Translate

venerdì 4 dicembre 2020

Covid: realizzato filtro per mascherine per inattivare il virus

 

VENERDÌ 04 DICEMBRE 2020 10.32.41

Covid: realizzato filtro per mascherine per inattivare il virus =

(AGI) - Londra, 4 dic. - Un filtro a base di benzalconio cloruro potrebbe essere implementato nelle mascherine per inattivare SARS-CoV-2 e una serie di batteri multi-resistenti. Questo il risultato, descritto sulla piattaforma ad accesso libero BioRxiv, raggiunto dai ricercatori dell'Universita' Cattolica di Valencia (UCV), del gruppo Biomaterials and Bioengineering de San Alberto Magno Center for Translational Research (CITSAM), dell'Universita' di Tokyo e dell'Universita' norvegese di scienza e tecnologia di Trondheim. Gli studiosi hanno sviluppato un filtro protettivo con un rivestimento biofunzionale di benzalconio cloruro, in grado di inattivare il virus responsabile di Covid-19 e altri agenti patogeni. "Il nostro filtro - dichiara ngel Serrano del CITSAM, che ha guidato le ricerche - potrebbe rendere inattivo SARS-CoV-2 un minuto dopo essere entrato in contatto con il virus. L'uso di mascherine e' ormai diffuso come uno dei mezzi piu' efficaci per prevenire la diffusione virale e batterica, ma le soluzioni commerciali sono dotate di filtri realizzati con materiali che non sono in grado di inibire il virus, ne' batteri resistenti ai farmaci". Il team sostiene che il filtro realizzato durante lo studio potrebbe inattivare anche i batteri Staphylococcus aureus e Staphylococcus epidermidis, resistenti all'antibiotico meticillina.(AGI)red/Mld (Segue) 041031 DIC 20 NNNN

VENERDÌ 04 DICEMBRE 2020 10.32.41

Covid: realizzato filtro per mascherine per inattivare il virus (2)=

(AGI) - Londra, 4 dic. - "Sappiamo che ormai che sia gli individui sintomatici che quelli che non manifestano la malattia possono diffondere l'infezione anche indossando una mascherina - aggiunge l'esperto - perche' alcune cariche virali o batteriche vitali possono sfuggire, e la trasmissione per contatto puo' avvenire toccando il dispositivo di protezione, che rappresenta una fonte crescente di rifiuti biologici contaminati". Lo scienziato sottolinea che il gruppo di ricerca non ha perseguito guadagni economici, ma ha deciso di pubblicare i risultati dello studio, in modo da rendere noto il modello alla comunita' scientifica e alle aziende che producono dispositivi di protezione. "Il fine ultimo della ricerca - sostiene Takeshi Noda dell'Universita' di Tokyo - e' quello di preservare vite umane. Questi filtri potrebbero raggiungere il mercato a un prezzo contenuto, dato che non richiedono lavorazioni particolari". "Il corretto utilizzo di questa tecnologia ad ampio spettro antimicrobico - conclude Finn Lillelund Aachmann dell'Universita' norvegese di scienza e tecnologia di Trondheim - potrebbe rappresentare un aiuto fondamentale contro la pandemia. Speriamo che il nostro lavoro possa rivelarsi utile per il personale sanitario e tutti coloro ad alto rischio di contagio, ma anche per i ricercatori che si impegnano nella battaglia contro il coronavirus". (AGI)red/Mld 041031 DIC 20 NNNN

Nessun commento: