Translate

sabato 11 febbraio 2023

SANITA': APPELLO MEDICI, 'DARE GIUSTO TEMPO A MALATI, BASTA CATENE DI MONTAGGIO'**

 

SABATO 11 FEBBRAIO 2023 15.51.13

**SANITA': APPELLO MEDICI, 'DARE GIUSTO TEMPO A MALATI, BASTA CATENE DI MONTAGGIO'** =

ADN0597 7 CRO 0 ADN CRO NAZ **SANITA': APPELLO MEDICI, 'DARE GIUSTO TEMPO A MALATI, BASTA CATENE DI MONTAGGIO'** = Anelli (Fnomceo), 'serve nuovo modello' Milano, 11 feb. (Adnkronos Salute) - Una visita ogni 15 minuti, non più di 20 per certi esami. Il tic tac dell'orologio che incombe, il richiamo della sostenibilità economica. E se un paziente sfugge all'ingranaggio, il cronometro fatica a fermarsi. "Vorremmo un cambio di paradigma per la medicina: superare una medicina legata soltanto al fatto tecnico per approdare a una medicina che coinvolge soprattutto l'aspetto umano e quindi di dialogo con le persone". Questo "cambio di passo ha due aspetti: insegnare ai medici come metterlo in pratica, ed entrando nel concreto modificare l'organizzazione del lavoro nel senso che i medici dovrebbero avere più tempo per parlare con i pazienti". Il giusto tempo per ogni malato, che è diverso dall'altro. E' questo il messaggio lanciato da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), in occasione della Giornata mondiale del malato che si celebra oggi. Per il numero uno dei camici bianchi italiani è giunto il momento di "superare i tempari", che scandiscono il ritmo delle prestazioni ai pazienti, spiega all'Adnkronos Salute. "Perché dietro la malattia si nasconde anche un disagio più profondo che riguarda l'intera persona. E la soluzione mirata alla semplice patologia non risponde poi completamente al bisogno di benessere che i cittadini esprimono". Non si può ragionare per gabbie, caselle, catene di montaggio. In questi giorni, riflette Anelli, si è aperto il tavolo" di trattative fra i sindacati e l'Aran per il rinnovo del contratto di lavoro. Parlando del tempo per la cura e la comunicazione con il paziente, "il tema non è mai stato posto", precisa il presidente di Fnomceo. "Nel senso che la legge sul consenso informato che sancisce anche che la comunicazione è tempo di cura, è del 2017, però ad oggi non ci sono ancora modelli né situazioni tali da prefigurare un'applicazione concreta di quella norma di legge. Norma che non si esaurisce al consenso informato, ma apre una serie di prospettive che sono espressione del cambio di paradigma che vorremmo". La logica del tempario, sottolinea Anelli, "implica che i medici in termini di efficienza economica dovrebbero rispondere e dire che in 10 minuti o un quarto d'ora si conclude una visita, punto e basta. E' il vecchio modello in base al quale il camice bianco deve accelerare e continuare con le visite. Ora è chiaro che oggi non abbiamo una proposta organizzativa" che risponda alla necessità di adattare i tempi di cura e comunicazione ai pazienti, "ma bisognerebbe proprio avviare una discussione che favorirebbe questo tipo di rapporto con i cittadini. Dico questo perché nella concezione economicistica che è presente oggi nell'organizzazione della nostra sanità il tempo è denaro, come si suol dire, e quindi sprecare tempo su questo diventa una perdita di risorse. Invece bisognerebbe spostare il problema sul versante dei diritto: il cittadino ha il diritto di conoscere e di decidere". (segue) (Lus/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 11-FEB-23 15:51 NNNN

Nessun commento: