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domenica 27 febbraio 2022

Salute: nuova immunoterapia per la leucemia

 

MERCOLEDÌ 23 FEBBRAIO 2022 14.11.05


Salute: nuova immunoterapia per la leucemia =


Salute: nuova immunoterapia per la leucemia = (AGI) - Roma, 23 feb. - (NOTIZIA CON EMBARGO ALLE 20.00) L'uso di cellule killer per l'immunoterapia trattate con citochina potrebbe costituire un intervento efficace contro la leucemia. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, condotto dagli scienziati della Washington University in St Louis School of Medicine, che hanno sviluppato un approccio immunoterapico potenzialmente piu' efficace nel guidare la remissione dalla leucemia e migliorare l'aspettativa di vita per i pazienti ad alto rischio. (AGI)SCI/Noc (Segue) 231410 FEB 22 NNNN


MERCOLEDÌ 23 FEBBRAIO 2022 14.11.11

Salute: nuova immunoterapia per la leucemia (2)=

Salute: nuova immunoterapia per la leucemia (2)= (AGI) - Roma, 23 feb. - Il team, guidato da Melissa Berrien-Elliott, ha effettuato dei trapianti di cellule staminali in 15 pazienti. Stando a quanto emerge dal lavoro del gruppo di ricerca, le cellule sono rimaste nell'organismo dei partecipanti per almeno due mesi e gli effetti sono stati positivi. I trapianti di staminali, spiegano gli autori, sono generalmente piu' efficaci quando il paziente e' in remissione, perche' la malattia puo' ostacolare l'efficacia del trattamento. Tale approccio, pero', puo' provocare conseguenze collaterali dovute al trapianto, per cui gli autori hanno adottato l'immunoterapia con cellule natural killer trattate con citochine. Nella sperimentazione clinica di fase due, i ricercatori hanno impiantato le cellule nei 15 pazienti, affetti da leucemia mieloide acuta recidivante. L'87 per cento del campione, riportano gli autori, ha mostrato una risposta completa dopo 28 giorni e non sono stati evidenziati particolari problemi di rigetto delle cellule. Le staminali hanno inoltre rivelato una funzione e una persistenza promettenti, espandendosi di 1.104 volte in due settimane e restando nell'organismo per oltre due mesi. Queste cellule, concludono gli autori, sembravano associate a una funzionalita' migliore rispetto alle normali cellule killer, per cui sara' necessario valutare ulteriormente le potenzialita' di questo approccio e testare la strategia di trattamento in gruppi di pazienti piu' ampi. (AGI)SCI/Noc 231410 FEB 22 NNNN


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