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venerdì 19 maggio 2023

Scienza: batteri e plastica, perfetta tempesta patogena Sargassi =

 

VENERDÌ 19 MAGGIO 2023 17.40.58

Scienza: batteri e plastica, perfetta tempesta patogena Sargassi =

Scienza: batteri e plastica, perfetta tempesta patogena Sargassi = (AGI) - Roma, 19 mag. - Uno studio genomico della Florida Atlantic University, pubblicato sulla rivista Water Research, condotto nel mar dei Caraibi e nei mari dei Sargassi, ha scoperto come l'interazione tra Sargassum, un genere di macroalghe brune, detriti marini di plastica e batteri Vibrio, crei una perfetta tempesta patogena che ha implicazioni sia per la vita marina che per la salute pubblica. I batteri Vibrio si trovano nelle acque di tutto il mondo e sono la principale causa di morte negli esseri umani dall'ambiente marino. Ad esempio, Vibrio vulnificus, a volte indicato come batterio carnivoro, puo' causare malattie di origine alimentare potenzialmente letali dovute al consumo di frutti di mare, nonche' malattie e morte per infezioni da ferite aperte. Dal 2011, i sargassi, si sono rapidamente espansi nel Mar dei Sargassi e in altre parti dell'oceano aperto come la grande cintura atlantica dei sargassi, una cintura di alghe che attraversa l'Atlantico per 9000 km, con frequenti e senza precedenti accumuli di alghe sulle spiagge. I detriti marini di plastica, trovati per la prima volta nelle acque superficiali del Mar dei Sargassi, sono diventati una preoccupazione mondiale ed e' noto che persistono decenni piu' a lungo dei substrati naturali nell'ambiente marino. (AGI)Sci/Pgi (Segue) 191740 MAG 23 NNNN

VENERDÌ 19 MAGGIO 2023 17.41.02

Scienza: batteri e plastica, perfetta tempesta patogena Sargassi (2)=

Scienza: batteri e plastica, perfetta tempesta patogena Sargassi (2)= (AGI) - Roma, 19 mag. - I ricercatori hanno sequenziato completamente i genomi di 16 cultivar di Vibrio isolate da larve di anguilla, detriti marini di plastica, Sargassum e campioni di acqua marina raccolti nei Caraibi e nei mari Sargassi dell'Oceano Atlantico settentrionale e hanno scoperto che i patogeni Vibrio hanno la capacita' unica di attaccarsi alle microplastiche e che questi microbi potrebbero semplicemente adattarsi alla plastica. "La plastica e' un elemento nuovo che e' stato introdotto negli ambienti marini e che esiste solo da circa 50 anni", ha dichiarato Tracy Mincer, autore principale e professore assistente di biologia presso l'Harbor Branch Oceanographic Institute e l'Harriet L. Wilkes Honors College. "Il nostro lavoro di laboratorio - ha continuato Mincer - ha dimostrato che questi Vibrioni sono estremamente aggressivi e possono cercare e aderire alla plastica in pochi minuti; abbiamo anche scoperto che ci sono dei fattori di attaccamento che i microbi usano per unirsi alla plastica, ed e' lo stesso tipo di meccanismo che usano gli agenti patogeni". Lo studio, illustra che i vibrioni dell'oceano aperto rappresentano un gruppo di microbi finora non descritti, alcuni dei quali rappresentano potenziali nuove specie, che possiedono una miscela di geni patogeni e geni per l'acquisizione di bassi nutrienti, che riflettono il loro habitat pelagico e i substrati e gli ospiti che colonizzano. Utilizzando il genoma assemblato da metagenomi (MAG), questo studio rappresenta il primo genoma di Vibrione assemblato da detriti di plastica. Lo studio ha evidenziato geni di patogeni vertebrati strettamente correlati a ceppi batterici del colera. I ricercatori hanno anche scoperto che i geni della tossina zonula occludens o "zot", rinvenuti, per la prima volta, nel Vibrio cholerae, che e' una tossina secreta che aumenta la permeabilita' intestinale, erano alcuni dei geni piu' conservati e selezionati trovati nei vibrioni. Sembra che questi vibrioni entrino attraverso l'intestino, si blocchino nell'intestino e infettino in questo modo. "I geni, chiamati geni 'zot', causano la sindrome dell'intestino chiuso", ha aggiunto Mincer. "Per esempio, se un pesce mangia un pezzo di plastica e viene infettato da questo Vibrio, con conseguente perdita dell'intestino e diarrea, rilascera' nutrienti di scarto come azoto e fosfato che potrebbero stimolare la crescita del Sargassum e di altri organismi circostanti". "In particolare, si dovrebbe prestare attenzione alla raccolta e alla lavorazione della biomassa di Sargassum finche' i rischi non saranno esplorati piu' a fondo" ha concluso Mincer. (AGI)Sci/Pgi 191740 MAG 23 NNNN

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