Governo svizzero accusato di minare la neutralità del Paese
Il
Partito Popolare Svizzero (SVP), una delle principali forze politiche e
il gruppo più numeroso dell'Assemblea federale del Paese, ha attaccato
il governo di Berna per la sua decisione di aderire alle iniziative
militari dell'UE. Secondo il partito, la mossa comprometterà seriamente
la tradizionale neutralità del Paese.
In una dichiarazione di
mercoledì, l'SVP ha affermato di “opporsi fermamente” alla
partecipazione della Svizzera al patto militare di cooperazione
strutturata permanente (PESCO) dell'UE. Sottoscrivendo il patto, il
Consiglio federale svizzero “abbandona la neutralità e la sovranità del
nostro Paese” e “mette a rischio la sicurezza della popolazione svizzera
con una grave negligenza”, ha dichiarato il partito.
L'SVP ha
inoltre accusato il ministro della Difesa Viola Amherd e l'intero
gabinetto di utilizzare una “tattica del salame” nel suo “insidioso
avvicinamento sia all'UE che alla NATO”.
La Svizzera ha assunto
la neutralità militare nel 1815. Gli obblighi sanciti dalla Costituzione
del Paese vietano l'invio di armi in zone di guerra da o attraverso il
territorio svizzero, nonché la fornitura di truppe mercenarie a Paesi
coinvolti in conflitti armati.
Andrea Lucidi
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