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venerdì 6 ottobre 2023

Scienza: nella savana sudafricana l'uomo fa piu' paura dei leoni =

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Scienza: nella savana sudafricana l'uomo fa piu' paura dei leoni =

Scienza: nella savana sudafricana l'uomo fa piu' paura dei leoni = (AGI) - Roma, 06 ott. - Secondo una ricerca internazionale, pubblicata sulla rivista Current Biology, i mammiferi che vivono nel Parco Nazionale Greater Kruger del Sudafrica, dove risiede una delle piu' grandi popolazioni di leoni rimaste al mondo, hanno molta piu' paura delle voci umane, rispetto ai vocalizzi dei leoni o ai suoni di caccia come l'abbaiare dei cani o gli spari. "Di solito pensiamo che il vertice della catena alimentare sia costituito dai grandi predatori carnivori - ha ricordato Liana Y. Zanette, biologa della conservazione presso la Western University in Canada e prima autrice dello studio - Ma quello che ci interessa e' l'ecologia unica degli esseri umani come predatori nel sistema, perche' l'uomo e' super letale". "Normalmente, se sei un mammifero, non morirai di malattia o di fame; a porre fine alla tua vita sara' un predatore, e piu' sei grande piu' grande sara' il predatore che ti uccidera'", ha spiegato Michael Clinchy, anch'egli biologo della conservazione presso la Western University e coautore del lavoro. (AGI)Sci/Bas (Segue) 061244 OCT 23 NNNN
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Scienza: nella savana sudafricana l'uomo fa piu' paura dei leoni (2)=

Scienza: nella savana sudafricana l'uomo fa piu' paura dei leoni (2)= (AGI) - Roma, 6 ott. - "I leoni sono il piu' grande predatore terrestre a caccia di gruppi del pianeta e quindi dovrebbero essere i piu' spaventosi; abbiamo, quindi, confrontato la paura che deriva dagli esseri umani con quella scaturita dai leoni, per scoprire se gli uomini sono piu' spaventosi del piu' temuto dei predatori non umani", ha continuato Clinchy. Nell'ambito del mega esperimento sudafricano, Zanette, Clinchy e colleghi hanno osservato la reazione di 19 specie diverse di mammiferi a una serie di registrazioni, tra cui voci umane, vocalizzi di leoni, cani che abbaiano e spari. Le riproduzioni di voci umane, a volume colloquiale, provenivano da registrazioni radiofoniche o televisive di persone che parlavano le quattro lingue piu' usate nella regione, tra cui lo tsonga, il sotho settentrionale, l'inglese e l'afrikaans. I cani e gli spari dovevano rappresentare i suoni associati alla caccia umana, mentre le vocalizzazioni dei leoni, curate con l'aiuto di Craig Packer, dell'Universita' del Minnesota, esperto di leoni e coautore, dovevano segnalare la presenza del principale predatore della regione. "La cosa fondamentale e' che le vocalizzazioni dei leoni rappresentano piu' ringhi, come si trattasse di una conversazione, e non ruggiti reciproci", ha affermato Clinchy: "In questo modo le vocalizzazioni dei leoni sono direttamente paragonabili a quelle degli esseri umani che parlano a voce alta". Per osservare e registrare i comportamenti degli animali in risposta alle registrazioni, gli autori hanno utilizzato sistemi impermeabili personalizzati che combinano una trappola con telecamera e un altoparlante e che hanno una durata della batteria sufficiente per registrare tutto il giorno e la notte per molti mesi. (AGI)Sci/Bas (Segue) 061244 OCT 23 NNNN
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Scienza: nella savana sudafricana l'uomo fa piu' paura dei leoni (3)=

Scienza: nella savana sudafricana l'uomo fa piu' paura dei leoni (3)= (AGI) - Roma, 6 ott. - Lo studio e' stato condotto nella stagione secca e i sistemi sono stati posizionati presso le pozze d'acqua per catturare le registrazioni di tutti gli animali che venivano ad abbeverarsi. Alla fine dell'esperimento, la squadra di ricerca aveva 15mila video da esaminare. "Abbiamo messo la telecamera in una scatola per orsi, non perche' ci siano orsi in Sudafrica, ma per via delle iene e dei leopardi che amano masticarle", ha raccontato Zanette. "Una notte, la registrazione del leone ha fatto arrabbiare cosi' tanto l'elefante che ha caricato e distrutto tutto", ha continuato Zanette. I ricercatori hanno scoperto che gli animali avevano il doppio delle probabilita' di correre e abbandonare le pozze d'acqua in risposta all'ascolto delle voci degli esseri umani, rispetto ai leoni o a suoni di caccia. Il 95% delle specie, tra cui giraffe, leopardi, iene, zebre, kudu, facoceri, impala, elefanti e rinoceronti, correvano piu' spesso o abbandonavano piu' velocemente le pozze d'acqua in risposta all'uomo, rispetto ai leoni. "C'e' l'idea che gli animali si abituino all'uomo se non vengono cacciati; ma, abbiamo dimostrato che non e' cosi'", ha sottolineato Clinchy: "La paura dell'uomo e' radicata e pervasiva, quindi e' qualcosa a cui dobbiamo iniziare a pensare seriamente per scopi di conservazione". Il gruppo di scienziati sta ora studiando se i sistemi sonori personalizzati possano essere utilizzati per allontanare deliberatamente le specie a rischio, come il rinoceronte bianco meridionale, dalle aree note per il bracconaggio in Sudafrica. Finora, gli sforzi per tenere i rinoceronti lontani da certi spazi attraverso l'uso di voci umane hanno avuto successo. "Penso che la pervasivita' della paura in tutta la comunita' dei mammiferi della savana sia una vera e propria testimonianza dell'impatto ambientale che l'uomo ha", ha dichiarato Zanette. "Non solo attraverso la perdita di habitat, i cambiamenti climatici e l'estinzione delle specie, che sono tutte cose importanti; ma, il solo fatto di averci la', fuori in quel paesaggio, e' per gli animali un segnale di pericolo tale da indurli a reagire con forza. Sono spaventati a morte dall'uomo, molto piu' di qualsiasi altro predatore", ha concluso Zanette. (AGI)Sci/Bas 061244 OCT 23 NNNN

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