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domenica 6 luglio 2025

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04183 presentato da BISA Ingrid testo di Martedì 1 luglio 2025, seduta n. 502   BISA, ZIELLO e MATONE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: la mattina del 23 febbraio 2024, in pieno centro a Pisa, a due passi dalla Scuola normale superiore, una manifestazione pro Palestina, lanciata da Usb con l'adesione di «cambiare rotta-Organizzazione giovanile comunista», si è trasformata in un'aggressione alla Polizia di Stato, in tenuta antisommossa, che ha respinto con alcune violente cariche i manifestanti che cercavano di entrare in piazza dei Cavalieri;

 

            ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04183

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 502 del 01/07/2025

Firmatari
Primo firmatario: BISA INGRID
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 01/07/2025
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 01/07/2025
MATONE SIMONETTA LEGA - SALVINI PREMIER 01/07/2025


Commissione assegnataria
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 01/07/2025
Stato iter:
02/07/2025
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/07/2025
Resoconto ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 02/07/2025
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 02/07/2025
Resoconto ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/07/2025

SVOLTO IL 02/07/2025

CONCLUSO IL 02/07/2025

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04183
presentato da
BISA Ingrid
testo di
Martedì 1 luglio 2025, seduta n. 502

  BISA, ZIELLO e MATONE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

la mattina del 23 febbraio 2024, in pieno centro a Pisa, a due passi dalla Scuola normale superiore, una manifestazione pro Palestina, lanciata da Usb con l'adesione di «cambiare rotta-Organizzazione giovanile comunista», si è trasformata in un'aggressione alla Polizia di Stato, in tenuta antisommossa, che ha respinto con alcune violente cariche i manifestanti che cercavano di entrare in piazza dei Cavalieri;

ad oggi risulta ancora pendente da un anno e mezzo, il giudizio penale presso la procura della Repubblica di Pisa per i fatti del 23 febbraio 2024 di piazza dei Cavalieri, in cui i funzionari dirigenti della questura e gli agenti del reparto hanno impedito legittimamente la prosecuzione del corteo non comunicato e organizzato dal noto gruppo «Cambiare rotta». I facinorosi non hanno interrotto la prosecuzione del corteo nonostante l'Alt intimato dai funzionari di Ps, andando a scontrarsi contro di essi;

la procura di Pisa, nonostante abbia visionato le immagini che riprendono gli appartenenti a «Cambiare rotta», che risultano oggi indagati, per avere percosso violentemente gli operatori di polizia e ferito i funzionari della questura di Pisa, in quella circostanza, ha deciso comunque di indagare il personale di Ps e di procedere contro di essi per reati colposi, (proc. 5893/2024 R.G.N.R.) per avere impedito ai facinorosi di raggiungere obiettivi sensibili individuati dalla prefettura di Pisa, come il cimitero ebraico di piazza dei miracoli, ed impedito il passaggio del corteo attraverso un grosso e pericoloso cantiere lungo il percorso;

gli interroganti esprimono ancora oggi la piena vicinanza agli agenti delle forze dell'ordine che con la propria abnegazione e preparazione hanno sbarrato la strada ad un corteo strapieno di gente incappucciata che inveiva contro le stesse forze dell'ordine, che, come sempre, hanno dimostrato un alto senso delle istituzioni e di saper svolgere il proprio lavoro in modo impeccabile. Una vera garanzia per la sicurezza dei cittadini e di tutta la comunità che non gira incappucciata, offendendo il personale in divisa che svolge il proprio lavoro –:

quali iniziative di carattere normativo il Ministro interrogato intenda assumere per definire un nuovo quadro giuridico che introduca una tutela procedimentale per gli agenti delle forze dell'ordine che agiscono nell'esercizio delle proprie funzioni e per la conseguente modifica dell'automatismo nell'iscrizione del registro degli indagati, come atto dovuto, per gli agenti che agiscono nell'adempimento del dovere o in pericolo di vita.
(5-04183)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 luglio 2025
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-04183

Grazie Presidente.
Innanzitutto, confermo che pendono attualmente presso la Procura della Repubblica di Pisa due distinti procedimenti per i fatti oggetto dell'interrogazione.
Entrambi i procedimenti si trovano ancora nella fase delle indagini preliminari, pertanto, rispetto agli stessi, sussiste segreto istruttorio.
Ciò posto, su questo tema il Governo già sta lavorando dallo scorso anno, come ha ricordato il Ministro della giustizia in occasione del question time del 26 giugno scorso, a cui ovviamente rimando per completezza.
È evidente che la normativa attuale presenti una distonia tra l'informazione di garanzia e l'iscrizione nel registro degli indagati in quei casi dove gli esponenti delle Forze dell'Ordine operano con l'uso legittimo delle armi (articolo 53 del codice penale).
L'iscrizione in quel registro – che dovrebbe servire a garantire la difesa di chi è sottoposto a un'indagine – spesso si trasforma in una condanna mediatica anticipata, provocando sofferenze, incertezze e costi che si rivelano – spesso – ingiustificati, a fronte di procedimenti penali che si concludono, troppe volte, nel nulla con l'archiviazione.
I recenti fatti di cronaca sollecitano l'esigenza di adottare interventi normativi urgenti che rafforzino le tutele processuali, non solo per gli appartenenti alle Forze dell'Ordine ma per tutti i cittadini.
Sentiamo spesso dire che l'iscrizione nel registro degli indagati è «un atto dovuto» ma sottoporre ad indagine una persona, in assenza di concreti indizi di reità, non può più essere considerato semplicemente un dovere e non può più essere un automatismo.
Questo principio deve essere valido per chiunque e ancor più per chi pone in essere una condotta nell'adempimento del proprio dovere o nell'esercizio di una propria funzione o per legittima difesa o comunque in presenza di una causa di giustificazione.
Abbiamo intenzione di intervenire. E siamo dell'idea che, quando si è in presenza di una scriminante – che sia l'esercizio di un diritto, l'adempimento di un dovere, lo stato di necessità, l'uso legittimo delle armi, la legittima difesa – si può costruire una norma che consenta alla persona interessata di partecipare all'indagine senza, per ciò solo, essere iscritta nel registro degli indagati. Garantendo alla persona, dunque, la difesa che oggi è garantita, ma senza quel marchio di infamia che comporta una serie innumerevole di conseguenze negative.
Per essere chiari: non si tratta di scudo penale né di impunità ma di un rafforzamento delle garanzie procedimentali di assistenza durante l'apprezzamento del fatto prima di procedere all'iscrizione nel registro degli indagati.
Ci sarà l'iscrizione nel registro degli indagati quando sarà necessario procedere al compimento di atti urgenti, come nel caso dell'autopsia o di incidente probatorio, cui il difensore ha facoltà o diritto di assistere.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

azione giudiziaria

giudaismo

funzionario

cimitero

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