MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2023 10.30.21
SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA =
ADN0195 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA = Presentato al ministero della Salute il XXI Rapporto sulle politiche della cronicità di Cittadinanzattiva Roma, 19 dic. (Adnkronos Salute) - In Italia accedere alle cure e all'assistenza può essere un 'labirinto' - fatto di liste d'attesa, difficoltà nella diagnosi e presa in carico - per quasi un italiano su tre: 24 milioni di concittadini, "di cui 22 milioni con almeno una patologia cronica (8,8 milioni circa con una forma patologica grave), a cui si aggiungono 2 milioni di persone alle quali è stata diagnosticata una malattia rara". E' quello che ha rilevato il XXI Rapporto di Cittadinanzattiva sulle politiche della cronicità, dal titolo 'Nel labirinto della cura', presentato oggi a Roma al ministero della Salute. Il rapporto nasce dalle interviste a 97 associazioni aderenti al Cnamc (Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici e rari) di Cittadinanzattiva e a 3.552 pazienti con patologia cronica e rara, familiari e loro caregiver. "Il labirinto è la rappresentazione opposta rispetto alla linearità del percorso di cura che dovrebbe essere assicurato ai pazienti e alle loro famiglie, come disegnato anche dal Piano nazionale delle cronicità. Ed è una condizione che non garantisce il dovuto equilibrio fra servizi sanitari e sociali per chi soffre di una patologia cronica o rara né a chi lo assiste, né tanto meno prevede il coinvolgimento dei pazienti in questo disegno - ha sottolineato Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva - In un momento di importanti difficoltà di ordine economico, sia per il sistema Paese che per i singoli cittadini, occorre invece mettere a frutto tutte le risorse per disegnare un servizio sanitario che sia vicino alle persone, che sappia coniugare i bisogni sociali e quelli sanitari, e che lo faccia partendo dalle esigenze dei cittadini e dei territori. E' una sfida che non possiamo perdere". Dalla diagnosi alla richiesta di invalidità i principali incastri tra le vie del labirinto di cura. "Sin dalla diagnosi, il paziente si imbatte in una serie di difficoltà che allungano i tempi per avere certezza della patologia da cui è affetto", illustra il report. "Oltre il 76,3% imputa i ritardi nella diagnosi alla scarsa conoscenza della patologia da parte del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta; il 62,9% alla sottovalutazione dei sintomi e il 51,5% alla sovrapposizione di sintomi comuni ad altre patologie; il 43,3% alla mancanza di personale specializzato sul territorio; il 39,2% al poco ascolto da parte del personale medico; il 20,6% alle liste di attesa troppo lunghe per accedere a visite ed esami diagnostici". (segue) (Frm/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 19-DIC-23 10:30 NNNN
MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2023 10.30.21
SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (2) =
ADN0196 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (2) = (Adnkronos Salute) - Il labirinto si ingarbuglia nella presa in carico, quando al paziente dovrebbero essere forniti tutti i servizi di natura sanitaria e sociale di cui ha necessità. "In questo percorso il cittadino denuncia, come principali questioni, lo scarso coordinamento fra l'assistenza primaria e quella specialistica (62,9%), la mancata continuità assistenziale (53,6%), la carenza di integrazione tra aspetti clinici e socio-assistenziali (37.1%); le liste di attesa lunghe o addirittura bloccate (26,8%); il mancato coinvolgimento del paziente/caregiver nel piano di cura (24,7%)", illustra il rapporto. Altro snodo critico è quello delle cure a domicilio: "Il 47,8% lamenta un numero di giorni o ore di assistenza erogati inadeguato; il 41,3% ha avuto difficoltà nella fase di attivazione/accesso; il 30,4% segnala che mancano alcune figure specialistiche e di assistenza, in particolare di tipo sociale (aiuto nella preparazione dei pasti, vestirsi, gestione delle pratiche burocratiche); il 23,9% parla di sospensione/interruzione del servizio (mancanza di fondi, mancanza personale)". "Chi effettua la riabilitazione ambulatoriale (tre pazienti su quattro del campione di riferimento) - prosegue il report di Cittadinanzattiva - segnala come criticità per il 52,6% il numero insufficiente di cicli garantiti dal Servizio sanitario nazionale; il 36,3% la mancata erogazione della riabilitazione dal Ssn; il 26,3% la mancanza di équipe multiprofessionali; il 22,5% l'assenza di strutture sul territorio. I pazienti che necessitano di protesi, ortesi e ausili segnalano di gran lunga (per il 48,6%) come particolarmente critici i tempi di autorizzazione o di rinnovo; a seguire, con la metà delle segnalazioni (tra il 18 e il 19%), la differenza di prezzo tra il dispositivo previsto dal Nomenclatore tariffario e quello effettivo e la non presenza nel nomenclatore stesso di presidi, protesi e ausili necessari. Nella richiesta di invalidità civile e handicap, i cittadini hanno riscontrato come principali difficoltà: la sottovalutazione della patologia da parte dei medici della commissione medica (per il 41,1% dei pazienti); i tempi eccessivamente lunghi per la visita di accertamento (lo dice il 38,1%); l'estrema variabilità della valutazione per la stessa patologia (30,5%)". (segue) (Frm/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 19-DIC-23 10:30 NNNN
SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (2) =
ADN0196 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (2) = (Adnkronos Salute) - Il labirinto si ingarbuglia nella presa in carico, quando al paziente dovrebbero essere forniti tutti i servizi di natura sanitaria e sociale di cui ha necessità. "In questo percorso il cittadino denuncia, come principali questioni, lo scarso coordinamento fra l'assistenza primaria e quella specialistica (62,9%), la mancata continuità assistenziale (53,6%), la carenza di integrazione tra aspetti clinici e socio-assistenziali (37.1%); le liste di attesa lunghe o addirittura bloccate (26,8%); il mancato coinvolgimento del paziente/caregiver nel piano di cura (24,7%)", illustra il rapporto. Altro snodo critico è quello delle cure a domicilio: "Il 47,8% lamenta un numero di giorni o ore di assistenza erogati inadeguato; il 41,3% ha avuto difficoltà nella fase di attivazione/accesso; il 30,4% segnala che mancano alcune figure specialistiche e di assistenza, in particolare di tipo sociale (aiuto nella preparazione dei pasti, vestirsi, gestione delle pratiche burocratiche); il 23,9% parla di sospensione/interruzione del servizio (mancanza di fondi, mancanza personale)". "Chi effettua la riabilitazione ambulatoriale (tre pazienti su quattro del campione di riferimento) - prosegue il report di Cittadinanzattiva - segnala come criticità per il 52,6% il numero insufficiente di cicli garantiti dal Servizio sanitario nazionale; il 36,3% la mancata erogazione della riabilitazione dal Ssn; il 26,3% la mancanza di équipe multiprofessionali; il 22,5% l'assenza di strutture sul territorio. I pazienti che necessitano di protesi, ortesi e ausili segnalano di gran lunga (per il 48,6%) come particolarmente critici i tempi di autorizzazione o di rinnovo; a seguire, con la metà delle segnalazioni (tra il 18 e il 19%), la differenza di prezzo tra il dispositivo previsto dal Nomenclatore tariffario e quello effettivo e la non presenza nel nomenclatore stesso di presidi, protesi e ausili necessari. Nella richiesta di invalidità civile e handicap, i cittadini hanno riscontrato come principali difficoltà: la sottovalutazione della patologia da parte dei medici della commissione medica (per il 41,1% dei pazienti); i tempi eccessivamente lunghi per la visita di accertamento (lo dice il 38,1%); l'estrema variabilità della valutazione per la stessa patologia (30,5%)". (segue) (Frm/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 19-DIC-23 10:30 NNNN
MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2023 10.30.21
SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (3) =
ADN0197 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (3) = (Adnkronos Salute) - Secondo il rapporto, "le disuguaglianze territoriali e sociali per chi ha una patologia cronica o rara sono legate alla difforme o mancata applicazione sui territori del Piano nazionale della cronicità e dei diversi Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta), ambiti nei quali da un punto di vista normativo si registrano le maggiori disuguaglianze sui territori". Per quanto riguarda la presa in carico in base a quanto previsto dal Piano cronicità, "a detta delle associazioni le regioni maggiormente rispondenti alle esigenze dei pazienti sono nell'ordine Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, Liguria, Puglia, Abruzzo, Campania, Marche, Umbria, Sardegna e Sicilia; a seguire le altre". Rispetto all'esistenza di un Pdta per la patologia, "il 47,4% delle organizzazioni fornisce una risposta affermativa; il 38,1% fornisce una risposta negativa e il 14,4% non sa. Inoltre, solo nel 32,2% dei casi si tratta di Pdta nazionali, nel 58,7% dei casi sono di livello regionale, nel 26,1% aziendali e nel 2,6% distrettuali. A livello territoriale - si legge ancora - la Toscana è la regione con un maggior numero di Pdta; seguono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Piemonte. Nella pratica quotidiana, questo comporta una serie di difficoltà che i pazienti vivono in misura diversa a seconda del territorio in cui vivono e della condizione socio-economica in cui versano. In base all'opinione di coloro che hanno risposto al questionario" di Cittadinanzattiva, "in tema di disuguaglianze sociali, il 34,6% segnala difficoltà nello svolgere o continuare a lavorare a causa della propria patologia; il 30,4% disagio nel comunicare agli altri la patologia e le sue implicazioni; il 29,6% problemi economici; il 28,3% mancanza di un supporto psicologico". "La promozione della Salute dei cittadini e il superamento delle disuguaglianze socio-sanitarie - rimarca Tiziana Nicoletti, responsabile del Cnamc - sono possibili soltanto attraverso l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza introdotti nel 2017 e mai entrati in vigore. In attesa di verificare l'implementazione del Decreto tariffe, alcune prestazioni - come gli screening neonatali estesi per la diagnosi di altre malattie genetiche come la Sma, gli esami diagnostici per la celiachia, prestazioni di diagnosi e cura per la fibromialgia come anche per la sindrome di Sjogren - non sono ancora entrate nei Lea e di conseguenza sono erogate soltanto in alcune regioni, o in alcuni territori o Asl, con la conseguenza di un accesso alle cure non uniforme da parte dei cittadini". (segue) (Frm/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 19-DIC-23 10:30 NNNN
SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (3) =
ADN0197 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (3) = (Adnkronos Salute) - Secondo il rapporto, "le disuguaglianze territoriali e sociali per chi ha una patologia cronica o rara sono legate alla difforme o mancata applicazione sui territori del Piano nazionale della cronicità e dei diversi Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta), ambiti nei quali da un punto di vista normativo si registrano le maggiori disuguaglianze sui territori". Per quanto riguarda la presa in carico in base a quanto previsto dal Piano cronicità, "a detta delle associazioni le regioni maggiormente rispondenti alle esigenze dei pazienti sono nell'ordine Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, Liguria, Puglia, Abruzzo, Campania, Marche, Umbria, Sardegna e Sicilia; a seguire le altre". Rispetto all'esistenza di un Pdta per la patologia, "il 47,4% delle organizzazioni fornisce una risposta affermativa; il 38,1% fornisce una risposta negativa e il 14,4% non sa. Inoltre, solo nel 32,2% dei casi si tratta di Pdta nazionali, nel 58,7% dei casi sono di livello regionale, nel 26,1% aziendali e nel 2,6% distrettuali. A livello territoriale - si legge ancora - la Toscana è la regione con un maggior numero di Pdta; seguono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Piemonte. Nella pratica quotidiana, questo comporta una serie di difficoltà che i pazienti vivono in misura diversa a seconda del territorio in cui vivono e della condizione socio-economica in cui versano. In base all'opinione di coloro che hanno risposto al questionario" di Cittadinanzattiva, "in tema di disuguaglianze sociali, il 34,6% segnala difficoltà nello svolgere o continuare a lavorare a causa della propria patologia; il 30,4% disagio nel comunicare agli altri la patologia e le sue implicazioni; il 29,6% problemi economici; il 28,3% mancanza di un supporto psicologico". "La promozione della Salute dei cittadini e il superamento delle disuguaglianze socio-sanitarie - rimarca Tiziana Nicoletti, responsabile del Cnamc - sono possibili soltanto attraverso l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza introdotti nel 2017 e mai entrati in vigore. In attesa di verificare l'implementazione del Decreto tariffe, alcune prestazioni - come gli screening neonatali estesi per la diagnosi di altre malattie genetiche come la Sma, gli esami diagnostici per la celiachia, prestazioni di diagnosi e cura per la fibromialgia come anche per la sindrome di Sjogren - non sono ancora entrate nei Lea e di conseguenza sono erogate soltanto in alcune regioni, o in alcuni territori o Asl, con la conseguenza di un accesso alle cure non uniforme da parte dei cittadini". (segue) (Frm/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 19-DIC-23 10:30 NNNN
MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2023 10.30.28
SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (4) =
ADN0198 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (4) = (Adnkronos Salute) - Secondo il report, "le liste di attesa e i costi da sostenere sono sicuramente gli elementi segnalati come problematici a livello nazionale, anche se le disuguaglianze sociali ed economiche dei cittadini incidono in misura consistente sul peso che gli stessi hanno rispetto all'accesso alle cure. Per ciò che attiene le liste di attesa, il 76% dei pazienti con malattia cronica e rara le riscontra nella prenotazione delle prime visite specialistiche; il 68,7% per gli esami diagnostici; il 62,4% per le visite di controllo e il follow-up; il 60% per il riconoscimento invalidità civile e/o accompagnamento; il 51% per il riconoscimento handicap; il 48,8% per l'accesso alla riabilitazione; il 44,4% per gli screening istituzionali (ad esempio: prevenzione tumori utero, mammella, colon retto) e a seguire, con percentuali inferiori, per gli altri ambiti dell'assistenza". A causa dei lunghi tempi di attesa e della mancata copertura da parte del Ssn di alcune prestazioni, "i cittadini sono costretti a sostenere spese private: il 67,8% lo fa per visite specialistiche effettuate in regime privato o intramurario; il 60,9% per l'acquisto di parafarmaci (es. integratori alimentari, dermocosmetici pomate); il 55,4% per esami diagnostici effettuati in regime privato o intramurario; il 46,7% per la cosiddetta prevenzione terziaria (diete, attività fisica, dispositivi); il 44,6% per l'acquisto di farmaci necessari e non rimborsati dal Ssn", conclude il rapporto di Cittadinanzattiva. (Frm/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 19-DIC-23 10:30 NNNN
SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (4) =
ADN0198 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': PER 1 ITALIANO SU 3 CURA E' 'LABIRINTO', DA RITARDO DIAGNOSI A LISTE ATTESA (4) = (Adnkronos Salute) - Secondo il report, "le liste di attesa e i costi da sostenere sono sicuramente gli elementi segnalati come problematici a livello nazionale, anche se le disuguaglianze sociali ed economiche dei cittadini incidono in misura consistente sul peso che gli stessi hanno rispetto all'accesso alle cure. Per ciò che attiene le liste di attesa, il 76% dei pazienti con malattia cronica e rara le riscontra nella prenotazione delle prime visite specialistiche; il 68,7% per gli esami diagnostici; il 62,4% per le visite di controllo e il follow-up; il 60% per il riconoscimento invalidità civile e/o accompagnamento; il 51% per il riconoscimento handicap; il 48,8% per l'accesso alla riabilitazione; il 44,4% per gli screening istituzionali (ad esempio: prevenzione tumori utero, mammella, colon retto) e a seguire, con percentuali inferiori, per gli altri ambiti dell'assistenza". A causa dei lunghi tempi di attesa e della mancata copertura da parte del Ssn di alcune prestazioni, "i cittadini sono costretti a sostenere spese private: il 67,8% lo fa per visite specialistiche effettuate in regime privato o intramurario; il 60,9% per l'acquisto di parafarmaci (es. integratori alimentari, dermocosmetici pomate); il 55,4% per esami diagnostici effettuati in regime privato o intramurario; il 46,7% per la cosiddetta prevenzione terziaria (diete, attività fisica, dispositivi); il 44,6% per l'acquisto di farmaci necessari e non rimborsati dal Ssn", conclude il rapporto di Cittadinanzattiva. (Frm/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 19-DIC-23 10:30 NNNN
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