AGI0007 3 undefined 0 RSA / Salute: ictus, 40% studi animali presenta immagini problematiche = (AGI) - Roma, 3 nov. - Oltre 240 studi scientifici su modelli animali di ictus emorragico pubblicati negli ultimi anni presentano immagini sospette o duplicate, sollevando gravi dubbi sull'affidabilita' dei risultati e sulla qualita' complessiva della ricerca preclinica in questo campo. E' quanto emerge da un'indagine condotta dal gruppo di Rene' Aquarius e Kim Wever del Radboud University Medical Center nei Paesi Bassi, pubblicata oggi su PLOS Biology. L'analisi e' partita da una revisione sistematica sugli studi animali che esplorano i danni cerebrali precoci dopo ictus emorragico, con l'obiettivo di individuare potenziali trattamenti candidabili alla sperimentazione clinica. Ma, nel corso dell'estate 2023, i ricercatori hanno cominciato a notare ripetizioni di immagini sospette. Decidendo di approfondire, hanno esaminato 608 pubblicazioni potenzialmente rilevanti: in 243 casi (circa il 40%) sono stati riscontrati problemi di duplicazione o riutilizzo di immagini, talvolta all'interno dello stesso articolo, altre volte tra studi differenti. Le immagini - come spiegano gli autori - rappresentano spesso le prove visive dei risultati: servono a mostrare, ad esempio, variazioni nei tessuti cerebrali o nella presenza di proteine dopo un trattamento sperimentale. Ma quando le stesse immagini vengono utilizzate per esperimenti diversi, le conclusioni perdono validita' scientifica. "Questi risultati ci hanno scosso profondamente - affermano Aquarius e Wever - Forse spiegano perche', nonostante centinaia di studi sugli animali, non abbiamo ancora alcuna terapia efficace per i danni cerebrali precoci da ictus emorragico". Gli autori descrivono anche il momento in cui si sono resi conto della portata del problema: "Durante la pausa estiva del 2023 ci scambiavamo messaggi con le figure sospette che trovavamo nei lavori. Ogni volta che arrivava una nuova immagine, sapevamo di aver scoperto un'altra sovrapposizione inappropriata. E' stato allora che abbiamo capito di trovarci davanti a un fenomeno sistemico". La revisione mette in luce non solo la diffusione dell'errore o della manipolazione, ma anche la scarsa reattivita' degli editori scientifici: solo una minima parte delle riviste ha corretto o ritirato gli articoli problematici. Per gli autori, la situazione richiede "un'azione urgente da parte delle riviste e dei publisher, affinche' il record scientifico sia quanto piu' possibile libero da errori". Un requisito essenziale per garantire che scienziati, medici e decisori politici possano basare le proprie scelte su dati realmente affidabili.(AGI)red/Mld 030942 NOV 25
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