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giovedì 11 agosto 2022

ELEZIONI/SANITÀ. VIOLA: DA MINISTRO RAFFORZEREI MEDICINA COMUNITÀ E PS

 

GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2022 14.15.21

ELEZIONI/SANITÀ. VIOLA: DA MINISTRO RAFFORZEREI MEDICINA COMUNITÀ E PS

DIR1165 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT ELEZIONI/SANITÀ. VIOLA: DA MINISTRO RAFFORZEREI MEDICINA COMUNITÀ E PS VIROLOGA CHIEDEREBBE ANCHE GARANZIE SU RISPETTO DIRITTI ACQUISITI COME LEGGE ABORTO (DIRE) Roma, 11 ago. - "Se mi dovessero chiedere di fare il ministro della Salute ci penserei senz'altro, come è ovvio che sia. Non so se lo farei, dipenderebbe dalle condizioni". Risponde così alla Dire la virologa e immunologa Antonella Viola, professore ordinario di Patologia Generale presso il dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Padova e direttore scientifico dell'Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP-Città della Speranza). Con l'esperienza della pandemia alle spalle e lo sguardo su quello che accade nel mondo, l'immunologa elenca con precisione i requisiti minimi che potrebbero farle dire di Sì all'incarico di ministro della Salute: "Libertà di scegliere una squadra di persone di cui mi fido e di avere un ruolo puramente tecnico. Poi vorrei una serie di garanzie sul rispetto dei diritti già acquisiti. Pensiamo a cosa sta succedendo negli Stati Uniti con la legge sull'aborto", riflette la studiosa. Inoltre ci vorrebbe "apertura su altri" diritti "che sono necessari: eutanasia e fine vita, per esempio". E semmai Viola non dovesse diventarlo, ecco cosa spera che faccia il nuovo ministro della Salute: "Prima di tutto che non dica stupidaggini e si attenga alla scienza. Che non sottovaluti i problemi e che agisca con responsabilità e tempestività, lasciandosi guidare da un'equipe di specialisti nei rispettivi campi del sapere. Che si occupi di malattie rare (sempre poco studiate) e di antibiotico-resistenza (una grave emergenza che bisogna affrontare immediatamente). Che rilanci la medicina del territorio, trovi il modo di incentivare i medici a scegliere la medicina d'urgenza e quella generale- continua Viola- perchè abbiamo bisogno di rafforzare la medicina di comunità e i pronto soccorsi. Così com'è necessario trovare una risposta alla gestione degli anziani non autosufficienti, favorendo le cure e l'assistenza domiciliare. Insomma- conclude l'immunologa- c'è tanto da fare e mi auguro che se ne occupi una persona competente e saggia". (Rac/ Dire) 14:14 11-08-22 NNNN

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