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martedì 16 novembre 2021

NEWS PSICOLOGIA. Neuroscienziato: Elevati livelli CO2 riducono capacità decisionali

 

MARTEDÌ 16 NOVEMBRE 2021 08.19.23


NEWS PSICOLOGIA. Neuroscienziato: Elevati livelli CO2 riducono capacità decisionali

DIR0363 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS PSICOLOGIA. Neuroscienziato: Elevati livelli CO2 riducono capacità decisionali (DIRE - Notiziario settimanale PSICOLOGIARoma, 16 nov. - Esiste una correlazione tra emissioni di CO2 e capacità decisionali degli esseri umani. "I dati stimano che a 1.400 ppm, le concentrazioni di CO2 possono ridurre la nostra capacità decisionale di base del 25% e il pensiero strategico complesso di circa il 50%". Lo spiega Andrea Bariselli, psicologo, neuroscienziato e CEO di Strobilo (azienda che studia con approccio neuroscientifico il rapporto tra l'uomo e l'ambiente), intervenuto live divulgativa online 'Neuroscienze applicate e futuro del pianeta: strumenti, tecniche e idee per comprendere la complessità che ci circonda', organizzata da Enpap. "L'Organizzazione mondiale della sanità- prosegue Bariselli- ha stimato che i fattori di stress ambientali sono responsabili del 12-18% dei decessi che avvengono in 53 Paesi europei". Tra questi fattori di stress ci sono sicuramente gli elevati livelli di rumore causati dal traffico stradale nelle grandi città che sono in crescita oltre i limiti raccomandati: "Sempre l'Oms- chiarisce il neuroscienziato- allerta che un'esposizione prolungata a livelli superiori ai 55 decibel può aumentare la pressione sanguigna e provocare infarti. Nelle aree urbane, già quasi 50 milioni di persone sono esposte a livelli di rumore che eccedono i limiti raccomandati durante le ore notturne: questo può causare fastidi, disturbi del sonno e conseguentemente aumenti del rischio di ipertensione e di malattie cardiovascolari. Il tema dell'inquinamento acustico è un caso particolarissimo, sottovalutato per anni- tiene a sottolineare- ed è curioso che non sia stato preso in considerazione per così tanto tempo: è un elemento stressogeno di portata enorme, che crea una cascata neurofisiologica che alla lunga può portare a gravi conseguenze fino alla morte, indiretta, ovviamente. Non si muore per il rumore, ma per le conseguenze legate al rumore". La risposta a tutto questo deve ovviamente essere strutturata e multifattoriale, suggerisce l'esperto. "Se pensiamo che la stima di smaltimento delle tonnellate di CO2 che abbiamo rilasciato nell'atmosfera fino a oggi è stimata attorno a mille anni, questo significa che anche se smettessimo di produrre CO2 oggi, questa non verrebbe stoccata né nelle piante né in fondo agli oceani per i prossimi 1.000 anni. Possiamo solo fare in modo che la situazione non peggiori, anche per le generazioni future. Bisogna risvegliare il senso di comunità, facendo cose utili per tutti i suoi componenti". Trovare soluzioni sostenibili per l'ambiente risulta è diventata un'esigenza ancora più sentita dopo le chiusure forzate imposte dalla pandemia. "Dentro di noi- sostiene Bariselli- c'è una traccia atavica che ci riporta all'ambiente naturale. Dopo il lockdown, la prima cosa che molte persone hanno fatto è stata uscire fuori, all'aria aperta, nella natura. Tanto più siamo stati chiusi, tanto più abbiamo apprezzato una passeggiata nel bosco, per esempio. L'istinto biologico ci spinge a trovare un equilibrio attorno all'ambiente in cui siamo cresciuti. Pensiamo all'effetto del camminare a piedi nudi, sull'erba, sulla sabbia, e a come ci sentiamo quando invece indossiamo le scarpe, una delle cose che ci diciamo è: 'Stavo meglio prima'. Scavando in ognuno di noi- conclude lo psicologo- abbiamo capito che la necessità di avere un contatto tangibile con la natura è fondamentale". (Red/ Dire) 08:19 16-11-21 NNNN

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