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domenica 26 settembre 2010
“Effetti sulla salute e sorveglianza sanitaria”, Dr. Paolo Paraluppi - Uoc Psal – Asl Pavia, intervento alla giornata di studio “Le Radiazioni Ottiche alla Luce del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.: Problematiche e Prospettive”
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DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28 luglio 2010 Determinazione di talune categorie escluse dall'obbligo di identificazione. (10A11377) (GU n. 225 del 25-9-2010 )
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400,
recante disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento
Presidenza del Consiglio dei Ministri; Visto l'art. 55-novies, comma 2, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come introdotto dall'art. 69,
comma 1, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150
secondo cui e' escluso dall'obbligo di identificazione di cui al
comma 1 «Il personale individuato da ciascuna amministrazione
sulla base di categorie determinate, in relazione ai compiti ad esse
attribuiti, mediante uno o piu' decreti del Presidente del Consiglio
dei Ministri o del Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione, su proposta del Ministro competente»; Visto il decreto del Presidente
della Repubblica in data 7 maggio 2008, con il quale l'on. prof. Renato
Brunetta e' stato nominato Ministro senza portafoglio; Visto il decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri in data 8 maggio 2008, con il quale al predetto Ministro
senza portafoglio e' stato conferito l'incarico per la pubblica
amministrazione e l'innovazione; Visto il decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri in data 13 giugno 2008, recante delega di funzioni
al Ministro senza portafoglio per le riforme e le innovazioni
nella pubblica amministrazione, prof. on. Renato Brunetta; Sulla proposta del Ministro degli affari
esteri, del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro
dell'interno;
Decreta:
Art. 1
Dall'obbligo di identificazione di cui all'art. 55-novies, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,
come introdotto dall'art. 69 del decreto legislativo 27 ottobre 2009,
n. 150, sono
esclusi:
a) i dipendenti del Ministero degli affari esteri individuati con provvedimento adottato dal direttore generale
competente nell'ambito del personale in servizio all'estero, nelle
sedi caratterizzate da particolari rischi connessi alla specifica
situazione ambientale;
b) i dipendenti dell'Agenzia delle dogane che svolgono attivita' di polizia giudiziaria su delega dell'autorita'
competente;
c) il personale dell'Agenzia delle dogane assegnato all'ufficio centrale antifrode e agli uffici antifrode
delle strutture territoriali, ad eccezione dei dirigenti,
del personale in servizio presso la segreteria e dei funzionari preposti
alla trattazione delle domande di tutela dei diritti di proprieta'
intellettuale;
d) il personale dell'amministrazione civile del Ministero dell'interno impiegato negli uffici di
polizia, qualora svolga la propria attivita' congiuntamente ad
operatori di polizia e in settori a contatto con il pubblico. Il presente decreto e' inviato ai
competenti organi di controllo e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana.
Roma, 28 luglio 2010 p. Il Presidente
del Consiglio
dei Ministri
Brunetta
sabato 25 settembre 2010
Salute: nuovi aerei 'low cost' nemici del respiro, malati a rischio
Barcellona, 20 set. (Adnkronos Salute) 17:00
Volare troppo in alto fa male alla salute di chi ha i polmoni malati. E gli aerei di nuova generazione, anche se più economici da gestire, rischiano di rovinare i viaggi di questi pazienti. Lanciano l'allarme i ricercatori australiani autori di uno studio presentato a Barcellona, al 20esimo Congresso della Società europea di medicina respiratoria (Ers). Rispetto ai 'vecchi' Boing 747, spiegano gli esperti, gli aeromobili moderni raggiungono altitudini più elevate. Ma in cabina l'aria è troppo rarefatta: l'ossigeno latita e aumentano la probabilità di crisi respiratorie ad alta quota. In tempi di crisi, anche le compagnie aeree tagliano i costi. Però a farne le spese potrebbero essere i malati, temono gli scienziati coordinati da Leigh Seccombe, del Dipartimento di medicina toracica del Concord General Hospital di Sydney. Il problema, precisano, è che in tutti gli aerei in generale, mantenere una pressione di cabina equivalente a quella sul livello del mare è impossibile per ragioni economiche. Tuttavia, mentre sui Boing 747 che per anni hanno dominato i cieli nelle tratte a lungo raggio la pressione di cabina supera di molto la soglia minima richiesta (752 ettopascal, hPa), sui nuovi modelli lo scarto è minore e cala progressivamente. Secondo i dati raccolti dall'equipe australiana su 102 voli aerei, durata media 9,1 ore, "la pressione media di cabina sui Boing 747 è significativamente maggiore, a parità di altitudine, rispetto a quella di Boing 777, A330/340 e A380". Tabella alla mano, si scende da una pressione di 838 ettopascal per il Boing 747 a 810, 804 e 808 hPa rispettivamente per gli altri modelli. "Le differenze dipendono anche dal fatto che i nuovi aerei raggiungono altitudini maggiori", ma questa spiegazione vale soltanto "in parte", ritengono gli studiosi. Traducendo la pressione di cabina in ossigeno da respirare, i passeggeri dei Boing 747 possono 'annusare' il gas salvavita a una concentrazione del 17,4% circa (contro il 21% del livello del mare), mentre chi vola sugli altri aerei si deve accontentare di inspirarlo al 16,7-16,8%. Una differenza importante per viaggiatori speciali come i pazienti con malattie respiratorie, che in aereo si sentono mancar l'aria e fanno fatica anche solo ad alzarsi per andare alla toilette. In conclusione, ai malati che non vogliono o non possono resistere al fascino di una crociera nel cielo, i ricercatori consigliano di restare fedeli al Boing 747 almeno finché esisterà. Perché quando lo metteranno definitivamente in pensione, avvertono Seccombe e colleghi, gli anziani con malattie croniche ai polmoni che si sentiranno male in volo non potranno che aumentare.
Volare troppo in alto fa male alla salute di chi ha i polmoni malati. E gli aerei di nuova generazione, anche se più economici da gestire, rischiano di rovinare i viaggi di questi pazienti. Lanciano l'allarme i ricercatori australiani autori di uno studio presentato a Barcellona, al 20esimo Congresso della Società europea di medicina respiratoria (Ers). Rispetto ai 'vecchi' Boing 747, spiegano gli esperti, gli aeromobili moderni raggiungono altitudini più elevate. Ma in cabina l'aria è troppo rarefatta: l'ossigeno latita e aumentano la probabilità di crisi respiratorie ad alta quota. In tempi di crisi, anche le compagnie aeree tagliano i costi. Però a farne le spese potrebbero essere i malati, temono gli scienziati coordinati da Leigh Seccombe, del Dipartimento di medicina toracica del Concord General Hospital di Sydney. Il problema, precisano, è che in tutti gli aerei in generale, mantenere una pressione di cabina equivalente a quella sul livello del mare è impossibile per ragioni economiche. Tuttavia, mentre sui Boing 747 che per anni hanno dominato i cieli nelle tratte a lungo raggio la pressione di cabina supera di molto la soglia minima richiesta (752 ettopascal, hPa), sui nuovi modelli lo scarto è minore e cala progressivamente. Secondo i dati raccolti dall'equipe australiana su 102 voli aerei, durata media 9,1 ore, "la pressione media di cabina sui Boing 747 è significativamente maggiore, a parità di altitudine, rispetto a quella di Boing 777, A330/340 e A380". Tabella alla mano, si scende da una pressione di 838 ettopascal per il Boing 747 a 810, 804 e 808 hPa rispettivamente per gli altri modelli. "Le differenze dipendono anche dal fatto che i nuovi aerei raggiungono altitudini maggiori", ma questa spiegazione vale soltanto "in parte", ritengono gli studiosi. Traducendo la pressione di cabina in ossigeno da respirare, i passeggeri dei Boing 747 possono 'annusare' il gas salvavita a una concentrazione del 17,4% circa (contro il 21% del livello del mare), mentre chi vola sugli altri aerei si deve accontentare di inspirarlo al 16,7-16,8%. Una differenza importante per viaggiatori speciali come i pazienti con malattie respiratorie, che in aereo si sentono mancar l'aria e fanno fatica anche solo ad alzarsi per andare alla toilette. In conclusione, ai malati che non vogliono o non possono resistere al fascino di una crociera nel cielo, i ricercatori consigliano di restare fedeli al Boing 747 almeno finché esisterà. Perché quando lo metteranno definitivamente in pensione, avvertono Seccombe e colleghi, gli anziani con malattie croniche ai polmoni che si sentiranno male in volo non potranno che aumentare.
Pensioni, cosa cambia La nostra guida
Decorrenze di anzianità e vecchiaia, finestre, pensioni anticipate, aumento dell'età pensionabile per le donne del pubblico impiego, ricongiunzioni. Le principali novità introdotte dal governo in materia previdenziale. A partire dal 2011
Pensioni, cosa cambia
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Bitonto: incidente stradale coinvolge una volante. Morti due agenti ed una donna
I tre poliziotti stavano andando al commissariato di Bitonto per servizio, quando, in una curva della provinciale, la loro pattuglia - una Bmw station wagon - si è scontrata frontalmente con la Peugeot che giungeva in senso inverso. Dopo il fortissimo impatto, la vettura della polizia è rimasta bloccata sulla strada, la Peugeot si è ribaltata ed è finita in un uliveto adiacente alla sede stradale.
Oltre la donna, hanno perso la vita Adriano Epifani, di 55 anni, che era alla guida e il capopattuglia della polizia Gabriele Schino, di 32 anni. Il collega ferito, Filippo Di Maso, ha riportato un trauma facciale e toracico e fratture in varie parti del corpo e ora viene sottoposto ad un intervento
TG VIDEO tratto da you tube
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