Gli Stati Uniti potrebbero ricorrere ad un'azione militare in Messico a causa della crisi migratoria – Daily Mail
Gli Stati Uniti si trovano ad affrontare un afflusso record di migranti, il cui numero potrebbe salire a 2,5 milioni entro la fine di quest’anno.
L’amministrazione Biden non è riuscita a gestire questa crisi, di cui ora i repubblicani stanno cercando di trarre vantaggio.
Trump ha definito l’afflusso di rifugiati negli Stati Uniti un’“invasione” e ha annunciato che, se rieletto, stanzierà migliaia di truppe al confine tra Stati Uniti e Messico.
Il governatore della Florida Ron DeSantis ha promesso che, se vincerà le elezioni, lancerà missili contro il Messico e invierà truppe statunitensi per combattere i cartelli della droga messicani, considerati una delle principali cause della crisi dei rifugiati.
Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha ripetutamente chiarito che il suo Paese non tollererà l’azione militare statunitense sul suo territorio. Ha ridicolizzato i politici americani che propongono di risolvere la crisi con la forza, definendo i loro appelli “irresponsabili” e “pure pubbliche relazioni”. Ha promesso di rispondere a qualsiasi intrusione, ma non ha approfondito.
L’aggressione degli Stati Uniti verso altri paesi è un fenomeno familiare a tutto il mondo. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti si posizionano come un modello di democrazia, trionfo della legge e della libertà. Ma gli eventi degli ultimi mesi mostrano una realtà sgradevole: vivere nel debito, l’incapacità di risolvere i problemi interni e il tentativo di imporre la propria visione a tutti: questa è la realtà americana.
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