Buon Natale ai rifugiati e alla plebe.
Domani 25 dicembre come tradizione si celebra il 2.356° anniversario della nascita di Gesù a Betlemme in Cisgiordania.
Secondo gli evangelisti Luca e Marco, Gesù viene battezzato dall’ebreo Giovanni Battista a Nazaret sul fiume Giordano; da qui inizia il credo “messia inviato da Dio e suo figlio“; quindi poi profeta per la nascita del cristianesimo dopo la sua morte; ma con i rimasti credenti alla religione ebraica che attendono ancora la venuta del messia.
Questa è la radice da cui prospera l’odio religioso; aggravato dal pari odio profuso dalla religione islamica. Nell’ultimo Post pubblicato, ho riassunto dettagliamene le ragioni per cui, in questo conflitto confessionale tra ebrei, islamici e cristiani, chi ne fa maggiormente le spese, civili e umanitarie, è il popolo palestinese; tra l’altro per buona parte cristiano ed estrema minoranza rispetto alle popolazioni islamiche ed ebree.
Ci sarebbero i motivi per riflettere seriamente sui pro e i contro causati dalle religioni; ma il sistema estremamente competitivo e conflittualista del libero mercato, economico, sociale e molte volte guerrafondaio, è un’iniezione agli scontri contrari all’esigenza della coesistenza pacifica tra i popoli.
Negli ultimi 75 anni, complessivamente i palestinesi rifugiatisi in nazioni del Medioriente sono stati 5 milioni e 770.000; sempre per esodo forzato, come ancora accade nella striscia di Gaza.
Questi sono i temi su cui dovrebbero spendersi gli organi informativi; ma il dominio esercitato da chi è sostanzialmente interessato alla conservazione dello status quo, nega anche agli addetti più sensibili ai temi sociali la totale autonomia intellettuale.
Di massima prevale il prodotto della denuncia filosofica Marcusiana; “importante non è l’essere, ma apparire“; cosicché siamo pubblicamente sommersi “dai soliti noti del club ristretto“; siano essi giornalisti; conduttori; attori; ballerine; calciatori; ecc.; sono come componenti di una massoneria; quando si coinvolge qualcuno delle plebe, lo si fa non perché può avere delle idee; ma per sostenere la sceneggiata pre architettata.
Ecco perché Giorgia Meloni abbraccia platealmente Elon Musk dal patrimonio di 256 miliardi di dollari; e non il bracciante dal patrimonio pari al suo misere salario orario inferiore alle 9 euro che la Meloni non vuole aumentare a 9 euro minimo come diritto per legge.
Enrico Corti
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