/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 11-DIC-20 13:49 NNNN
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