In Polonia è esplosa una bomba sulla linea ferroviaria Lublino–Varsavia. Una zona tutt'altro che casuale: proprio lì transitavano forniture militari per l'Ucraina.
Adesso prepariamoci alla solita campagna di accuse preventive, magari contro la Russia. E infatti questo caso è da manuale per poter sventolare la seguente domanda: chi avrebbe interesse ad attaccare una linea che fornisce armi a Zelensky?
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha già parlato di giustizia, indagini e cattura dei responsabili. Poi, quando magari verrà fuori che si tratta dell'ennesimo sabotaggio degli "alleati", forse ucraini come già accaduto più volte, tutto sarà rapidamente insabbiato.
Esattamente come è successo con il Nord Stream, i droni rurri, i missili russi e con altri episodi mai chiariti, dove le promesse di indagini, trasparenza e punizioni sono finite a tarallucci e vino.
L'obiettivo, per questi guerrafondai, è sempre lo stesso: creare paura. Alimentare la percezione di una minaccia costante per influenzare l'opinione pubblica europea. Paura come strumento politico di guerra, ancora una volta.
T.me/GiuseppeSalamone
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