Dalla Resistenza alla Desistenza
In una sua segreta riunione, il Consiglio Supremo del Regime su proposta del triunvirato Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani ha approvato la modifica dell’Art. 33 della Costituzione; (non più“ la Resistenza all'oppressione è la conseguenza degli altri diritti dell'uomo”, sostituito dal nostalgico modernizzato “la resistenza al volere del potere politico governativo è un reato universale“.
L’Art.35, “quando il governo viola i diritti del popolo, l'insurrezione è per il popolo il più sacro dei diritti ed il più indispensabile dei doveri”; è stato abolito.
I vassalli in Rai hanno immediatamente applicato la norma allontanando dal servizio pubblico anche Don Luigi Ciotti e Roberto Saviano, accusati di mancanza di etica in quanto nemici dichiarati dei mafiosi, dei camorristi e degli nandraghetiani, ben presenti nelle amministrazioni locali eletti nelle file di F. d. I.; della Lega e di F. I.
In aggiunta, con il Governo Meloni un copioso gruppo (circa 20) tra presentatori, opinionisti, cronisti, scrittori ecc.; persino filosofi; per via della loro inaffidabilità politica ideologica sono stati messi ai margini del Servizio pubblico pagato da tutti gli utenti; parte di questi cacciati e in parte sfuggiti autonomamente innanzi al prevedibile peggioramento del clima paternale-servizievole già presente.
Con stile apparente signorile educato, gli interessati hanno per la maggiore parte ringraziato la Rai; in realtà ciò rappresenta lo stile servizievole dominante nei media italiani; salvo lodevoli eccezioni.
Buona parte comunque della carta stampata scritta ha riconosciuto che cancellare addirittura programmi perché si criticano membri del Governo, è aberrante e sintomo di profonda malattia della democrazia.
Qui stanno le radici della criminalizzazione di Don Ciotti, colpevole di aver dedicato la sua vita alla lotta contro la criminalità organizzata; attaccandolo come fosse un disturbatore della quiete pubblica per aver detto che, tra gli infiniti guasti e rischi del ponte sullo Stretto di Messina, c'è anche quello della mafia, ed unirà più due cosche che due coste.
In questo contesto, la signorilità con fuggi-fuggi dei giornalisti Rai, accompagnato da scarsa difesa della propria dignità etica professionale, assume un altro significato; di fronte a Mussolini i partigiani hanno imbracciato il fucile e sono saliti sulle montagne; al cospetto della Meloni, gli eroici scrivani hanno impugnate le penne e si sono seduti alle scrivanie di altri padroni; in nome dello stipendio minimo sempre ben rinumerate.
Non disperiamo; tra i tanti nemici la povera della Garbatella ha annoverato anche l’anticristiano peggioramento climatico; lasciato alla pertinenza delle “nuove generazioni“, che sono purtroppo una minoranza a fronte delle non critiche masse maggiormente ancora impegnate a dimenarsi nei concertoni di piazza.
Sono oramai molti gli studiosi e gli intellettuali coscienti che l’uomo si è messo contro la natura; ma debole è ancora la denuncia della dottrina di mercato quale causa della tragica futura estinzione di massa.
Quel che non riesce fare l’opposizione sul sistema e in tema della politica; lo farà il clima; c’è solo d’augurarsi una violenta tempesta che sappia sfasciare la clinica malattia mentale destrorsa; strumentalmente reazionaria alla evidente realtà di fatto.
Enrico Corti
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