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giovedì 20 novembre 2025

Tumore prostata, radioterapia efficace ma la riceve 20% pazienti

 

Tumore prostata, radioterapia efficace ma la riceve 20% pazienti

Esperti Negrar,'no tabù,come bisturi e meno effetti collaterali'

   (ANSA) - ROMA, 20 NOV - La radioterapia, soprattutto per la

cura del tumore della prostata, è un'efficace e valida

alternativa alla chirurgia radicale, con tassi di guarigione

sovrapponibili ed effetti collaterali ridotti, ma poco nota ai

pazienti. Dovrebbe essere impiegata nel 50-60% dei casi ma nel

nostro Paese raggiunge soltanto la quota del 15-20%, a causa dei

molti e diffusi luoghi comuni, che vanno dal peso inferiore che

viene attribuito all'efficacia di questo approccio rispetto a

quello chirurgico e farmacologico, alla paura di non avere una

vita sessuale normale, fino all'errata convinzione che il

trattamento sia solo palliativo o limitato a casi estremi dove

la chirurgia non possa essere più impiegata.  

  "Nonostante il passare degli anni, la radioterapia continua a

essere avvolta da un alone di diffidenza mista a

disinformazione, e quando la proponiamo ai pazienti, la maggior

parte all'inizio pensa di essere già condannata. E questo non

per la gravità della malattia, ma perché crede di essere

candidata a un trattamento di efficacia inferiore a quello

chirurgico - avverte Filippo Alongi, direttore del Dipartimento

di radioterapia oncologica avanzata dell'Irccs Ospedale Sacro

Cuore Don Calabria di Negrar e ordinario di radioterapia

oncologica all'Università di Brescia -. Eppure, parliamo di uno

dei cardini delle terapie oncologiche, in particolare per il

tumore della prostata, che può essere definito curativo al pari

del bisturi". Come dimostra uno studio anglosassone, pubblicato

di recente su European Urology, che ha messo a confronto la

chirurgia robotica con la radioterapia di precisione,

evidenziando come a parità di guarigione in oltre il 90% dei

casi, quando il tumore è confinato all'interno della ghiandola

prostatica, la radioterapia moderna è anche meglio tollerata in

alcuni aspetti sintomatologici, preservando maggiormente la

continenza urinaria e la funzionalità erettile. Un paziente su

due sarebbe idoneo al trattamento radioterapico, ma soltanto un

paziente su 5 viene sottoposto a questa metodica di cura non

invasiva. Negli ultimi anni questa metodica ha fatto grandissimi

passi in avanti, grazie all'utilizzo di apparecchi sempre più

sofisticati, che permettono di eseguire trattamenti molto

selettivi e circoscritti, con riduzione degli eventuali effetti

collaterali. (ANSA).

20/11/2025 13:58

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