LUNEDÌ 18 DICEMBRE 2023 18.15.14
DIRITTI. SINDACATO AERONAUTICA SCRIVE A CROSETTO E ROCCELLA: TROPPI DINIEGHI RICONGIUNGIMENTO
DIR2304 3 LAV 0 RR1 N/POL / DIR /TXT DIRITTI. SINDACATO AERONAUTICA SCRIVE A CROSETTO E ROCCELLA: TROPPI DINIEGHI RICONGIUNGIMENTO "GRAVE PROBLEMA CONCILIARE LAVORO E FAMIGLIA" (DIRE) Roma, 18 dic. - Il Sindacato AERONAUTICA Militare - SIAM scrive ai ministri della Difesa e a quello per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, nonché a tutti i membri delle Commissioni competenti in materia, per "denunciare il grave problema del personale militare che vuole conciliare lavoro e famiglia". Il Segretario Generale del SIAM, Paolo Melis evidenzia in un comunicato stampa come siano "in costante aumento le richieste di assistenza da parte del personale dell'AERONAUTICA Militare a causa di numerosi provvedimenti di diniego al trasferimento per ricongiungimento familiare tra coniugi appartenenti alla stessa Amministrazione Difesa e per assegnazione temporanea entro il terzo anno di vita del minor. Riteniamo che questo sia indice, da un lato, di una sempre maggiore difficoltà del personale di riuscire a conciliare la vita militare con la paternità e la maternità, d'altro lato dimostra la sempre maggiore incapacità dell'Amministrazione di sostenere il legittimo desiderio del personale di avere una famiglia". Il SIAM evidenzia come la materia, nell'ambito dell'AERONAUTICA Militare "sia disciplinata con una chiave di interpretazione, assolutamente restrittiva del quadro normativo ed in taluni casi viene addirittura negato all'interessata/o il diritto anche solo a presentare la richiesta di ricongiungimento".(SEGUE) (Com/Red/ Dire) 18:14 18-12-23 NNNN
LUNEDÌ 18 DICEMBRE 2023 18.15.14
DIRITTI. SINDACATO AERONAUTICA SCRIVE A CROSETTO E ROCCELLA: TROPPI DINIEGHI RICONGIUNGIMENTO -2-
DIR2305 3 LAV 0 RR1 N/POL / DIR /TXT DIRITTI. SINDACATO AERONAUTICA SCRIVE A CROSETTO E ROCCELLA: TROPPI DINIEGHI RICONGIUNGIMENTO -2- (DIRE) Roma, 18 dic. - Iln Sindacato dell'AERONAUTICA coadiuvato dallo Studio Legale Mazzola- prosegue la nota stampa- evidenzia come "alcuni dei requisiti e delle limitazioni, introdotte dalla direttiva dell'A.M., per poter avanzare le istanze di trasferimento sembrerebbero non perfettamente aderenti al dettato normativo. Per cui il Ricongiungimento familiare e 'l'Assegnazione temporanea entro il terzo anno di vita del minore', disposizione nata a tutela dell'unione familiare e disciplinata dall'art. 17 della L. 266/1999 prevede che i militari, abbiano diritto, ad essere trasferito o distaccato, nella sede di servizio del coniuge o, in mancanza, nella sede più vicina. Pertanto, se da un lato la direttiva A.M. ha il merito di prevedere il ricongiungimento del militare al coniuge (se appartenente alle Forze Armate o alle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile oppure dipendente civile della Difesa) dall'altro lato definisce l'istituto del ricongiungimento familiare come un beneficio e non per quello che è, ovvero un diritto previsto da legge. Inoltre, se la norma non impone alcun limite né requisiti specifici per avanzare istanza di ricongiungimento, la dalla direttiva della Forza Armata invece prevede che la concessione del beneficio sia subordinata alla presenza di posizioni organiche vacanti in linea con il Grado/Ruolo/Categoria/Specialità/qualifica ed eventuale abilitazione invece di quanto stabilito dalla legge che si limita a prevedere la mera presenza di posto vacante e disponibile di corrispondente posizione retributiva".(SEGUE) (Com/Red/ Dire) 18:14 18-12-23 NNNN
LUNEDÌ 18 DICEMBRE 2023 18.15.14
DIRITTI. SINDACATO AERONAUTICA SCRIVE A CROSETTO E ROCCELLA: TROPPI DINIEGHI RICONGIUNGIMENTO -3-
DIR2306 3 LAV 0 RR1 N/POL / DIR /TXT DIRITTI. SINDACATO AERONAUTICA SCRIVE A CROSETTO E ROCCELLA: TROPPI DINIEGHI RICONGIUNGIMENTO -3- (DIRE) Roma, 18 dic. - "Non bastasse ciò- continua il SIAM- un ulteriore limite viene imposto ai militari, nel momento in cui l'Amministrazione stabilisce anche che 'l'istanza può essere formulata solo ed esclusivamente' dal militare che abbia maturato un periodo minimo di permanenza al Reparto di tre anni in caso di trasferimento e di cinque anni in caso di prima assegnazione, negando quindi il diritto stesso di presentare la domanda previsto dalla legge. Risulta quindi del tutto evidente come queste limitazioni siano lesive della sfera privata soggettiva dei militari e, in particolare, del personale più giovane, con la conseguenza che la disposizione emanata dall'Amministrazione rischia di ostacolare tutti quei militari in piena età genitoriale. Tesi avvalorata da una recente pronuncia del TAR Lombardia, che in tema di assegnazione temporanea per assistenza di un figlio minore di tre anni, ha dato ragione e traferito una giovane madre in divisa che era costretta a lavorate in una sede distante da quella in cui si trovava il proprio figlio ed il padre ed alla quale veniva negato il diritto ad accudire il proprio piccolo". Il Segretario Melis, ricorda come sia: "Ben noto come le circolari interne emanate dall'Amministrazione non abbiano natura normativa e dunque non possano derogare alla legge. Per consentire la vicinanza del genitore al proprio bambino per soli tre anni: basterebbe semplicemente applicare la legge permettendo a chi ne fa richiesta di seguire il figlio nei suoi primi tre anni di vita, i più importanti per lo sviluppo mentale e psico-fisico dei bambini e tra i più impegnativi per quanto attiene la gestione familiare". "Il SIAM difende con determinazione l'idea che garantire l'unità familiare, oltre ad avere effetti positivi sulla vita del personale militare, rappresenti un vantaggio per la stessa F.A.. Infatti i trasferimenti per esigenze di tutela (per ricongiungimento familiare, per assegnazione temporanea entro il terzo anno di vita del minore e per l'assistenza a familiari con handicap) facilitano la conciliazione tra vita familiare e vita professionale e ciò consente, come dimostrato da diversi studi in ambito aziendale, di ridurre lo stress psico-fisico e la predisposizione alle malattie e alle assenze del personale e di aumentarne anche la motivazione e le prestazioni lavorative. Inoltre, ne consegue pure un miglioramento del clima di lavoro, un incremento dell'efficienza e della produttività e un rafforzamento dell'identificazione e del senso di appartenenza alla F.A.", continua il sindacato.(SEGUE) (Com/Red/ Dire) 18:14 18-12-23 NNNN
LUNEDÌ 18 DICEMBRE 2023 18.15.14
DIRITTI. SINDACATO AERONAUTICA SCRIVE A CROSETTO E ROCCELLA: TROPPI DINIEGHI RICONGIUNGIMENTO -4-
DIR2307 3 LAV 0 RR1 N/POL / DIR /TXT DIRITTI. SINDACATO AERONAUTICA SCRIVE A CROSETTO E ROCCELLA: TROPPI DINIEGHI RICONGIUNGIMENTO -4- (DIRE) Roma, 18 dic. - Conclude infine Melis: "È dunque evidente che i trasferimenti utili a salvaguardare l'unità familiare, oltre ad essere necessari per garantire i diritti del personale (riconosciuti dalla costituzione italiana, dalla convenzione europea e dalle carte internazionali sui diritti umani), non sono da intendersi come agevolazioni ai dipendenti, ma piuttosto come veri e propri investimenti della F.A. nelle risorse umane, a vantaggio, in ultimo, dell'intera società. In conclusione, con rammarico, dobbiamo constatare che, ancora oggi e per di più nell'ambito delle stesse istituzioni dello Stato, i lavoratori ed in particolare le donne lavoratrici si vedono spesso costretti a dover scegliere tra lavoro e famiglia. Una situazione francamente inaccettabile per un Paese ed una Politica cha a più riprese ha proclamato di voler tutelare le famiglie e dare impulso alla natalità. Per questo riteniamo indispensabile che si apra un confronto sul tema per evitare che ancora ai giorni nostri ci debbano essere donne che si trovano di fronte alla scelta drammatica tra il dover fare un figlio e la carriera militare". (Com/Red/ Dire) 18:14 18-12-23 NNNN
Nessun commento:
Posta un commento