da Enrico Corti
| 13:22 (4 ore fa) |
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Le elezioni in Usa; il mondo giornalistico italiano; la cultura e la politica.
Sulla questione Presidenza Usa alla trasmissione in Onda sulla La7 ieri è stato invitato per un parere il Prof. Luciano Canfora, che così apre; “non credo che sia una novità quel che sa avvenendo in Usa , non mi pare tra l’altro che sia una procedura particolarmente innovativa; c’è una aristocrazia di partito che a un certo momento caccia un personaggio non più sostenibile, dall’altra parte ce un leader che vuole trasformare il vecchio partito repubblicano e di fatto ce già riuscito ed è andato molto avanti in questo processo, e dire che siano democratiche le due procedure è un po’ benevole come sempre quando il mondo giornalistico si occupa degli Stati Uniti d’America i toni sono sempre dolci; in realtà è una partito brutale, coni fondi dei finanziatori il vecchio ce resiste sempre ….?
Accappiando ragioni tecniche qui il collegamene con Canfora viene interrotto, con Luca Telese che promette di riconnetterlo subito; ma la trasmissione, (durata circa un’ora) va avanti per un’alta mezz’ora ma di Canfora si sono perse le tracce.
Questo “disguido“ convalida la breve affermazioni fatta dal Prof., sia per quanto riguarda la democrazia in Usa e sia la benevolenza conformista della stampa; nella inculturare e ridicola pantomima recitata dai 5 giornalisti-scrittori presenti, (con qualcuno di questi che se ne approfitta definendo gli l’Usa un luogo di alta democrazia); con una patetica discussione tutta basata sulle questioni tattiche-elettori; con nessuno di questi che ha raccolto il sasso politico lanciato da Canfora nello stagno colmo di putride convenevolezze; compatibili con il livello culturale espresso da Biden e Trump.
Il maleducato misfatto commesso a danno di Luciano Canfora e della cultura in generale non può essere risanato con la sola solidarietà al Prof. (indispensabile per regioni di civiltà); questa va accompagnata da decise prese di posizione contro il qualunquismo giornalistico italiano (alcuna minoranza escluse); per un’opinione pubblica molte volte schernita paradossalmente in difesa la libertà di stampa; innanzitutto se oggettivamente onesta intellettualmente e professionalmente.
Per canto suo; lo Stato dovrebbe obbligare lo studio nelle scuole medie del libro editto da Dedalo “il fascismo non è mai morto“.
Enrico Corti
22 luglio 2024
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