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lunedì 15 aprile 2024

**SANITA': COS'E' IL VIRUS B TRASMESSO DALLE SCIMMIE, 'ALTO RISCHIO MORTALITA''** =

 LUNEDÌ 15 APRILE 2024 13.40.38


**SANITA': COS'E' IL VIRUS B TRASMESSO DALLE SCIMMIE, 'ALTO RISCHIO MORTALITA''** =

ADN0570 7 CRO 0 ADN CRO NAZ **SANITA': COS'E' IL VIRUS B TRASMESSO DALLE SCIMMIE, 'ALTO RISCHIO MORTALITA''** = Il presidente dei virologi Arnaldo Caruso, 'almeno nella metà dei casi l'infezione arriva al cervello' Milano, 15 apr. (Adnkronos Salute) - "Alto rischio di mortalità" nei casi umani di virus B trasmesso dalle scimmie, un Herpesvirus che "infetta alcuni primati" e che "può contagiare l'uomo attraverso morsi o graffi da parte di una scimmia portatrice del patogeno". Se inizialmente il virus provoca "sintomi locali, di tipo simil-influenzale" e trattabili con farmaci antivirali, "in almeno la metà dei casi l'infezione arriva a livello cerebrale e quando ciò accade la morte è altamente probabile". Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), fa il punto per l'Adnkronos Salute sull'Herpesvirus simiae che a Hong Kong ha colpito un 37enne attaccato durante un'escursione in un parco. "Certamente - premette l'esperto - non stiamo parlando di un pericolo epidemico né tantomeno pandemico". E' però "importante controllare il diffondersi dell'infezione tra le scimmie" e "sapere - avverte - che anche l'uomo può ammalarsi, se accidentalmente ferito da una scimmia infetta". Il virus B delle scimmie "è un virus erpetico", spiega Caruso, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili. "I virus erpetici sono molto diffusi - ricorda - mentre questo virus in particolare è limitato ad alcune scimmie, evidenziato per la prima volta nei primi decenni del secolo scorso nei cercopitechi e chiamato perciò anche virus 'cercopitechino'. Per molto tempo si è trattato più che altro di una curiosità scientifica. In passato, infatti - racconta lo specialista - ad alcuni operatori di laboratorio che per i loro esperimenti avevano a che fare con le scimmie, lavorando direttamente con questi animali oppure maneggiandone tessuti o materiali biologici, è successo di infettarsi. Si è capito allora che il graffio o il morso di una scimmia portatrice di questo virus, o il contatto con un suo fluido infetto, magari attraverso un taglio accidentale, poteva far ammalare l'uomo. E l'infezione poteva essere grave, rapidamente mortale se coinvolgeva il sistema nervoso centrale". "Si è quindi cominciato a fare analisi sulle scimmie che venivano importate per la ricerca e questo pericolo, a livello di laboratorio o comunque di animali in cattività - sottolinea Caruso - è stato completamente sventato. E' rimasto però il problema delle scimmie 'wild', in libertà nella natura". (segue) (Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 15-APR-24 13:40 NNNN

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