IRAN - Festa dei Martiri della Rivoluzione - 4 Novembre 1979.
Il 4 novembre per il popolo persiano è una grande festa patriottica: si celebra la “crisi degli ostaggi“ quando un gruppo di studenti assaltò l’ambasciata americana tenendo in ostaggio 53 dipendenti per 444 giorni.
La rivoluzione, guidata dal Grande Ayatollah Ruhollah Khomeini, era appena nata.
Una giornata memorabile che ho visto nel 2015 a Kashan, impressionata dall' afflusso di enormi e composti cortei che provenivano dalle zone rurali per le celebrazioni dei Martiri.
In occasione di questa festa, negli anni passati, si leggevano sui nostri media varie amenità, cioè che le studentesse iraniane "sono costrette" a manifestare in questa giornata... ma in realtà vorrebbero protestare per il velo... e che i bambini iraniani sono educati nell’odio e nell’intolleranza…
Oggi i media se ne stanno zitti. Le cose sono cambiate: è fallito il progetto atlantico di strangolare l'Iran con le sanzioni e anche il progetto di soffocare lo sciismo per mezzo di gruppi militanti del sunnismo ortodosso ( ben pagati gruppi terroristici come il MEK). Adesso l'Iran è divenuto più protagonista sulla scena internazionale, è entrato in organismi di peso economico (BRICS), fa accordi con Russia, Pakistan, Afghanistan e Cina e financo con Arabia Saudita ed Egitto. Può farsi valere e può permettersi di sostenere la causa palestinese ("Quds (Gerusalemme) e' nostra", è scritto sulla bandiera palestinese portata in processione dai manifestanti a Teheran).
Quindi, invece che trovare continue scuse per ringhiare contro l'Iran, rassegnatevi: ad ognuno la retorica del proprio nazionalismo e del proprio patriottismo. Il patriottismo degli iraniani è anti-americano.
(Maria Morigi)
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