Tumore prostata, radioterapia efficace ma la riceve 20% pazienti
Esperti Negrar,'no tabù,come bisturi e meno effetti collaterali'
(ANSA) - ROMA, 20 NOV - La radioterapia, soprattutto per la
cura del tumore della prostata, è un'efficace e valida
alternativa alla chirurgia radicale, con tassi di guarigione
sovrapponibili ed effetti collaterali ridotti, ma poco nota ai
pazienti. Dovrebbe essere impiegata nel 50-60% dei casi ma nel
nostro Paese raggiunge soltanto la quota del 15-20%, a causa dei
molti e diffusi luoghi comuni, che vanno dal peso inferiore che
viene attribuito all'efficacia di questo approccio rispetto a
quello chirurgico e farmacologico, alla paura di non avere una
vita sessuale normale, fino all'errata convinzione che il
trattamento sia solo palliativo o limitato a casi estremi dove
la chirurgia non possa essere più impiegata.
"Nonostante il passare degli anni, la radioterapia continua a
essere avvolta da un alone di diffidenza mista a
disinformazione, e quando la proponiamo ai pazienti, la maggior
parte all'inizio pensa di essere già condannata. E questo non
per la gravità della malattia, ma perché crede di essere
candidata a un trattamento di efficacia inferiore a quello
chirurgico - avverte Filippo Alongi, direttore del Dipartimento
di radioterapia oncologica avanzata dell'Irccs Ospedale Sacro
Cuore Don Calabria di Negrar e ordinario di radioterapia
oncologica all'Università di Brescia -. Eppure, parliamo di uno
dei cardini delle terapie oncologiche, in particolare per il
tumore della prostata, che può essere definito curativo al pari
del bisturi". Come dimostra uno studio anglosassone, pubblicato
di recente su European Urology, che ha messo a confronto la
chirurgia robotica con la radioterapia di precisione,
evidenziando come a parità di guarigione in oltre il 90% dei
casi, quando il tumore è confinato all'interno della ghiandola
prostatica, la radioterapia moderna è anche meglio tollerata in
alcuni aspetti sintomatologici, preservando maggiormente la
continenza urinaria e la funzionalità erettile. Un paziente su
due sarebbe idoneo al trattamento radioterapico, ma soltanto un
paziente su 5 viene sottoposto a questa metodica di cura non
invasiva. Negli ultimi anni questa metodica ha fatto grandissimi
passi in avanti, grazie all'utilizzo di apparecchi sempre più
sofisticati, che permettono di eseguire trattamenti molto
selettivi e circoscritti, con riduzione degli eventuali effetti
collaterali. (ANSA).
20/11/2025 13:58
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