MERCOLEDÌ 10 NOVEMBRE 2021 17.37.08
Vigilanza privata, Savip: Poligrafico licenzia vigilantes
Vigilanza privata, Savip: Poligrafico licenzia vigilantes Vigilanza privata, Savip: Poligrafico licenzia vigilantes Lettera a Draghi ed a Lamorgese, Orlando, Brunetta e Franco Roma, 10 nov. (askanews) - Il sindacato della polizia privata Savip denuncia che 133 guardie giurate che, a Roma (n. 71) e a Foggia (n. 64), dal 1 novembre scorso, "sono rimaste e resteranno senza lavoro a causa delle irrazionali e illegittime scelte dell'Istituto Poligrafico dello Stato sulla sicurezza dei suoi siti di produzione". Secondo il segretario nazionale gli addetti impegnati "in servizi anche notturni, nel silenzio delle Questure competenti, saranno impropriamente impiegati 63 semplici portieri: giovani privi di qualifica, di competenza professionale per la tutela dei valori e non soggetti a controlli da parte delle Autorità di pubblica sicurezza". Il Savip poi aggiunge: "Per sostituire le guardie giurate la cosa grave è che lo Stato, ottenuto nel 2020 un incremento di 200 appartenenti alla Guardia di Finanza, distoglierà queste preziose (e più onerose) risorse dalla lotta all'evasione fiscale e ai crimini economici per far svolgere loro compiti di mera vigilanza". Insomma "l'elevato costo di questa dubbia operazione, che nulla aggiunge in termini di benefici e qualità del servizio prestato all'IPZS, si scaricherà così tutto sulla collettività, con un doppio danno per l'Erario". E sulla vicenda il Savip ha inviato una lettera al presidente del consiglio Mario Draghi ed ai ministri Daniele Franco, Luciana Lamorgese, Andrea Orlando e Renato Brunetta. Nella missiva si sottolinea che il caso "riguarda la vigilanza degli Stabilimenti in indirizzo sta facendo vivere momenti di autentica angoscia alle 135 guardie giurate che vi hanno svolto servizio finora e alle loro famiglie". E quindi - sottolinea il sindacato - "questa paradossale e antieconomica 'internalizzazione' dei servizi di vigilanza presso le sedi dell'Istituto, operata con disposizioni 'nascoste' nei commi 1001, 1002 e 1003 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, fa andare indietro le lancette dell'orologio e regredire la Guardia di Finanza a compiti di mera vigilanza conto terzi. Sono compiti di sicurezza complementare che giustamente le leggi prevedono che lo Stato e gli Enti pubblici affidino alle Guardie Giurate, quali incaricati di pubblico servizio". (Segue) Red/Nav 20211110T173701Z
MERCOLEDÌ 10 NOVEMBRE 2021 17.37.16
Vigilanza privata, Savip: Poligrafico licenzia vigilantes -2-
Vigilanza privata, Savip: Poligrafico licenzia vigilantes -2- Vigilanza privata, Savip: Poligrafico licenzia vigilantes -2- Roma, 10 nov. (askanews) - Secondo il Savip "è evidente come, nel complice silenzio di chi ben avrebbe potuto e dovuto rilevare per tempo l'anomalia e valorizzare il ruolo degli Appartenenti alla Guardia di Finanza nella lotta al crimine economico, all'evasione fiscale e nell'ambito dell'Amministrazione della pubblica sicurezza, sia stato sì compiuto un ampliamento dei compiti originari del Corpo ma "al ribasso", prevedendo che i suoi appartenenti possano ora essere impiegati - costituendosi una sorta di nuova articolazione specialistica - in attività esecutive, di sicurezza complementare, presso l'IPZS. Attività che fino a ieri sono state onorevolmente e con espressi riconoscimenti del committente svolte dalle Guardie Giurate, delle quali sono proprie (ex art. 256-bis R.D. 6 maggio 1940, n. 635), nel pieno rispetto dei capitolati d'appalto ed esercitando le attribuzioni di incaricati di un pubblico servizio". Ed inoltre "i costi di formazione, aggiornamento e addestramento (compresi quelli impropri e legati alla specifica forma di vigilanza), oltre a quelli della retribuzione, di un appartenente alla Guardia di Finanza sono, con tutta evidenza, di gran lunga superiori a quelli che si sostengono per una Guardia Giurata i quali ultimi, comunque, unitamente a tutti quelli necessari per la produzione del servizio, sono ricompresi nel costo generale dell'appalto". E quindi "ammesso e non concesso che il Poligrafico riesca pur a realizzare un apparente piccolo risparmio di bilancio (i due appalti "valevano" al massimo 3 milioni di euro l'anno), il grosso della spesa dell'affidamento alla Guardia di finanza sarà scaricato sui capitoli del Ministero dell'Economia e delle Finanze concernenti le retribuzioni della Guardia di Finanza e, per le indennità connesse alla pubblica sicurezza, su quelli del Ministero dell'Interno. Per una cifra ulteriore che stimiamo complessivamente non inferiore ai 13 milioni annui, che vanno a sommarsi ai 5 garantiti dall'IPZS. Complessivamente l'Erario, per questa speciale 'vigilanza', dovrà sostenere una spesa che si stima intorno ai 18 milioni annui". Il Savip "sollecita un'azione che, in termini di opportunità, ripristini gli equilibri turbati e, soprattutto, la logica nell'impiego delle Forze di polizia e di quelle della sicurezza sussidiaria e complementare". Del Vicario poi sottolinea: "Siamo convinti che possa rimediarsi, con l'illuminato coordinamento di governo delle attività dei vari Ministeri coinvolti, all'errore commesso nel dicembre 2020. Con tale opera sagace si conseguirà un'utile che sarà insieme apprezzato non solo dall'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, dai lavoratori della sicurezza privata coinvolti e dagli appartenenti alla Guardia di Finanza ma anche da tutti i cittadini che, dal potenziamento dei servizi di contrasto economico e finanziario e dal razionale contenimento dei costi per l'Erario, non possono che trarre benefici". Red/Nav 20211110T173710Z
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