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lunedì 30 gennaio 2023

ANARCHICI: POLIZIOTTO FERITO NEL 2017, 'NO PATTI CON VIOLENTI, CARCERE DURO E' PREVISTO DA ORDINAMENTO' =

 

LUNEDÌ 30 GENNAIO 2023 17.00.18

ANARCHICI: POLIZIOTTO FERITO NEL 2017, 'NO PATTI CON VIOLENTI, CARCERE DURO E' PREVISTO DA ORDINAMENTO' =

ADN1107 7 CRO 0 ADN CRO NAZ ANARCHICI: POLIZIOTTO FERITO NEL 2017, 'NO PATTI CON VIOLENTI, CARCERE DURO E' PREVISTO DA ORDINAMENTO' = 'Lo Stato non può legittimare la violenza come strumento per interloquire' Roma, 30 gen. (Adnkronos) - "Io sono dell'idea che viviamo in uno Stato di diritto e che debba essere riconosciuto a tutti il diritto di manifestare in piazza, compresi ovviamente gli anarchici. Non condivido, invece, la legittimazione di forme di protesta violenta e l'uso della piazza come strumento per dialogare con lo Stato. Al di là di quello che ho vissuto, mettendo da parte l'aspetto emotivo, credo nello Stato di diritto. Sarò il primo, se domani mi dovessero chiamare, a garantire il diritto di esprimere la propria idea, anche a un movimento anarchico". A parlare all'Adnkronos è Mario Vece, artificiere della Polizia di Stato ferito all'alba del primo gennaio 2017 dall'esplosione di una bomba rudimentale piazzata davanti a una libreria di Firenze. Intervenuto per disinnescare l'ordigno e mettere in sicurezza l'area, perse una mano e un occhio. Nonostante il prezzo altissimo pagato per colpa di quell'attentato anarchico, Vece ha conservato un equilibrio tale da permettergli il rientro in servizio ma anche una analisi lucida della questione Cospito. "Il fatto che una persona faccia lo sciopero della fame per opporsi al 41 bis non deve essere uno strumento per dialogare - spiega - legittima la protesta, ma ci sono gli strumenti idonei per opporsi a determinati provvedimenti. Il carcere duro è previsto, parlarne in piazza non ha nemmeno senso, il 41 bis ha una sua finalità. Chi ha fatto le indagini e ha predisposto questa misura avrà fatto le sue valutazioni, se in modo errato lo dirà un tribunale. Quello che è certo è che o Stato non può legittimare la violenza come strumento per interloquire, ce lo ha insegnato il terrorismo: coi terroristi non si può scendere a patti. Hanno comunque anche loro, come tutti, diritto a un processo equo. Così come deve essere garantito a Cospito". "Il mio ruolo in questa vita è stare dalla parte dei giusti, consapevole che indossando questa divisa si può anche andare incontro a queste cose. Un uomo dello Stato garantisce sempre e comunque lo Stato di diritto, anche quando subisce conseguenze in prima persona. Sono riuscito - aggiunge - e riesco a essere equilibrato. Questo mi ha permesso anche di rientrare in servizio, senza strascichi". (di Silvia Mancinelli) (Sil/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 30-GEN-23 17:00 NNNN

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