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mercoledì 21 settembre 2011
Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca Nota 24-6-2011 n. 4334 Scuole paritarie: numero minimo di alunni per classe. Emanata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Dipartimento per l’istruzione, Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica.
Nota 24 giugno 2011, n. 4334 (1).
Scuole paritarie: numero minimo di alunni per classe.
(1) Emanata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Dipartimento per l’istruzione, Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica.
Ai
Direttori generali degli uffici scolastici regionali
Loro sedi
e, p.c.:
Alla
Provincia autonoma di Trento
Dipartimento istruzione
Via G. Gilli, 3
38100 - Trento
Al
Sovrintendente scolastico per la Provincia di Bolzano
Via del Ronco, 2
39100 - Bolzano
All'
Intendente scolastico per le scuole in lingua tedesca
Via Amba Alagi, 10
39100 - Bolzano
All'
Intendente scolastico per le Scuole delle località ladine
Via Bottai, 29
39100 - Bolzano
Al
Sovrintendente agli studi per la regione autonoma della Valle d'Aosta
Piazza Deffeyes, 1
11100 - Aosta
All'
Assessore regionale dell’istruzione e della formazione professionale della regione Sicilia
Via Imperatore Federico n. 70
90139 - Palermo
All'
Ufficio di gabinetto
Sede
All'
Ufficio legislativo
Sede
Come è noto l'art. 1, comma 5, lettera f), del D.M. n. 267 del 29 novembre 2007 prevede che, all'atto della presentazione dell'istanza per il riconoscimento della parità, il gestore o il rappresentante legale della gestione dichiari "l'impegno a costituire corsi completi e a formare classi composte da un numero di alunni non inferiore ad 8, per rendere efficace l'organizzazione degli insegnamenti e delle attività didattiche".
Il TAR del Lazio, Sez.III bis, con sentenze n.7265/09 e n.7269/09, passate in giudicato, ha annullato la predetta disposizione "limitatamente alla parte in cui non prescrive una disciplina di dettaglio che garantisca l'intero iter scolastico nella scuola paritaria, e non esclude la perentorietà della previsione della formazione di classi composte da un numero di alunni non inferiore a 8".
Pertanto, considerata la necessità di dare ottemperanza al giudicato formatosi sulle predette sentenze, si invitano le SS.LL a tenere conto, in sede di riconoscimento della parità scolastica, dell'annullamento dell'art. 1, comma 5, lettera f), del D.M. n. 267 del 29 novembre 2007.
Il Direttore generale
Carmela Palombo
D.M. 29 novembre 2007, n. 267, art. 1
Camera, piazza infuriata, La Russa contestato
CAMERA. PIAZZA INFURIATA, LA RUSSA CONTESTATO
ACCOGLIENZA FREDDA ANCHE PER DI PIETRO, A LUI FISCHI E APPLAUSI
(DIRE) Roma, 21 set. - La piazza dell'antipolitica non fa sconti.
Fischia e urla "buffone" al ministro Ignazio La Russa, ma riserva
un trattamento gelido anche ad Antonio Di Pietro, il leader
dell'Idv.
Oggi Montecitorio e' "assediata" da tre distinte
manifestazioni. Il sit-in tricolore contro la casta di Gaetano
Ferrieri e' il piu' arrabbiato. Centinaia di persone, bandiera
nazionale al collo, protestano a viva voce contro la politica in
giacca blu. Accanto a loro, gli operai della Irisbus, l'azienda
di Flumeri, Avellino, chiusa da Fiat. E a pochi metri i
poliziotti del Silp Cgil e di altre sigle, che tutelano i
lavoratori della pubblica sicurezza. Quando si affaccia La Russa
dalla piazza parte una selva di fischi e urla: 'Buffone',
'buffone'. Il ministro rinuncia a un intervento pubblico e affida
poche parole ai poliziotti: "Quando ci siete voi io vengo sempre.
Ma questi che gridano non sono poliziotti".
Poco dopo tocca al leader Idv Di Pietro. Affronta la piazza,
nonostante qualche fischio. Quando si avvicina ai sostenitori di
Ferrieri, partono le grida di contestazione. "Loro il trota, tu
tuo figlio. Vattene!". Di Pietro non si fa intimorire, anche
perche' gli operai Irisbus lo applaudono, e anche i poliziotti
gli si fanno vicino. "Siamo davvero alla fine della storia di
questo governo- dice loro Di Pietro- se la polizia manifesta
contro il Parlamento. Devono andare a casa il prima possibile o
qui rischiamo la rivolta sociale".
Davanti al Parlamento le manifestazioni continuano. E domani,
nel giorno del giudizio su Milanese a Montecitorio sono previsti
i Viola, con tanto di monetine.
(Rai/ Dire)
13:43 21-09-11
NNNN
ACCOGLIENZA FREDDA ANCHE PER DI PIETRO, A LUI FISCHI E APPLAUSI
(DIRE) Roma, 21 set. - La piazza dell'antipolitica non fa sconti.
Fischia e urla "buffone" al ministro Ignazio La Russa, ma riserva
un trattamento gelido anche ad Antonio Di Pietro, il leader
dell'Idv.
Oggi Montecitorio e' "assediata" da tre distinte
manifestazioni. Il sit-in tricolore contro la casta di Gaetano
Ferrieri e' il piu' arrabbiato. Centinaia di persone, bandiera
nazionale al collo, protestano a viva voce contro la politica in
giacca blu. Accanto a loro, gli operai della Irisbus, l'azienda
di Flumeri, Avellino, chiusa da Fiat. E a pochi metri i
poliziotti del Silp Cgil e di altre sigle, che tutelano i
lavoratori della pubblica sicurezza. Quando si affaccia La Russa
dalla piazza parte una selva di fischi e urla: 'Buffone',
'buffone'. Il ministro rinuncia a un intervento pubblico e affida
poche parole ai poliziotti: "Quando ci siete voi io vengo sempre.
Ma questi che gridano non sono poliziotti".
Poco dopo tocca al leader Idv Di Pietro. Affronta la piazza,
nonostante qualche fischio. Quando si avvicina ai sostenitori di
Ferrieri, partono le grida di contestazione. "Loro il trota, tu
tuo figlio. Vattene!". Di Pietro non si fa intimorire, anche
perche' gli operai Irisbus lo applaudono, e anche i poliziotti
gli si fanno vicino. "Siamo davvero alla fine della storia di
questo governo- dice loro Di Pietro- se la polizia manifesta
contro il Parlamento. Devono andare a casa il prima possibile o
qui rischiamo la rivolta sociale".
Davanti al Parlamento le manifestazioni continuano. E domani,
nel giorno del giudizio su Milanese a Montecitorio sono previsti
i Viola, con tanto di monetine.
(Rai/ Dire)
13:43 21-09-11
NNNN
Immigrati/ Silp-Cgil: pericoloso continuare politiche sbagliate
Immigrati/ Silp-Cgil: pericoloso continuare
politiche sbagliate
A Lampedusa,più uomini forze ordine e aumentare voli rimpatri
Roma, 21 set. (TMNews) - Quanto sta avvenendo in questi giorni a
Lampedusa "è il frutto di scelte politiche sbagliate e dell'idea
che l'isola potesse diventare un Centro di accoglienza
permanente". E' quanto afferma il segretario nazionale del
sindacato di polizia Silp-Cgil, Claudio Giardullo.
Oltre a problemi di ordine pubblico a lampedusa ci sono da tempo
anche problemi igienico-sanitari nella gestione dell'accoglienza
degli immigrati che arrivano dal Nord Africa. "Continuare con
questa idea può essere drammaticamente pericoloso", ha aggiunto
Giardullo. Cosa fare? "E' necessario intensificare da subito i
trasferimenti degli immigrati aumentando i voli per i rimpatri. E
poi - prosegue il sindacalista - far affluire rinforzi di forze
dell'ordine in maniera veloce sull'isola".
Sulle critiche mosse dal sindaco di Lampedusa all'operato delle
forze dell'ordine, Giardullo replica: "Quando ci sono problemi di
tensione anche un atteggiamento responsabile dei Comuni e di chi
ne è alla guida aiuterebbe il lavoro delle forze dell'ordine".
Nes
211554 set 11
A Lampedusa,più uomini forze ordine e aumentare voli rimpatri
Roma, 21 set. (TMNews) - Quanto sta avvenendo in questi giorni a
Lampedusa "è il frutto di scelte politiche sbagliate e dell'idea
che l'isola potesse diventare un Centro di accoglienza
permanente". E' quanto afferma il segretario nazionale del
sindacato di polizia Silp-Cgil, Claudio Giardullo.
Oltre a problemi di ordine pubblico a lampedusa ci sono da tempo
anche problemi igienico-sanitari nella gestione dell'accoglienza
degli immigrati che arrivano dal Nord Africa. "Continuare con
questa idea può essere drammaticamente pericoloso", ha aggiunto
Giardullo. Cosa fare? "E' necessario intensificare da subito i
trasferimenti degli immigrati aumentando i voli per i rimpatri. E
poi - prosegue il sindacalista - far affluire rinforzi di forze
dell'ordine in maniera veloce sull'isola".
Sulle critiche mosse dal sindaco di Lampedusa all'operato delle
forze dell'ordine, Giardullo replica: "Quando ci sono problemi di
tensione anche un atteggiamento responsabile dei Comuni e di chi
ne è alla guida aiuterebbe il lavoro delle forze dell'ordine".
Nes
211554 set 11
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-13229 presentata da MAURIZIO TURCO lunedì 19 settembre 2011, seduta n.520 MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno.- Per sapere - premesso che: sul quotidiano la Repubblica del 14 settembre 2011, è pubblicato un articolo dal titolo «Denuncia shock: "Pestaggi e soprusi. Gli orrori nella caserma dei Nocs"» in cui si dà notizia che «la Procura indaga sul "nonnismo" tra le teste di cuoio dopo il racconto di un agente, correlato di registrazioni ...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-13229
presentata da
Interrogazione a risposta scritta 4-13229
MAURIZIO TURCO
lunedì 19 settembre 2011, seduta n.520
lunedì 19 settembre 2011, seduta n.520
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro
della difesa, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
sul quotidiano la Repubblica del 14 settembre 2011, è pubblicato un articolo dal titolo «Denuncia shock: "Pestaggi e soprusi. Gli orrori nella caserma dei Nocs"» in cui si dà notizia che «la Procura indaga sul "nonnismo" tra le teste di cuoio dopo il racconto di un agente, correlato di registrazioni video e audio e fotografie. "Mi hanno picchiato per uno sguardo in mensa"» in cui si legge «Io sono stato "morso" dopo un paio d'anni. Ma, come gli altri, anche dopo ho subito di tutto. All'interno della caserma - dice ancora l'uomo - basta nulla per scatenare scene di violenza inaudita. "L'ultima volta è successo perché in mensa ho fatto un saluto a quello che si ritiene il leader. Lui si è avvicinato e spalleggiato dagli altri, ha cominciato a picchiarmi". Un pestaggio in piena regola - i Rambo dei Nocs sono istruttori di arti marziali - che ha costretto la vittima a una convalescenza di 108 giorni. "A quella scena hanno assistito tutti, nella sala. Ma nessuno si è detto disposto a testimoniare, perché lì regna il terrore". Non è una coincidenza che negli ultimi anni ci siano stati numerosi episodi di agenti affetti da depressione e "fuggiti" in pensione a soli 40 anni, oltre al caso, più clamoroso, del suicidio di Paolo De Carli. L'agente si sparò un colpo al cuore due anni fa, proprio lì, in caserma»;
un articolo pubblicato sul portale internet «Tiscali» il giorno 15 settembre 2011, a firma di Paolo Salvatore Orrù, dal titolo «Violenze nella caserma dei Nocs, sindacati di polizia sorpresi: non ci risulta», riporta la notizia secondo cui «La denuncia dell'ex Nocs è corredata da foto, immagini, audio e video. I documenti, sono nelle mani del pubblico ministero Elisabetta Ceniccola, parrebbero dimostrare che nel reparto d'elite della polizia vige una sorta di regime del terrore [...]»;
sempre nel medesimo articolo a firma di Orrù si legge le dichiarazioni di Domenico Pianese, segretario generale aggiunto del sindacato indipendente della polizia di Stato (Coisp) che afferma «Conosco piuttosto bene la struttura e il personale di Spinaceto: nessuno ci ha mai prospettato una simile situazione di sofferenza. La denuncia del collega e grave: spero che la magistratura chiarisca al più presto la vicenda», e quella di Luca Marco Comellini, segretario del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm) «Nelle caserme, anche in quelle di polizia, molto spesso si preferisce lavare i panni sporchi in famiglia: il sistema, insomma, si regge non sui valori fondanti l'istituzione ma su altri, che non possono essere quelli di un corpo spesso chiamato all'azione per la tutela di uno Stato democratico [...] Che le violenze siano psicologiche o che riguardino l'esercizio di un diritto costituzionalmente protetto non fa differenza in un mondo - quello delle divise - dove spesso vige la regola del "non vedo non sento e non parlo perché voglio campare tranquillo"»;
il caso di presunta violenza riferito dalle fonti giornalistiche meriterebbe, ad avviso degli interroganti, l'avvio di una seria ed ampia riflessione sul fenomeno riconducibile nell'ambito del mobbing oltre agli aspetti che possano, nel caso specifico, avere rilevanze penali sull'omessa vigilanza da parte di coloro che vi abbiano l'onere;
il primo firmatario del presente atto e i cofirmatari, il 15 dicembre 2009, hanno presentato la proposta di legge C. 3048 «Introduzione dell'articolo 610-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela dei lavoratori contro gli atti di violenza o di persecuzione psicologica nei luoghi di lavoro (mobbing)» assegnata alla XI Commissione permanente (Lavoro) che attualmente attende di essere calendarizzata per la discussione;
si legge, nella relazione introduttiva alla citata proposta di legge, che «il fenomeno è conosciuto come mobbing, un termine diffuso anche in Italia, utilizzato per indicare una qualsiasi forma di terrorismo psicologico esercitato nei luoghi di lavoro in danno dei lavoratori. Gli effetti del mobbing sono assai rilevanti per l'ordinamento: sono legati non solo alla riqualificazione del lavoratore, ma anche e soprattutto al suo stato di salute, il cui decadimento finisce per riverberarsi sulla struttura sanitaria nazionale, in termini di aggravio delle spese per l'assistenza. È ciò senza considerare gli altri obiettivi danni subiti dalla stessa unità lavorativa interessata, con un inevitabile e grave calo della produttività in tale ambito. Approfondite ricerche svolte in altri Paesi hanno dimostrato che il mobbing può portare all'invalidità psicologica del lavoratore, tanto che può essere corretto, in proposito, parlare di una vera e propria malattia professionale, del tutto simile a un infortunio sul lavoro. Per quel che attiene al nostro Paese, alcune statistiche riferiscono di una percentuale modesta di soggetti vittime del mobbing, pari al 4,2 per cento del totale dei lavoratori dipendenti in Italia, circa 750.000 persone. In realtà il dato che emerge appare assai lontano dal vero, in quanto ancora oggi gli atti di violenza o di persecuzione psicologica nei luoghi di lavoro risultano particolarmente difficili da quantificare: sia perché lo studio del fenomeno è stato intrapreso con notevole ritardo rispetto alle altre nazioni, sia perché le stesse vittime rifiutano di considerarsi tali, per timore di ulteriori ritorsioni o per altri motivi»;
il Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm) fin dalla sua costituzione ha affrontato il tema delle violenze negli ambienti di lavoro anche con numerose conferenze stampa, dibattiti e convegni le cui registrazioni sono reperibili sul sito web www.partitodirittimilitari.org;
sul medesimo sito è pubblicato un interessante articolo dal titolo «Il danno biologico da vessazione e da violenze morali sul posto di lavoro: una guerra non dichiarata» a firma del dottor Enzo Cordaro, psicoterapeuta, direttore centro per la rilevazione del danno biologico mobbing compatibile - ASL RMD - e del dottor Roberto Rossi, psicoterapeuta, responsabile accoglienza centro per la rilevazione del danno biologico mobbing compatibile - ASL RMD - con cui si offre una breve ma significativa lettura del fenomeno del mobbing con particolare riferimento a quelle strutture fortemente gerarchizzate quali sono forze armate e di polizia -:
quali siano le immediate iniziative intraprese nei confronti di coloro che sono stati indicati come gli autori delle presunte violenze denunciate dall'appartenente al reparto Nocs e quelle per la tutela dell'incolumità e della salute del denunciante;
se non si ritenga opportuno promuovere, con il supporto delle organizzazioni sindacali delle forze di polizia e con esperti del settore, ogni utile iniziativa volta a contrastare il fenomeno del mobbing nell'ambito delle pubbliche amministrazioni con particolare riferimento a quelle della difesa e dell'interno. (4-13229)
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: sul quotidiano la Repubblica del 20 settembre 2011, è pubblicato un articolo dal titolo «Nocs, gaffe del Viminale via il capo dell'indagine sugli abusi si riparte da zero» -:
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-13248
presentata da
Interrogazione a risposta scritta 4-13248
MAURIZIO TURCO
martedì 20 settembre 2011, seduta n.521
martedì 20 settembre 2011, seduta n.521
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso
che: sul quotidiano la Repubblica del 20 settembre 2011, è pubblicato un articolo dal titolo «Nocs, gaffe del Viminale via il capo dell'indagine sugli abusi si riparte da zero» -:
quale siano state le azioni compiute dal prefetto Stefano Berettoni a seguito della «nota riservata» riferita nell'articolo in premessa;
se non ritenga doveroso affidare le indagini sulla vicenda in premessa a un soggetto esterno al Ministero dell'interno e, in tale caso, a chi le intenda affidare. (4-13248)
Manovra/ Protesta poliziotti davanti alla Camera contro governo
Manovra/ Protesta poliziotti davanti alla Camera contro
governo
Arriva La Russa e partono slogan "Vergogna, vergogna!"
Roma, 21 set. (TMNews) - "Vergogna, vergogna!". "Parassiti,
parassiti!". Oggi, davanti a Montecitorio, non ci sono i
lavoratori dei Cobas ma i poliziotti iscritti a diverse
organizzazioni sindacali. Alle 11, quando è arrivato il ministro
della Difesa Ignazio La Russa davanti all'ingresso principale del
Palazzo della Camera, dove sono assiepati un centinaio di
poliziotti, sono partiti gli slogan contro la manovra e il
governo Berlusconi.
La protesta, quella dei sindacati degli uomini e delle donne in
divisa, per "denunciare pubblicamente la mancata
attenzione del governo nei confronti dei loro diritti e del
diritto alla sicurezza dei Cittadini". A promuoverla i sindacati
Siap, Silp-cgil, Coisp e Anfp, per "manifestare il dissenso dei
poliziotti nei riguardi di un governo che con quest'ultima
manovra finanziaria ha saputo prevedere ulteriori tagli alle
risorse destinate alla sicurezza del Paese piuttosto che
investimenti e che ha oltremodo offeso la specificità del loro
lavoro non prevedendo a tal riguardo alcun sostegno economico ma
tutt'altro".
Nes
211138 set 11
Arriva La Russa e partono slogan "Vergogna, vergogna!"
Roma, 21 set. (TMNews) - "Vergogna, vergogna!". "Parassiti,
parassiti!". Oggi, davanti a Montecitorio, non ci sono i
lavoratori dei Cobas ma i poliziotti iscritti a diverse
organizzazioni sindacali. Alle 11, quando è arrivato il ministro
della Difesa Ignazio La Russa davanti all'ingresso principale del
Palazzo della Camera, dove sono assiepati un centinaio di
poliziotti, sono partiti gli slogan contro la manovra e il
governo Berlusconi.
La protesta, quella dei sindacati degli uomini e delle donne in
divisa, per "denunciare pubblicamente la mancata
attenzione del governo nei confronti dei loro diritti e del
diritto alla sicurezza dei Cittadini". A promuoverla i sindacati
Siap, Silp-cgil, Coisp e Anfp, per "manifestare il dissenso dei
poliziotti nei riguardi di un governo che con quest'ultima
manovra finanziaria ha saputo prevedere ulteriori tagli alle
risorse destinate alla sicurezza del Paese piuttosto che
investimenti e che ha oltremodo offeso la specificità del loro
lavoro non prevedendo a tal riguardo alcun sostegno economico ma
tutt'altro".
Nes
211138 set 11
martedì 20 settembre 2011
salute: in algoritmo segreto origine delle epidemie
SALUTE: IN ALGORITMO SEGRETO ORIGINE DELLE
EPIDEMIE
(ANSA) - ROMA, 20 SET - L'origine dell'epidemia di e.coli
sviluppatasi nel maggio scorso in Germania, in un'azienda di
catering a Francoforte, poteva essere scoperta con 15 giorni di
anticipo, evitando alcuni dei decessi. Anche il modo in cui la
malattia si e' propagata era prevedibile. Sembra la trama di una
puntata del telefilm "Numbers", ma e' ricerca scientifica di
alto livello, per di piu' italiana. Il segreto sta tutto in un
algoritmo a punto al Semeion di Roma, riconosciuto dal Miur come
ente speciale di ricerca, grazie al quale inserendo in un
sistema pochi essenziali dati (nel caso dell'e.coli era la
localizzazione dei 14 punti in cui c'erano state persone
contagiate ndr) e' possibile individuare il luogo d'origine del
contagio.
Il risultati forniti dal sistema, sostanzialmente un software
che e' possibile installare sul pc , sono probabilistici ma il
livello di "approssimazione" al risultato finale e' decisamente
buono: l'errore nell'individuazione esatta dei luoghi va dai 500
metri ai 7 chilometri.
"Le applicazioni di quelli che noi scienziati definiamo sistemi
artificiali adattativi- spiega il professor Paolo Massimo
Buscema, direttore del Semeion - sono moltissime: si va
dall'analisi incrociata dei dati, utile per facilitare ricerca
medica, alla possibilita' di scoprire prima e meglio i tumori".
Il software, nel primo caso, permette di inserire i dati di
piu' pazienti che hanno la stessa patologia mettendoli in
relazione fra loro e scoprendo in poco tempo alcuni fattori
comuni o punti di divergenza grazie a un grafico, nel secondo
caso invece si fa ricorso al cosiddetto "image processing", una
famiglia di algoritmi utilizzati per rendere la somma di due
immagini piu' nitida di quelle di partenza. In sostanza,
l'"occhio virtuale" messo a punto da Semeion permette di vedere
quello che i sistemi attualmente in uso nelle nostre strutture
mediche non vedono: non solo, perche' nel caso di un tumore e'
possibile prevederne in parte la progressione e individuare con
esattezza la zona da operare.
Le potenzialita' di questo software "made in Italy" a cui si e'
iniziato a lavorare nel 2008 sono state intuite negli Usa,
tanto che il professor Buscema ha oggi costituito un gruppo di
lavoro internazionale che comprende il professor Weldon A.
Lodwick, direttore del Dipartimento di Computational and
matematical Biology dell'Universita' del Colorado a Denver,
Francis Newman, professore associato di Radioterapia oncologica
nella stessa Universita' e Alvin C. Bronstein, del Rocky
Mountain Poison and Drug Center.
Col professor Newman, in particolare, Buscema ha lavorato
all'applicazione del software sui bambini malati di tumore al
cervello, per stabilire una relazione tra la terapia ed
eventuali deficit cerebrali nei piccoli pazienti, con
conseguente diminuzione del quoziente intellettivo.
"Grazie agli algoritmi di Semeion- spiega il professor Newman-
e' stato possibile capire che le zone del cervello piu' colpite
erano l'ippocampo e la corteccia celebrale: questo ci ha
consentito, dopo averle individuate, di modulare la terapia".
''La situazione in cui si trova la ricerca italiana e' molto
difficile - conclude il professor Buscema- di recente, ad
esempio, ho dovuto mandare a casa due collaboratori per mancanza
di fondi''.
(ANSA).
Y09
20-SET-11 19:26 NNNN
(ANSA) - ROMA, 20 SET - L'origine dell'epidemia di e.coli
sviluppatasi nel maggio scorso in Germania, in un'azienda di
catering a Francoforte, poteva essere scoperta con 15 giorni di
anticipo, evitando alcuni dei decessi. Anche il modo in cui la
malattia si e' propagata era prevedibile. Sembra la trama di una
puntata del telefilm "Numbers", ma e' ricerca scientifica di
alto livello, per di piu' italiana. Il segreto sta tutto in un
algoritmo a punto al Semeion di Roma, riconosciuto dal Miur come
ente speciale di ricerca, grazie al quale inserendo in un
sistema pochi essenziali dati (nel caso dell'e.coli era la
localizzazione dei 14 punti in cui c'erano state persone
contagiate ndr) e' possibile individuare il luogo d'origine del
contagio.
Il risultati forniti dal sistema, sostanzialmente un software
che e' possibile installare sul pc , sono probabilistici ma il
livello di "approssimazione" al risultato finale e' decisamente
buono: l'errore nell'individuazione esatta dei luoghi va dai 500
metri ai 7 chilometri.
"Le applicazioni di quelli che noi scienziati definiamo sistemi
artificiali adattativi- spiega il professor Paolo Massimo
Buscema, direttore del Semeion - sono moltissime: si va
dall'analisi incrociata dei dati, utile per facilitare ricerca
medica, alla possibilita' di scoprire prima e meglio i tumori".
Il software, nel primo caso, permette di inserire i dati di
piu' pazienti che hanno la stessa patologia mettendoli in
relazione fra loro e scoprendo in poco tempo alcuni fattori
comuni o punti di divergenza grazie a un grafico, nel secondo
caso invece si fa ricorso al cosiddetto "image processing", una
famiglia di algoritmi utilizzati per rendere la somma di due
immagini piu' nitida di quelle di partenza. In sostanza,
l'"occhio virtuale" messo a punto da Semeion permette di vedere
quello che i sistemi attualmente in uso nelle nostre strutture
mediche non vedono: non solo, perche' nel caso di un tumore e'
possibile prevederne in parte la progressione e individuare con
esattezza la zona da operare.
Le potenzialita' di questo software "made in Italy" a cui si e'
iniziato a lavorare nel 2008 sono state intuite negli Usa,
tanto che il professor Buscema ha oggi costituito un gruppo di
lavoro internazionale che comprende il professor Weldon A.
Lodwick, direttore del Dipartimento di Computational and
matematical Biology dell'Universita' del Colorado a Denver,
Francis Newman, professore associato di Radioterapia oncologica
nella stessa Universita' e Alvin C. Bronstein, del Rocky
Mountain Poison and Drug Center.
Col professor Newman, in particolare, Buscema ha lavorato
all'applicazione del software sui bambini malati di tumore al
cervello, per stabilire una relazione tra la terapia ed
eventuali deficit cerebrali nei piccoli pazienti, con
conseguente diminuzione del quoziente intellettivo.
"Grazie agli algoritmi di Semeion- spiega il professor Newman-
e' stato possibile capire che le zone del cervello piu' colpite
erano l'ippocampo e la corteccia celebrale: questo ci ha
consentito, dopo averle individuate, di modulare la terapia".
''La situazione in cui si trova la ricerca italiana e' molto
difficile - conclude il professor Buscema- di recente, ad
esempio, ho dovuto mandare a casa due collaboratori per mancanza
di fondi''.
(ANSA).
Y09
20-SET-11 19:26 NNNN
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