1. The GrayZone ha recentemente evidenziato il rapporto conflittuale tra Charlie Kirk e Netanyahu, che avrebbe generato terrore nella vittima, poco prima del suo assassinio. Secondo una fonte vicina a Kirk, il rifiuto di Kirk di accettare una proposta di Netanyahu per un’iniezione milionaria di fondi avrebbe scatenato una reazione furiosa da parte dei miliardari del cerchio magico sionista a stelle e strisce.
2. Un mese prima dell'omicidio di Charlie Kirk, il miliardario filo-israeliano Bill Ackman ha organizzato un evento negli Hamptons durante il quale, secondo alcune fonti, lui e altri avrebbero "criticato duramente" Kirk per i crescenti dubbi dell'attivista politico conservatore circa l'influenza israeliana a Washington. Kirk se ne era andato visibilmente turbato per il "ricatto" israeliano. Nel frattempo meditava di convertirsi dal cristianesimo evangelico (vicino ad Israele), al cattolicesimo.
A scriverlo è Max Blumenthal, ex collaboratore di Al Jazeera English, del New York Times e del Los Angeles Times.
3. Il discorso di Tucker Carlson durante il funerale di Kirk, durante il quale ha dichiarato che gli ebrei hanno ucciso Cristo 2000 anni fa perché aveva detto la verità e che la settimana scorsa hanno ucciso Charlie Kirk per lo stesso motivo. Un chiaro riferimento alla teoria che vedrebbe la lobby israeliana in qualche modo coinvolta nell’omicidio di Charlie Kirk.
4. Tucker Carlson ha affermato che, dopo essersi recato alla Casa Bianca per esortare il presidente Trump a non colpire l'Iran, Charlie Kirk ha ricevuto "massicci abusi" e messaggi "intensi" dai suoi donatori e si è fatto molti "veri nemici".
Charlie sapeva che rischiare un'altra guerra infinita in Medio Oriente non avrebbe giovato al nostro Paese. Così si recò nello Studio Ovale per dirlo al presidente. Non urlò. Non fu irrispettoso. Espose con calma le sue ragioni.
Charlie sapeva che molti dei finanziatori di Turning Point USA si sarebbero infuriati con lui per essersi opposto alla politica estera neoconservatrice, ma lo fece comunque perché credeva che fosse la cosa giusta.
5. Netanyahu ha ritenuto necessario rilasciare diverse dichiarazioni in cui nega l’accusa. Persino i sionisti più convinti lo hanno avvisato che la sua determinazione a dimostrare l’innocenza di Israele puzza di reazione eccessiva.
Excusatio non petita, accusatio manifesta.
6. Le tante incongruenze della versione ufficiale sulla morte di Kirk riportano immediatamente alla mente le forzature del rapporto della famigerata Commissione Warren sul caso JFK.
7. Israele sapeva in anticipo dell’attacco di Hamas.
A riportare la notizia è Kan, l’emittente pubblica dello Stato Ebraico, che avrebbe avuto modo di consultare un’informativa dell’Unità 8200, il reparto d’élite d’intercettazione dell’intelligence militare specializzata in signal intelligence, che il 19 settembre avrebbe scoperto che Hamas preparava un’operazione di intrusione nel territorio di Israele e si esercitava alla presa di ostaggi.
“Il documento descriveva una serie di esercitazioni che le forze d’élite del gruppo terroristico palestinese stavano portando avanti, tra cui esercitazioni per raid su città e postazioni militari israeliane, e addestramento su come tenere in ostaggio soldati e civili all’interno di Gaza e in quali circostanze avrebbero potuto essere uccisi”, ha commentato il Times of Israel.
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