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lunedì 21 dicembre 2020

Covid: che cosa dicono i virologi della variante del virus

 

LUNEDÌ 21 DICEMBRE 2020 08.54.43


= Covid: che cosa dicono i virologi della variante del virus =

(AGI) - Roma, 21 dic. - Sulla variante del Covid-19 isolata prima in Inghilterra e ora anche in Italia sembrano tutti d'accordo: e' preoccupante, ma l'efficacia dei vaccini non dovrebbe essere compromessa. Dopo l'allarme scattato per l'aumento vertiginoso dei contagi in Gran Bretagna, medici, scienziati e virologi si dicono "in apprensione". "Se e' vero che la variante determina una maggiore diffusione, la conseguenza sara' all'inizio un aumento di contagi, poi di ricoveri in terapia intensiva e infine di morti" afferma in un'intervista al Corriere della Sera Massimo Antonelli, direttore della rianimazione del Policlinico Gemelli e componente del Comitato tecnico scientifico. "Ci sarebbe un ulteriore pressione sugli ospedali" anticipa Antonelli, che sara' uno dei primi medici italiani a ricevere il vaccino, forse gia' il 27 dicembre, "Fortunatamente, a giudicare dai dati disponibili, l'efficacia di questi vaccini non dovrebbe essere compromessa ma ci vorranno mesi prima di avere una percentuale di popolazione immune e quindi poterci ritenere al sicuro", "Chi ha visto il Covid-19 da vicino non puo' tirarsi indietro", aggiunge. Al momento "gli ospedali tengono, siamo pero' molto preoccupati per le prossime settimane. Se l'indice di trasmissione del virus non scende rischiamo una nuova crisi". Anche la virologa Paola Stefanelli, dell'Istituto superiore di sanita', conferma a la Repubblica che nel caso inglese "si tratta di una variante, un ceppo che ha diverse mutazioni nel suo genoma e alcune riguardano anche la proteina spike, una di quelle che si agganciano al sistema immunitario dell'uomo" anche se non e' affatto "escluso che un virus faccia delle mutazioni" perche' "sempre del coronavirus sono state identificate varie varianti, come quella spagnola, che pero' non sono state associate a cambiamenti di virulenza e letalita'". (AGI)Rm3/Uba (Segue) 210854 DIC 20 NNNN





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= Covid: che cosa dicono i virologi della variante del virus 

(AGI) - Roma, 21 dic. - "Al momento si ipotizza una maggiore velocita' nel contagio, che e' quello che preoccupa maggiormente, ma non ci sono riscontri su una minore risposta del vaccino. Dobbiamo fare una sorveglianza molecolare e aspettare le prove di laboratorio", puntualizza Ciccozzi. Quindi conclude: "Questo e' un Coronavirus e le mutazioni sono assai piu' lente perche' il genoma e' molto piu' grande di quello dell'influenza. Anche se la mutazione interviene sul genoma, sulla proteina Spike, non agisce sulla superficie e quindi non inficia l'efficacia vaccinale". A Il Fatto Quotidiano, Federico Giorgi, genetista all'Universita' di Bologna e co-autore di uno studio specifico sul caso, dichiara che "si sta studiando questa mutazione del SarsCov2 (la M501Y) da ottobre. Circolava gia' in Usa e Australia, oltre che nel Regno Unito" e che la mutazione in oggetto e' la quarta attualmente piu' diffusa nella proteina Spike. Sull'efficacia dei vaccini Giorgi non ha dubbi. "La proteina spike e' costituita da 1.250 mattoncini, gli amminoacidi" spiega, "e la mutazione M501Y rappresenta un solo mattoncino. In genere non basta a rendere inefficace un vaccino". Mentre in un'intervista al quotidiano Domani, il professor Massimo Galli, del Sacco di Milano dichiara: "Davanti alla mutazione del genoma di un virus nessuno puo' dire con certezza se i vaccini appena scoperti saranno utili oppure no, ma stavolta dico - con il beneficio del dubbio - che sono moderatamente ottimista" e "ci sono buone possibilita' che la profilassi in arrivo proteggera' anche dal ceppo inglese". (AGI)Rm3/Uba 210854 DIC 20 NNNN

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