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venerdì 23 settembre 2011
Ministero dell'interno Circ. 21-3-2011 n. 7227 Prevenzione on line. Domande di Prevenzione Incendi in forma digitale. Acquisizione dei documenti allegati alle domande di prevenzione incendi Emanata dal Ministero dell'interno, Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, Direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali - Area VIII - Sistemi informativi automatizzati.
Circ. 21 marzo 2011, n. 7227 (1).
Prevenzione on line. Domande di Prevenzione Incendi in forma digitale. Acquisizione dei documenti allegati alle domande di prevenzione incendi
(1) Emanata dal Ministero dell'interno, Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, Direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali - Area VIII - Sistemi informativi automatizzati.
Alle
Direzioni interregionali e regionali dei Vigili del fuoco
Loro sedi
Ai
Comandi provinciali dei Vigili del fuoco
Loro sedi
e, p.c.:
Agli
Uffici territoriali di Governo - Prefetture
Loro sedi
Alla
Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica
Roma - Capannelle
All'
UnionCamere
P.zza Sallustio, 21
00187 Roma
Il D.P.R. n. 160 del 2010 ha introdotto la possibilità per gli Sportelli Unici per le attività produttive (SUAP) di realizzare una propria struttura telematica per la gestione delle domande di avvio delle attività produttive. In particolare, ai sensi di tale provvedimento, i singoli SUAP possono optare per l’uso del portale “impresa.gov” o per la realizzazione di un proprio servizio telematico. In tale ambito, per quanto riguarda le domande di prevenzione incendi, si rende necessario stabilire il formato dei file che saranno inviati ai Comandi provinciali dei Vigili del fuoco dai SUAP che non intendono utilizzare il portale “impresa.gov.it”, stante il fatto che le domande che pervengono tramite il portale “impresa.gov.it” rispettano già tutti i criteri stabiliti dal decreto 12 luglio 2007 e dal D.P.R. n. 160 del 2010.
Ciò premesso, con riferimento ai documenti in formato digitale che saranno inviati tramite posta elettronica certificata dai SUAP realizzati in modalità telematica, codeste strutture devono comunicare ai SUAP competenti per territorio che la documentazione tecnico-certificativa ed amministrativa da allegare alle domande in forma digitale deve possedere i seguenti requisiti informatici:
- ai sensi del D.Lgs. n. 82/2005, deve essere trasmessa tramite file firmati digitalmente (pertanto, l’estensione dei file firmati accettata è .p7m);
- le estensioni originarie ammesse (cioè, prima della firma digitale) dei file da allegare sono le seguenti: Jpg, Pdf e Dwf. Si riporta in allegato, nelle Tabelle A, B, C, l’associazione tra l’estensione e la tipologia di documento da allegare alle domande da presentare ai sensi dei regolamenti vigenti.
Il Capo Dipartimento
Tronca
Allegato
Tabella A
Allegati alla domanda di Parere di Conformità (Mod. PIN1) e di Deroga (Mod. PIN2)
Documento
Formati
Obbligatorietà
Note
- Modelli PIN di domanda
Formati consentiti: Jpg, Pdf
Sì, entrambi i documenti obbligatori
L'utente deve presentare la ricevuta del pagamento per la richiesta e la ricevuta del pagamento bolli
- Ricevuta dei pagamenti
- Ricevuta pagamento bollo
- Relazione tecnica
Formati consentiti: Jpg, Pdf
Sì
Deve essere presentato un unico documento
- Planimetria generale
Formato consentito: Dwf
Sì, un solo documento obbligatorio
- Piante in scala
- Sezioni
- Prospetti
- Altro
Formati consentiti: Dwf, Jpg, Pdf
No
Altra documentaz. che l'utente ritiene utile ai fini della pratica
Tabella B
Allegati alla domanda di Sopralluogo per rilascio CPI (Mod. PIN3)
Documento
Formati
Obbligatorietà
Note
- Modello PIN di domanda
Sì, entrambi i documenti obbligatori
L'utente deve presentare la ricevuta del pagamento per la richiesta e la ricevuta del pagamento bolli
- Ricevuta dei pagamenti
Formati consentiti: Jpg, Pdf
- Ricevuta pagamento bollo
- Certificazioni, dichiarazioni
Formati consentiti: Jpg, Pdf
Sì, il sistema controllerà che il n. dei docum. dichiarati nel Pin3 sia rispettato. Almeno un docum. obbligatorio
- Dichiarazione inizio attività
Formato consentito: Pdf
No
N.B. Se allegato, si può inviare un solo docum. Se il docum. è stato all. al Pin3, richiedere obbligatoriam. un ulteriore docum. di tipo "Ricevuta pagam. bollo"
- Elenco impianti, sostanze, sistemi antincendio, ...
Formato consentito: Pdf
Sì
- Altro
Formati consentiti: Dwf, Jpg, Pdf
No
Altra documentaz. che l'utente ritiene utile ai fini della pratica
Tabella C
Allegati alla domanda di rinnovo del CPI (Mod. PIN5)
Documento
Formati
Obbligatorietà
Note
- Modello PIN di domanda
Sì, entrambi i documenti obbligatori
L'utente deve presentare la ricevuta del pagamento per la richiesta e la ricevuta del pagamento bolli
- Ricevuta dei pagamenti
Formati consentiti: Jpg, Pdf
- Ricevuta pagamento bollo
- Dichiarazione di "situazione non mutata"
Formati consentiti: Jpg, Pdf
Sì
- Perizia attestante l'efficienza dei dispositivi, dei sistemi e degli impianti finalizzati alla protez. attiva antincendio
Formato consentito: Pdf
No
- Elenco impianti, sostanze, sistemi antincendio, ...
Formato consentito: Pdf
Sì
- Altro
Formati consentiti: Dwf, Jpg, Pdf
No
Altra documentaz. che l'utente ritiene utile ai fini della pratica
Decr. 12 luglio 2007
D.P.R. 7 settembre 2010, n. 160
CGA "..In data 15/12/1993, il sig. #################### ####################, allora dipendente della Polizia di Stato ed in servizio presso la Questura di ####################, all’esito di accertamenti medici volti ad accertarne l’idoneità al servizio di istituto nella Polizia di Stato, veniva giudicato dalla C.M.O. di #################### “inidoneo permanentemente al servizio d’istituto in modo parziale D.P.R. n. 738/81, artt. 1 e 2. Controindicato l’impiego in compiti che comportino stress fisici e che non consentano il regolare consumo dei pasti”...."
N. 252/11
Reg.Sent.
N. 1375
Reg.Ric.
ANNO 2010
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO
ITALIANO
Il Consiglio
di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede
giurisdizionale, ha pronunciato la seguente
S E N T E N Z A
sul ricorso in
appello n. 1375/2010 proposto da
####################
####################
rappresentato e
difeso dall’avv. -
c o n t r o
il MINISTERO
DELL’INTERNO, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e
difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, presso i cui
uffici in via A. De Gasperi n. 81 è ope legis domiciliato;
e nei confronti di
QUESTURA DELLA
PROVINCIA DI #################### in persona del legale rappresentante
pro tempore, non costituito in giudizio;
PREFETTURA DI
####################, in persona del legale rappresentante pro tempore,
non costituito in giudizio;
per l’ottemperanza
della decisione n.
1064/2010 del 9 agosto 2010, emessa da questo Consiglio di Giustizia
Amministrativa;
Visto il
ricorso con i relativi allegati;
Visto l’atto
di costituzione in giudizio dell’Avvocatura dello Stato per il Ministero
dell’interno;
Visti gli atti
tutti della causa;
Relatore il
Consigliere Pietro Ciani;
Uditi alla
camera di consiglio del 15 dicembre 2010 l’avv. A. Cataliotto, su delega
dell’avv. F. Amalfa, per l’appellante e l’avv. dello Stato Rubino per il
Ministero appellato;
Ritenuto in
fatto e considerato in diritto quanto segue:
F A T T O e D
I R I T T O
In data
15/12/1993, il sig. #################### ####################, allora
dipendente della Polizia di
Stato ed in servizio presso la Questura
di ####################, all’esito di accertamenti medici volti ad
accertarne l’idoneità al servizio di istituto nella
Polizia di Stato, veniva
giudicato dalla C.M.O. di #################### “inidoneo permanentemente al
servizio d’istituto in modo parziale D.P.R. n. 738/81, artt. 1 e 2.
Controindicato l’impiego in compiti che comportino stress fisici e che non
consentano il regolare consumo dei pasti”.
Con decreto
del 28/10/2003, il #################### veniva quindi trasferito, ai sensi
dell’art. 1 D.P.R. 339/1982, dal ruolo degli assistenti ed agenti a quello
degli operatori e collaboratori tecnici della
Polizia di Stato, incarico
che assumeva in data 6/11/2003.
Con nota prot.
n. 757/Ctg. 1.2.12 del 3/2/2006, lo stesso veniva informato che alla data
del 10.11.2005 aveva fruito di complessivi giorni 538 di aspettativa
continuata.
Con nota prot.
1352/Ctg. 1.2.12 del 28/2/2006, la Questura di #################### gli
comunicava l’avvio della procedura di dispensa dal servizio a decorrere dal
19/2/2006 per il raggiungimento del limite massimo di mesi diciotto di
aspettativa continuata.
Con successiva
nota prot. n. 1764/Ctg 1.2.12, la suddetta Questura comunicava al
#################### che alla data dell’11/11/2005 aveva fruito di
complessivi gg. 529 di aspettativa continuata per motivi di salute.
Con nota prot.
n. 2007/Ctg. 1.2.12 del 28/3/2006, la Questura di #################### gli
comunicava l’avvio della procedura di dispensa dal servizio per
raggiungimento in data 28/2/2006 del limite di mesi diciotto di aspettativa
continuata, ai sensi del combinato disposto degli artt. 68 e 70 del D.P.R.
1957 n. 3.
Con nota in
pari data, gli veniva comunicato di presentarsi in data 3.4.2006 alla C.M.O.
di #################### per essere sottoposto a visita medica collegiale
finalizzata all’acquisizione del giudizio previsto dall’art. 71 D.P.R.
3/1957, ordine cui il #################### ottemperava puntualmente.
In data
12/4/2006, egli veniva dimesso con il seguente giudizio: “non idoneo
permanentemente al servizio d’Istituto in modo assoluto. Si ulteriormente
impiegabile in altri ruoli della P. di S. ed in altre amministrazioni dello
Stato”.
In data
13/4/2006, il #################### riprendeva servizio.
Con nota prot.
n. 4403 Ctg. 1.2.12/Pers. del 7.8.2006, la Questura di ####################,
premesso che il #################### aveva maturato, alla data del 28
febbraio 2006, 540 giorni di aspettativa continuata e che da tale data egli
non aveva effettuato tre mesi di servizio attivo, comunicava allo stesso
l’avvio della procedura di dispensa dal servizio con contestuale sospensione
dello stipendio.
In data 9
agosto 2006, il ####################, in ossequio all’ordine impartitogli
con la medesima nota del 7/8/2006, si presentava alla C.M.O. di
#################### e si sottoponeva ai prescritti accertamenti medico
legali.
In data 23
agosto 2006 veniva dimesso con il seguente giudizio: “Temporaneamente non
idoneo al servizio d’Istituto nella P. di S. per gg. 26”.
Avverso tale
provvedimento, il #################### proponeva ricorso alla C.M.O. di
seconda istanza di Palermo, la quale, in data 19/9/2006, dichiarava il
ricorrente “temporaneamente non idoneo al servizio d’Istituto per gg. 90”.
Nelle more,
con nota prot. cont. 1.2.2/5481 del 15 settembre 2006, la Questura
comunicava al ricorrente che il raggiungimento del limite massimo di
aspettativa aveva prodotto la sospensione dello stipendio.
Con decreto
del Ministero dell’interno - Dipartimento della pubblica sicurezza n. 333-E/ROC
4406/17 147/2006, emesso in data 3.10.2006 e notificato in data 9.10.2006,
il ricorrente veniva dispensato dal servizio a decorrere dal 5 agosto 2006,
per avere superato il periodo massimo di aspettativa.
Avverso il
suddetto decreto e gli atti presupposti, connessi e conseguenti, il
#################### proponeva ricorso al T.A.R. Catania per chiedere
l’annullamento degli stessi e la condanna dell’Amministrazione alla
corresponsione della retribuzione sospesa, a decorrere dalla data di pretesa
scadenza del limite massimo di aspettativa e sino a quella di riammissione
in servizio, deducendo: “violazione e falsa applicazione dell’art. 71 del
D.P.R. n. 3/1957 e dell’art. 9 del D.P.R. 339/1982 nonché dell’art. 70 del
D.P.R. n. 3/1957”.
Si costituiva
l’Amministrazione intimata per chiedere il rigetto del ricorso.
Con sentenza
n. 1658/08, il T.A.R. adito rigettava il ricorso per infondatezza.
Il sig.
#################### proponeva ricorso in appello avverso detta sentenza,
deducendone l’erroneità nella parte in cui ha affermato la sussistenza, nel
caso di specie, dei requisiti richiesti dalle norme sul procedimento di
dispensa dal servizio (D.P.R. 3/1957 e 339/1982): ovvero, la manifestazione
di un giudizio medico legale di inidoneità assoluta ed il superamento del
periodo massimo previsto per l’aspettativa per infermità.
Le
Amministrazioni appellate replicavano, chiedendo il rigetto dell’appello per
infondatezza.
Con decisione
di questo Consiglio di Giustizia Amministrativa, n. 1064/2010, l’appello
veniva accolto, in quanto, all’atto dell’adozio-ne del provvedimento di
dispensa da parte del Ministero dell’interno, erano insussistenti entrambi i
concorrenti presupposti richiesti a tal fine dalla vigente normativa,
ovvero:
- la manifestazione da parte degli organi a ciò preposti (C.M.O.) di un giudizio medico legale di inidoneità assoluta nel ruolo in cui il #################### era ascritto;
- il superamento da parte dello stesso del periodo massimo previsto per l’aspettativa per infermità.
Con il ricorso
in epigrafe, il sig. ####################, rappresentando che il Ministero
dell’interno si è astenuto dal dare esecuzione alla predetta decisione n.
1064/2010, ne ha chiesto l’ottemperanza.
Il ricorso va
accolto.
Attesa
l’accertata illegittimità degli atti impugnati in primo grado e, quindi,
considerato l’annullamento degli stessi, statuito da questo Consiglio di
Giustizia Amministrativa con la decisione di cui l’odierno ricorrente chiede
l’ottemperanza in questa sede, il Collegio dispone che il Ministero, entro
60 giorni dalla notifica della presente statuizione, ovvero dalla data di
comunicazione della stessa a cura della parte interessata, dia esecuzione
alla suddetta decisione n. 1064/2010 e, per l’effetto, provveda a
riammettere in servizio il sig. #################### ####################,
previa ricostruzione della carriera con il riconoscimento di tutti i
benefici giuridici ed economici maturati nonché con la corresponsione di
tutte le retribuzioni fisse, in misura integrale, escluse le indennità
connesse all’effettivo svolgimento del servizio, dovute dal 5 agosto 2006,
data di decorrenza della illegittima dispensa, alla data della effettiva
riammissione in servizio, con interessi legali e rivalutazione monetaria da
corrispondere ai sensi di legge.
Ritiene
altresì il Collegio che ogni altro motivo od eccezione di rito e di merito
possa essere assorbito in quanto ininfluente ed irrilevante ai fini della
presente sentenza.
Sussistono
giusti motivi per compensare tra le parti le spese del presente grado di
giudizio.
P. Q. M.
Il Consiglio
di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede
giurisdizionale, definitivamente pronunciando, accoglie il ricorso in
epigrafe e, per l’effetto, dispone che il Ministero intimato provveda, con
le modalità e nel termine indicati in parte motiva, a dare esecuzione alla
decisione n. 1064/2010 di questo C.G.A..
Spese
compensate.
Ordina che la
presente sentenza sia eseguita dall’Autorità amministrativa.
Così deciso in
Palermo, dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana,
in sede giurisdizionale, nella camera di consiglio del 15 dicembre 2010, con
l’intervento dei signori: Raffaele Maria De Lipsis, Presidente, Filoreto
D’Agostino, Antonino Anastasi, Pietro Ciani, estensore, Giuseppe Mineo,
componenti.
F.to Raffaele Maria
De Lipsis, Presidente
F.to Pietro Ciani,
Estensore
Depositata in
Segreteria
il 25 marzo 2011
giovedì 22 settembre 2011
CASO MILANESE: DI PIETRO, NO DELLA CAMERA VOTO PARAMAFIOSO = 'PARLAMENTO SEMBRA ASSOCIAZIONE CRIMINALE'
CASO MILANESE: DI PIETRO, NO DELLA CAMERA VOTO
PARAMAFIOSO =
'PARLAMENTO SEMBRA ASSOCIAZIONE CRIMINALE'
Roma, 22 set. - (Adnkronos) - "E' un voto paramafioso quello che
e' avvenuto oggi alla Camera dei deputati". Cosi' il leader dell'Idv,
Antonio Di Pietro, ha commentato nel corso della festa dell'Idv Lazio
il no della Camera a procedere all'arresto del deputato Marco
Milanese.
"La ragione l'ha spiegata Bossi ieri sera -ha aggiunto Di
Pietro- quando ha anticipato che la Lega avrebbe votato contro
l'autorizzazione a procedere all'arresto di Milanese semplicimente per
evitare la caduta del governo. Si e' trattato di un voto di scambio
per salvarsi entrambi".
"Oggi e' un giorno senza storia all'interno del Parlamento che
sembra piu' un'associazione criminale che parlamentare -ha concluso il
leader Idv- il Parlamento ha violentato la Costituzione e svenduto la
propria dignita'".
(Fla/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 20:19
NNNN
'PARLAMENTO SEMBRA ASSOCIAZIONE CRIMINALE'
Roma, 22 set. - (Adnkronos) - "E' un voto paramafioso quello che
e' avvenuto oggi alla Camera dei deputati". Cosi' il leader dell'Idv,
Antonio Di Pietro, ha commentato nel corso della festa dell'Idv Lazio
il no della Camera a procedere all'arresto del deputato Marco
Milanese.
"La ragione l'ha spiegata Bossi ieri sera -ha aggiunto Di
Pietro- quando ha anticipato che la Lega avrebbe votato contro
l'autorizzazione a procedere all'arresto di Milanese semplicimente per
evitare la caduta del governo. Si e' trattato di un voto di scambio
per salvarsi entrambi".
"Oggi e' un giorno senza storia all'interno del Parlamento che
sembra piu' un'associazione criminale che parlamentare -ha concluso il
leader Idv- il Parlamento ha violentato la Costituzione e svenduto la
propria dignita'".
(Fla/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 20:19
NNNN
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1 agosto 2011, n. 151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. (11G0193) (GU n. 221 del 22-9-2011 )
smog: per evitarlo corse con la pioggia, no a fritto e aperitivi all'aperto
SMOG: PER EVITARLO CORSE CON LA PIOGGIA, NO A FRITTO E APERITIVI ALL'APERTO
=
DECALOGO ANTI-PARTICOLATO, SPESA A MEZZODI' E SERRA IN CASA
Milano, 22 set. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Cittadini
impotenti contro lo smog? Non del tutto. Anche chi ha la sfortuna di
abitare in metropoli grigie e pianure dalla conformazione 'a padella'
- dove l'inquinamento e' di casa - puo' prendere le sue contromisure.
Sono gli scienziati che hanno messo sotto la lente il particolato
atmosferico a dettare le regole per uno stile di vita anti-smog.
Perche' qualcosa si puo' fare per difendersi dalle polveri sottili.
Dentro e fuori casa. Lo spiegano i ricercatori del Centro Polaris
dell'universita' di Milano-Bicocca, autori del Progetto Tosca
(Tossicita' del particolato atmosferico e marker molecolari di
rischio).
Gli esperti, che per 3 anni hanno studiato l'aria di Milano e
della Lombardia, dispensano 10 consigli utili per correre ai ripari.
Obiettivo: ridurre l'esposizione al particolato. Si tratta di mosse
semplici che spaziano dalla messa al bando delle fritture casalinghe
fino alla scelta della location giusta per l'happy hour (mai
all'aperto) e degli 'arredi verdi' (alcune piante 'mangiano' piu'
particolato). Ecco i consigli:
SPORT AL PARCO. La prima dritta e' per gli amanti del jogging:
"Scegliete i giorni di pioggia per la corsa in citta' (parchi
compresi). Le giornate migliori sono in generale quelle a condizioni
meteorologiche avverse. Il brutto tempo - vento, pioggia, neve -
contribuisce infatti a eliminare il particolato dall'atmosfera. Mentre
nelle giornate di sole si crea l'effetto 'pentola a pressione', con
gli inquinanti che stazionano inesorabilmente verso il suolo. I dati
del progetto Tosca mostrano che in inverno i livelli piu' elevati di
Pm si rilevano in corrispondenza di lunghi periodi di bel tempo
(stabilita' atmosferica)".
SPESA INTELLIGENTE. Meglio farla a mezzogiorno. "Le uscite negli
orari prossimi a meta' giornata sono preferibili per bambini e
anziani, dato che a queste ore vengono rilevate le concentrazioni piu'
basse di inquinanti". (segue)
(Red-Lus/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 17:34
SMOG: PER EVITARLO CORSE CON LA PIOGGIA, NO A FRITTO E APERITIVI ALL'APERTO (2) =
BEBE' IN MARSUPIO, SCEGLIERE STILI DI COTTURA CHE PRODUCONO
POCHE POLVERI SOTTILI
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - A SPASSO COL BEBE'. La regola e':
"Portate a spasso i bimbi nel marsupio". In giro per le strade della
citta', avvertono gli scienziati, "e' bene che siano il piu' possibile
lontani dalle sorgenti dirette di emissione. In inverno e in
condizione di stabilita' atmosferica le concentrazioni di Pm rimangono
praticamente uguali nei primi 100 metri dal suolo. L'uso di zaini non
impedira' ai piccoli di respirare aria inquinata, ma evitera' i danni
legati all'inalazione del particolato piu' insidioso che si trova piu'
vicino al suolo".
PERCORSI TRAFFIC-FREE. Quando le polveri sono alle stelle e'
meglio "evitare le strade piu' trafficate optando per percorsi
alternativi". La Rete aiuta: "Sfruttare i servizi a disposizione su
Internet per costruire percorsi pedonali in strade meno trafficate per
gli spostamenti abituali (lavoro, scuola, palestra) e occasionali.
Anche gli spostamenti in auto potrebbero seguire questa indicazione
dato che si eviterebbe di rimanere a lungo esposti alle emissioni
diminuendo anche le quantita' rilasciate per via dei rallentamenti".
OCCHIO ALL'HAPPY HOUR. Anche l'aperitivo puo' essere ad alto
tasso di inquinamento. Ecco perche', quando si frequentano ristoranti
e bar, "si devono preferire ambienti chiusi e climatizzati a spazi
all'aperto. In genere all'esterno e' consentito fumare e il fumo di
sigaretta si aggiunge alle emissioni da smog, peggiorando la qualita'
dell'aria".
CASA SICURA. Per un'abitazione 'smog free', meglio la cucina a
vapore della frittura. "Si devono scegliere stili di cottura che
producano poche polveri sottili - spiegano gli esperti - L'uso di oli
o il contatto diretto degli alimenti su piastra fanno schizzare in
alto le concentrazioni di particolato fine in ambienti chiusi. In
assenza di cappe adeguate, la situazione diventa critica esattamente
come in una strada super trafficata, anzi peggio. E' stato infatti
osservato che, durante la frittura, vengono liberate particelle di
dimensione inferiore ad un micrometro. Le quantita' di queste
particelle aumentano anche di 10 volte, se non sono presenti sistemi
di filtraggio (le cappe delle cucine) o adeguati ricircoli di aria".
(segue)
(Red-Lus/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 17:38
NNNNSMOG: PER EVITARLO CORSE CON LA PIOGGIA, NO A FRITTO E APERITIVI ALL'APERTO (3) =
IN CASA FICUS, DRACENA E GERBERA PER RIMUOVERE 40% INQUINANTI
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - VERDE ANTI-SMOG. Pollice verde
contro le 'polveri nere'. Gli esperti della Bicocca spiegano come
costruire una serra mangia-particolato: "Anche le piante possono dare
una mano ad abbattere le concentrazioni di inquinanti in ambienti
chiusi. Si tratta di scegliere quelle giuste. Il ficus, la dracena e
la gerbera sono le piu' indicate, in quanto riescono a rimuovere fino
al 40% degli inquinanti presenti, come la formaldeide (utilizzata nel
trattamento di mobili) e il benzene". Particolare cura va riservata
alle foglie, "la parte attiva di questi organismi".
RISCALDAMENTO E CONDIZIONATORI. Il progetto Tosca conferma che,
anche nei mesi invernali e in citta', una certa quantita' di
particolato fine deriva dalla combustione di biomasse, come legna e
pellet. "Se si vuole usare un camino - suggeriscono gli scienziati -
meglio chiuso e ad alta efficienza". Durante le surriscaldate estati
metropolitane, invece, i condizionatori consentono di ridurre
l'esposizione a particolato outdoor e a ozono, che aumenta
sensibilmente nella stagione estiva. Ma e' bene ricordare che con il
tempo la capacita' filtrante diminuisce e l'umidita' puo' consentire
lo sviluppo di microorganismi che possono provocare allergie.
Fondamentale controllare i filtri e sostituirli in caso di perdita di
efficienza.
DIETA SCUDO. "Per combattere i possibili effetti del particolato
atmosferico, deve essere ricca di vitamine e antiossidanti. I colori
possono aiutare. In inverno, frutta e verdura di colore rosso
(pomodori, melograno, barbabietola arance rosse) con tanti
antiossidanti naturali. E' bene poi non farsi mai mancare alimenti di
colore giallo e arancio, come carote, arance, mandarini, limoni,
ricchi di sostanze che aiutano a prevenire gli effetti dei radicali
liberi. Senza dimenticare il verde: in molte verdure a foglia sono
contenuti antiossidanti e minerali che aiutano il corretto
funzionamento delle funzioni dell'organismo". Infine, no al 'nero
fumo'. Dire addio alle sigarette "e' il primo passo per limitare
l'esposizione a sostanze inquinanti", concludono gli esperti.
(Red-Lus/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 17:42
NNNN
DECALOGO ANTI-PARTICOLATO, SPESA A MEZZODI' E SERRA IN CASA
Milano, 22 set. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Cittadini
impotenti contro lo smog? Non del tutto. Anche chi ha la sfortuna di
abitare in metropoli grigie e pianure dalla conformazione 'a padella'
- dove l'inquinamento e' di casa - puo' prendere le sue contromisure.
Sono gli scienziati che hanno messo sotto la lente il particolato
atmosferico a dettare le regole per uno stile di vita anti-smog.
Perche' qualcosa si puo' fare per difendersi dalle polveri sottili.
Dentro e fuori casa. Lo spiegano i ricercatori del Centro Polaris
dell'universita' di Milano-Bicocca, autori del Progetto Tosca
(Tossicita' del particolato atmosferico e marker molecolari di
rischio).
Gli esperti, che per 3 anni hanno studiato l'aria di Milano e
della Lombardia, dispensano 10 consigli utili per correre ai ripari.
Obiettivo: ridurre l'esposizione al particolato. Si tratta di mosse
semplici che spaziano dalla messa al bando delle fritture casalinghe
fino alla scelta della location giusta per l'happy hour (mai
all'aperto) e degli 'arredi verdi' (alcune piante 'mangiano' piu'
particolato). Ecco i consigli:
SPORT AL PARCO. La prima dritta e' per gli amanti del jogging:
"Scegliete i giorni di pioggia per la corsa in citta' (parchi
compresi). Le giornate migliori sono in generale quelle a condizioni
meteorologiche avverse. Il brutto tempo - vento, pioggia, neve -
contribuisce infatti a eliminare il particolato dall'atmosfera. Mentre
nelle giornate di sole si crea l'effetto 'pentola a pressione', con
gli inquinanti che stazionano inesorabilmente verso il suolo. I dati
del progetto Tosca mostrano che in inverno i livelli piu' elevati di
Pm si rilevano in corrispondenza di lunghi periodi di bel tempo
(stabilita' atmosferica)".
SPESA INTELLIGENTE. Meglio farla a mezzogiorno. "Le uscite negli
orari prossimi a meta' giornata sono preferibili per bambini e
anziani, dato che a queste ore vengono rilevate le concentrazioni piu'
basse di inquinanti". (segue)
(Red-Lus/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 17:34
SMOG: PER EVITARLO CORSE CON LA PIOGGIA, NO A FRITTO E APERITIVI ALL'APERTO (2) =
BEBE' IN MARSUPIO, SCEGLIERE STILI DI COTTURA CHE PRODUCONO
POCHE POLVERI SOTTILI
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - A SPASSO COL BEBE'. La regola e':
"Portate a spasso i bimbi nel marsupio". In giro per le strade della
citta', avvertono gli scienziati, "e' bene che siano il piu' possibile
lontani dalle sorgenti dirette di emissione. In inverno e in
condizione di stabilita' atmosferica le concentrazioni di Pm rimangono
praticamente uguali nei primi 100 metri dal suolo. L'uso di zaini non
impedira' ai piccoli di respirare aria inquinata, ma evitera' i danni
legati all'inalazione del particolato piu' insidioso che si trova piu'
vicino al suolo".
PERCORSI TRAFFIC-FREE. Quando le polveri sono alle stelle e'
meglio "evitare le strade piu' trafficate optando per percorsi
alternativi". La Rete aiuta: "Sfruttare i servizi a disposizione su
Internet per costruire percorsi pedonali in strade meno trafficate per
gli spostamenti abituali (lavoro, scuola, palestra) e occasionali.
Anche gli spostamenti in auto potrebbero seguire questa indicazione
dato che si eviterebbe di rimanere a lungo esposti alle emissioni
diminuendo anche le quantita' rilasciate per via dei rallentamenti".
OCCHIO ALL'HAPPY HOUR. Anche l'aperitivo puo' essere ad alto
tasso di inquinamento. Ecco perche', quando si frequentano ristoranti
e bar, "si devono preferire ambienti chiusi e climatizzati a spazi
all'aperto. In genere all'esterno e' consentito fumare e il fumo di
sigaretta si aggiunge alle emissioni da smog, peggiorando la qualita'
dell'aria".
CASA SICURA. Per un'abitazione 'smog free', meglio la cucina a
vapore della frittura. "Si devono scegliere stili di cottura che
producano poche polveri sottili - spiegano gli esperti - L'uso di oli
o il contatto diretto degli alimenti su piastra fanno schizzare in
alto le concentrazioni di particolato fine in ambienti chiusi. In
assenza di cappe adeguate, la situazione diventa critica esattamente
come in una strada super trafficata, anzi peggio. E' stato infatti
osservato che, durante la frittura, vengono liberate particelle di
dimensione inferiore ad un micrometro. Le quantita' di queste
particelle aumentano anche di 10 volte, se non sono presenti sistemi
di filtraggio (le cappe delle cucine) o adeguati ricircoli di aria".
(segue)
(Red-Lus/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 17:38
NNNNSMOG: PER EVITARLO CORSE CON LA PIOGGIA, NO A FRITTO E APERITIVI ALL'APERTO (3) =
IN CASA FICUS, DRACENA E GERBERA PER RIMUOVERE 40% INQUINANTI
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - VERDE ANTI-SMOG. Pollice verde
contro le 'polveri nere'. Gli esperti della Bicocca spiegano come
costruire una serra mangia-particolato: "Anche le piante possono dare
una mano ad abbattere le concentrazioni di inquinanti in ambienti
chiusi. Si tratta di scegliere quelle giuste. Il ficus, la dracena e
la gerbera sono le piu' indicate, in quanto riescono a rimuovere fino
al 40% degli inquinanti presenti, come la formaldeide (utilizzata nel
trattamento di mobili) e il benzene". Particolare cura va riservata
alle foglie, "la parte attiva di questi organismi".
RISCALDAMENTO E CONDIZIONATORI. Il progetto Tosca conferma che,
anche nei mesi invernali e in citta', una certa quantita' di
particolato fine deriva dalla combustione di biomasse, come legna e
pellet. "Se si vuole usare un camino - suggeriscono gli scienziati -
meglio chiuso e ad alta efficienza". Durante le surriscaldate estati
metropolitane, invece, i condizionatori consentono di ridurre
l'esposizione a particolato outdoor e a ozono, che aumenta
sensibilmente nella stagione estiva. Ma e' bene ricordare che con il
tempo la capacita' filtrante diminuisce e l'umidita' puo' consentire
lo sviluppo di microorganismi che possono provocare allergie.
Fondamentale controllare i filtri e sostituirli in caso di perdita di
efficienza.
DIETA SCUDO. "Per combattere i possibili effetti del particolato
atmosferico, deve essere ricca di vitamine e antiossidanti. I colori
possono aiutare. In inverno, frutta e verdura di colore rosso
(pomodori, melograno, barbabietola arance rosse) con tanti
antiossidanti naturali. E' bene poi non farsi mai mancare alimenti di
colore giallo e arancio, come carote, arance, mandarini, limoni,
ricchi di sostanze che aiutano a prevenire gli effetti dei radicali
liberi. Senza dimenticare il verde: in molte verdure a foglia sono
contenuti antiossidanti e minerali che aiutano il corretto
funzionamento delle funzioni dell'organismo". Infine, no al 'nero
fumo'. Dire addio alle sigarette "e' il primo passo per limitare
l'esposizione a sostanze inquinanti", concludono gli esperti.
(Red-Lus/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 17:42
NNNN
salute: malattie renali piu' rischiose del cancro
SALUTE: MALATTIE RENALI PIU' RISCHIOSE DEL
CANCRO
ALLARME DELLA SOCIETA' ITALIANA NEFROLOGIA, A CONGRESSO A GENOVA
(ANSA) - GENOVA, 22 SET - Le malattie renali meritano un'
attenzione pari se non superiore a quella riservata al tumore.
Perche' in Italia all'insufficienza renale si sopravvive meno
che al tumore: il tasso di sopravvivenza dei dializzati italiani
e' infatti del 55 per cento, contro l'84% del cancro alla
mammella, il 70% di quello al colon, il 63% di quello al rene.
A sostenerlo e' la Societa' Italiana di Nefrologia (Sin), da
oggi riunita a Genova per il suo 52/mo Congresso. Sulla base dei
dati aggiornati a tutto il 2009, in Italia le persone che devono
abitualmente fare ricorso alla dialisi sono oltre 45mila; coloro
che hanno subito un trapianto di rene sono quasi 16mila (15.793
a tutto il 31 dicembre 2010); e sono tra i 5 e i 6 milioni gli
italiani che soffrono di un danno renale.
''Sono dati che devono fare riflettere - hanno precisato la
presidente della Sin, Rosanna Coppo, direttore di Nefrologia al
Regina Margherita di Torino, e il professor Francesco
Pizzarelli, direttore Nefrologia dell'Ospedale di Santa Maria
Annunziata di Firenze -. Ci dicono che quando i reni funzionano
solo al 50%, la probabilita' di malattie cardiovascolari o di
andare incontro a un infarto aumenta di dieci volte''. (ANSA).
CLE
22-SET-11 14:52 NNNN
ALLARME DELLA SOCIETA' ITALIANA NEFROLOGIA, A CONGRESSO A GENOVA
(ANSA) - GENOVA, 22 SET - Le malattie renali meritano un'
attenzione pari se non superiore a quella riservata al tumore.
Perche' in Italia all'insufficienza renale si sopravvive meno
che al tumore: il tasso di sopravvivenza dei dializzati italiani
e' infatti del 55 per cento, contro l'84% del cancro alla
mammella, il 70% di quello al colon, il 63% di quello al rene.
A sostenerlo e' la Societa' Italiana di Nefrologia (Sin), da
oggi riunita a Genova per il suo 52/mo Congresso. Sulla base dei
dati aggiornati a tutto il 2009, in Italia le persone che devono
abitualmente fare ricorso alla dialisi sono oltre 45mila; coloro
che hanno subito un trapianto di rene sono quasi 16mila (15.793
a tutto il 31 dicembre 2010); e sono tra i 5 e i 6 milioni gli
italiani che soffrono di un danno renale.
''Sono dati che devono fare riflettere - hanno precisato la
presidente della Sin, Rosanna Coppo, direttore di Nefrologia al
Regina Margherita di Torino, e il professor Francesco
Pizzarelli, direttore Nefrologia dell'Ospedale di Santa Maria
Annunziata di Firenze -. Ci dicono che quando i reni funzionano
solo al 50%, la probabilita' di malattie cardiovascolari o di
andare incontro a un infarto aumenta di dieci volte''. (ANSA).
CLE
22-SET-11 14:52 NNNN
medicina: 40 mila italiani in dialisi, vivono meno dei malati di cancro
MEDICINA: 40 MILA ITALIANI IN DIALISI, VIVONO MENO DEI MALATI DI CANCRO
=
ALLARME ESPERTI, SENZA DIAGNOSI 2 PAZIENTI SU 5 CHE LA
COMINCIANO
Milano, 22 set. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'8% degli
italiani, circa 4,8 milioni di uomini e donne, soffrono di un danno
renale cronico e circa 40 mila sono in dialisi. 'Schiavi' di una
macchina che pulisce il sangue, ma con un'attesa di vita inferiore a
quella dei malati di cancro: rispetto alla popolazione generale, a 5
anni sopravvive solo il 55% dei dializzati, contro l'84% delle donne
con un tumore al seno, il 70% dei pazienti con cancro al colon e il
63% di quelli con carcinoma del rene. Le malattie renali, infatti,
decuplicano il rischio di attacchi di cuore e tuttavia restano un
problema sommerso. I sintomi-spia vengono ignorati, ed esami veloci e
'low cost' che permetterebbero di scoprirle e intervenire per tempo
vengono sottovalutati. Con il risultato che il 37% di chi inizia la
dialisi, praticamente 2 pazienti su 5, prima di incominciarla non
aveva mai saputo di avere un danno renale cronico avanzato.
A lanciare l'allarme sono gli esperti riuniti fino a sabato a
Genova per il 52esimo Congresso nazionale della Sin, la Societa'
italiana di nefrologia. Attualizzando gli ultimi dati del Censis, gli
specialisti calcolano che l'assistenza sanitaria per ogni dializzato
costa al Ssn circa 35 mila euro all'anno, e il dato puo' raddoppiare
se si considerano anche le terapie mediche associate.
Per contenere o comunque razionalizzare la spesa, soprattutto in
tempo di crisi, l'imperativo e' giocare d'anticipo. "Bisogna mirare a
una diagnosi precoce di malattia renale", e' l'appello di Rosanna
Coppo, presidente Sin. E' necessario agire "quando i reni sono
infiammati e sofferenti, perdono proteine o sangue nelle urine, ma
hanno ancora la capacita' di depurare l'organismo". Intervenire dopo
e' troppo tardi: "Al massimo si possono limitare i danni e la
velocita' di perdita di funzione, ma non piu' guadagnare la
guarigione". Dal Registro italiano dialisi risulta invece che oltre un
quinto dei pazienti che cominciano la dialisi non ha alle spalle una
diagnosi (22%) o ce l'ha troppo generica (23%). (segue)
(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
22-SET-11 13:36
NNNN
MEDICINA: 40 MILA ITALIANI IN DIALISI, VIVONO MENO DEI MALATI DI CANCRO (2) =
DAI TEST DELL'ANTI-DOPING ALL''IMPRONTA DIGITALE', LA SFIDA
DELLA DIAGNOSI PRECOCE E IN UTERO
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Con le nuove analisi del sangue e
delle urine, assicurano gli esperti, l'insufficienza renale puo'
essere prevista prima che insorga. Gli ultimi biomarcatori individuati
sono 3 proteine (Ngal, cistatina C e Bnp) in grado di indicare la
presenza di un danno renale prima che compaiano i sintomi. Ma oggi
vengono spesso sottovalutati anche esami facili, rapidi e poco costosi
come il test delle urine e della creatininemia. Analisi che dovrebbero
essere richieste ogni volta che un paziente presenta segni-sentinella
come urine scure, occhi o caviglie gonfie, pressione alta, oppure in
diabetici, cardiopatici e persone con casi di dialisi in famiglia.
Test eseguiti in medicina dello sport per evidenziare anomalie o
doping, precisano gli specialisti, dovrebbero essere utilizzati anche
come strumento di diagnosi nefrologica.
Fra gli esami utili a diagnosticare una nefrite, infiammazione
renale che nel 20-30% dei casi e soprattutto negli under 40 porta alla
dialisi, c'e' poi la biopsia renale. Dati preliminari di uno studio
Italia-Usa, che sara' completato nel 2012, indicano infatti che una
terapia precoce precoce puo' prevenire l'evoluzione della nefrite.
Sempre sul fronte diagnostico, al congresso Sin si discutera' anche
delle nuove frontiere aperte dalle cosiddette discipline 'omiche',
gia' sbarcate in vari centri ospedalieri del nostro Paese. Genomica,
trascrittomica (che lavora sugli Rna messaggeri che trasferiscono gli
ordini scritti nei geni), proteomica e metabolomica hanno dato vita
alla biologia sistemica, che studia le interazioni fra tutte le
molecole dell'organismo. E proprio grazie ai test molecolari, in
futuro si spera di arrivare ad avere per ognuno una sorta di 'impronta
digitale'.
In nefrologia questo significhera' poter predire se una persona
si ammalera' di una patologia renale, ma anche prevedere se, come e
quanto reagira' a una determinata terapia. "Grazie alla genomica -
evidenzia Loreto Gesualdo, direttore della Nefrologia del Policlinico
di Bari e ordinario di nefrologia all'universita' del capoluogo
pugliese - e' possibile ad esempio effettuare diagnosi prenatali,
cioe' in utero, per conoscere le eventuali mutazioni genetiche del
nascituro, utili nel caso in cui i genitori siano portatori sani di
gravi malattie ai reni". (segue)
(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
22-SET-11 13:37
NNNNMEDICINA: 40 MILA ITALIANI IN DIALISI, VIVONO MENO DEI MALATI DI CANCRO (3) =
BIMBI PREMATURI PIU' FRAGILI, E SE I RENI STANNO MALE IL CUORE
RISCHIA 10 VOLTE DI PIU'
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'insufficienza renale,
evidenziano gli specialisti in summit, puo' nascere nella prima
infanzia e perfino in gravidanza. Studi scientifici internazionali
hanno dimostrato che la durata della permanenza nel pancione di mamma
e' un fattore critico per la futura efficienza delle funzioni renali e
cardiovascolari. Lo sviluppo renale, infatti, non si completa del
tutto fino alla 36esima settimana di gravidanza e cioe' alla fine
della gestazione. Un bebe' prematuro, anche se tenuto in incubatrice e
sottoposto a terapie intensive neonatali, avra' una crescita della
massa renale inferiore del 10% rispetto a quella che avrebbe restando
in utero per il tempo necessario. E il rischio di scompenso renale
cronico o di ipertensione aumenta addirittura del 70% nei bimbi che
alla nascita pesano meno di 2 chili e mezzo.
Per 'italianizzare' questi dati, e' ai nastri di partenza uno
studio nazionale su larga scala, frutto della collaborazione tra
Societa' italiana di nefrologia e Agenas (Agenzia nazionale per i
servizi sanitari regionali). L'indagine, la prima del genere,
incrocera' i dati raccolti negli ultimi 20 anni nei punti nascita con
i dati di mortalita' cardiovascolare e ingresso in dialisi. La ricerca
sara' coordinata dalla presidente della Sin Rosanna Coppo, a capo
della Struttura complessa di nefrologia, dialisi e trapianto
dell'ospedale Regina Margherita di Torino, e si propone di indagare su
fattori di rischio per malattia renale, ipertensione e patologie
cardiovascolari, ulteriori a quelli gia' noti come fumo, obesita' e
diabete.
"L'origine pediatrica di alcune patologie nefrologiche dovrebbe
indurre le madri a effettuare controlli precoci", suggerisce Coppo.
Uno studio condotto da Sin e Simg (Societa' italiana di medicina
generale) ha rilevato che in presenza di un danno renale, piu' si e'
giovani e piu' alto e' il rischio di finire in dialisi. Tutti gli
adulti dovrebbero essere quindi consapevoli del proprio rischio
renale, ma "ad oggi - osserva la presidente - la maggior parte dei
cittadini ignora la salute dei propri reni". Invece, avverte Francesco
Pizzarelli, segretario Sin e direttore del Reparto di nefrologia
dell'ospedale S.M. Annunziata di Firenze, "si stima che una persona
con il 40% della funzione renale ha un rischio di incidenti
cardiovascolari 10 volte maggiore rispetto a un soggetto con funzione
renale normale. E gli anziani, gli obesi e gli ipertesi con danno
renale cronico presentano un rischio cardiovascolare ancora maggiore".
(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
22-SET-11 13:37
NNNN
ALLARME ESPERTI, SENZA DIAGNOSI 2 PAZIENTI SU 5 CHE LA
COMINCIANO
Milano, 22 set. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'8% degli
italiani, circa 4,8 milioni di uomini e donne, soffrono di un danno
renale cronico e circa 40 mila sono in dialisi. 'Schiavi' di una
macchina che pulisce il sangue, ma con un'attesa di vita inferiore a
quella dei malati di cancro: rispetto alla popolazione generale, a 5
anni sopravvive solo il 55% dei dializzati, contro l'84% delle donne
con un tumore al seno, il 70% dei pazienti con cancro al colon e il
63% di quelli con carcinoma del rene. Le malattie renali, infatti,
decuplicano il rischio di attacchi di cuore e tuttavia restano un
problema sommerso. I sintomi-spia vengono ignorati, ed esami veloci e
'low cost' che permetterebbero di scoprirle e intervenire per tempo
vengono sottovalutati. Con il risultato che il 37% di chi inizia la
dialisi, praticamente 2 pazienti su 5, prima di incominciarla non
aveva mai saputo di avere un danno renale cronico avanzato.
A lanciare l'allarme sono gli esperti riuniti fino a sabato a
Genova per il 52esimo Congresso nazionale della Sin, la Societa'
italiana di nefrologia. Attualizzando gli ultimi dati del Censis, gli
specialisti calcolano che l'assistenza sanitaria per ogni dializzato
costa al Ssn circa 35 mila euro all'anno, e il dato puo' raddoppiare
se si considerano anche le terapie mediche associate.
Per contenere o comunque razionalizzare la spesa, soprattutto in
tempo di crisi, l'imperativo e' giocare d'anticipo. "Bisogna mirare a
una diagnosi precoce di malattia renale", e' l'appello di Rosanna
Coppo, presidente Sin. E' necessario agire "quando i reni sono
infiammati e sofferenti, perdono proteine o sangue nelle urine, ma
hanno ancora la capacita' di depurare l'organismo". Intervenire dopo
e' troppo tardi: "Al massimo si possono limitare i danni e la
velocita' di perdita di funzione, ma non piu' guadagnare la
guarigione". Dal Registro italiano dialisi risulta invece che oltre un
quinto dei pazienti che cominciano la dialisi non ha alle spalle una
diagnosi (22%) o ce l'ha troppo generica (23%). (segue)
(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
22-SET-11 13:36
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MEDICINA: 40 MILA ITALIANI IN DIALISI, VIVONO MENO DEI MALATI DI CANCRO (2) =
DAI TEST DELL'ANTI-DOPING ALL''IMPRONTA DIGITALE', LA SFIDA
DELLA DIAGNOSI PRECOCE E IN UTERO
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Con le nuove analisi del sangue e
delle urine, assicurano gli esperti, l'insufficienza renale puo'
essere prevista prima che insorga. Gli ultimi biomarcatori individuati
sono 3 proteine (Ngal, cistatina C e Bnp) in grado di indicare la
presenza di un danno renale prima che compaiano i sintomi. Ma oggi
vengono spesso sottovalutati anche esami facili, rapidi e poco costosi
come il test delle urine e della creatininemia. Analisi che dovrebbero
essere richieste ogni volta che un paziente presenta segni-sentinella
come urine scure, occhi o caviglie gonfie, pressione alta, oppure in
diabetici, cardiopatici e persone con casi di dialisi in famiglia.
Test eseguiti in medicina dello sport per evidenziare anomalie o
doping, precisano gli specialisti, dovrebbero essere utilizzati anche
come strumento di diagnosi nefrologica.
Fra gli esami utili a diagnosticare una nefrite, infiammazione
renale che nel 20-30% dei casi e soprattutto negli under 40 porta alla
dialisi, c'e' poi la biopsia renale. Dati preliminari di uno studio
Italia-Usa, che sara' completato nel 2012, indicano infatti che una
terapia precoce precoce puo' prevenire l'evoluzione della nefrite.
Sempre sul fronte diagnostico, al congresso Sin si discutera' anche
delle nuove frontiere aperte dalle cosiddette discipline 'omiche',
gia' sbarcate in vari centri ospedalieri del nostro Paese. Genomica,
trascrittomica (che lavora sugli Rna messaggeri che trasferiscono gli
ordini scritti nei geni), proteomica e metabolomica hanno dato vita
alla biologia sistemica, che studia le interazioni fra tutte le
molecole dell'organismo. E proprio grazie ai test molecolari, in
futuro si spera di arrivare ad avere per ognuno una sorta di 'impronta
digitale'.
In nefrologia questo significhera' poter predire se una persona
si ammalera' di una patologia renale, ma anche prevedere se, come e
quanto reagira' a una determinata terapia. "Grazie alla genomica -
evidenzia Loreto Gesualdo, direttore della Nefrologia del Policlinico
di Bari e ordinario di nefrologia all'universita' del capoluogo
pugliese - e' possibile ad esempio effettuare diagnosi prenatali,
cioe' in utero, per conoscere le eventuali mutazioni genetiche del
nascituro, utili nel caso in cui i genitori siano portatori sani di
gravi malattie ai reni". (segue)
(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
22-SET-11 13:37
NNNNMEDICINA: 40 MILA ITALIANI IN DIALISI, VIVONO MENO DEI MALATI DI CANCRO (3) =
BIMBI PREMATURI PIU' FRAGILI, E SE I RENI STANNO MALE IL CUORE
RISCHIA 10 VOLTE DI PIU'
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'insufficienza renale,
evidenziano gli specialisti in summit, puo' nascere nella prima
infanzia e perfino in gravidanza. Studi scientifici internazionali
hanno dimostrato che la durata della permanenza nel pancione di mamma
e' un fattore critico per la futura efficienza delle funzioni renali e
cardiovascolari. Lo sviluppo renale, infatti, non si completa del
tutto fino alla 36esima settimana di gravidanza e cioe' alla fine
della gestazione. Un bebe' prematuro, anche se tenuto in incubatrice e
sottoposto a terapie intensive neonatali, avra' una crescita della
massa renale inferiore del 10% rispetto a quella che avrebbe restando
in utero per il tempo necessario. E il rischio di scompenso renale
cronico o di ipertensione aumenta addirittura del 70% nei bimbi che
alla nascita pesano meno di 2 chili e mezzo.
Per 'italianizzare' questi dati, e' ai nastri di partenza uno
studio nazionale su larga scala, frutto della collaborazione tra
Societa' italiana di nefrologia e Agenas (Agenzia nazionale per i
servizi sanitari regionali). L'indagine, la prima del genere,
incrocera' i dati raccolti negli ultimi 20 anni nei punti nascita con
i dati di mortalita' cardiovascolare e ingresso in dialisi. La ricerca
sara' coordinata dalla presidente della Sin Rosanna Coppo, a capo
della Struttura complessa di nefrologia, dialisi e trapianto
dell'ospedale Regina Margherita di Torino, e si propone di indagare su
fattori di rischio per malattia renale, ipertensione e patologie
cardiovascolari, ulteriori a quelli gia' noti come fumo, obesita' e
diabete.
"L'origine pediatrica di alcune patologie nefrologiche dovrebbe
indurre le madri a effettuare controlli precoci", suggerisce Coppo.
Uno studio condotto da Sin e Simg (Societa' italiana di medicina
generale) ha rilevato che in presenza di un danno renale, piu' si e'
giovani e piu' alto e' il rischio di finire in dialisi. Tutti gli
adulti dovrebbero essere quindi consapevoli del proprio rischio
renale, ma "ad oggi - osserva la presidente - la maggior parte dei
cittadini ignora la salute dei propri reni". Invece, avverte Francesco
Pizzarelli, segretario Sin e direttore del Reparto di nefrologia
dell'ospedale S.M. Annunziata di Firenze, "si stima che una persona
con il 40% della funzione renale ha un rischio di incidenti
cardiovascolari 10 volte maggiore rispetto a un soggetto con funzione
renale normale. E gli anziani, gli obesi e gli ipertesi con danno
renale cronico presentano un rischio cardiovascolare ancora maggiore".
(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
22-SET-11 13:37
NNNN
salute: scoperto legame tra ritardo mentale e ciclo del sonno
SALUTE: SCOPERTO LEGAME TRA RITARDO MENTALE E
CICLO DEL SONNO =
(AGI) - Roma, 22 set. - I deficit di apprendimento e memoria
sono correlati con l'alterazione dei ritmi del sonno e della
veglia. Lo dimostra uno studio condotto sul modello animale di
una forma genetica di ritardo mentale e pubblicato su Nature
Neuroscience da Maria Passafaro, ricercatrice dell'Istituto
Telethon Dulbecco che lavora a Milano presso l'Istituto di
Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche. "Le nostre
capacita' cognitive sono influenzate dai ritmi circadiani,
ovvero dalla scansione delle lancette di una sorta di orologio
molecolare interno all'organismo", spiega Passafaro. "A
regolare il ritmo delle lancette sono dei particolari geni la
cui attivita' oscilla nell'arco delle 24 ore, definendo cosi'
l'alternanza di sonno e veglia nel corso della giornata. In
questo studio abbiamo dimostrato per la prima volta che esiste
una correlazione tra una forma genetica di ritardo mentale
legato al cromosoma X e il rallentamento del ritmo delle
oscillazioni dei 'geni orologio". Si stima che il ritardo
mentale colpisca il 3% della popolazione, in genere a partire
dall'infanzia o dall'adolescenza con problemi nelle funzioni
cognitive, nel linguaggio e nei rapporti sociali. Alla base
possono esserci difetti nella formazione e nel funzionamento
delle sinapsi, i punti di contatto e comunicazione tra le
cellule nervose. Esistono anche forme genetiche di ritardo
mentale, dovute a difetti in geni presenti sul cromosoma X: uno
di questi e' OPHN-1, coinvolto proprio nella formazione delle
sinapsi. "Studiare e diagnosticare questo tipo di patologia e'
piuttosto difficile, vista la complessita' e l'eterogeneita'
con cui si manifesta da un individuo all'altro: per questo e'
cosi' importante studiarne i meccanismi base", afferma ancora
Passafaro. Per farlo i ricercatori Telethon, in collaborazione
con Carlo Sala dell'Istituto di Neuroscienze del Cnr e Pierre
Billuart dell'Istituto nazionale per la salute e la ricerca
medica di Parigi, hanno sfruttato un modello murino della
malattia in cui il gene OPHN1 e' reso inattivo. Analizzandone
il comportamento, si sono resi conto che questi animali avevano
dei disturbi nell'alternanza del sonno e della veglia: hanno,
quindi, provato a capire se ci fosse un'interazione fra OPHN1 e
i geni che regolano i ritmi circadiani. "Per la prima volta -
prosegue Passafaro - dimostriamo che una proteina deputata alla
formazione delle sinapsi regola geni "orologio". I prossimi
passi? Scoprire innanzitutto altri geni, come quelli
"orologio", coinvolti nelle forme di ritardo mentale legate al
cromosoma X, ma non solo. Parallelamente i ricercatori
proveranno a individuare meccanismi - e quindi farmaci - in
grado di migliorare i sintomi nel modello di laboratorio, nella
speranza di trasferire in futuro questi risultati ai pazienti.
(AGI)
Pgi
221321 SET 11
NNNN
(AGI) - Roma, 22 set. - I deficit di apprendimento e memoria
sono correlati con l'alterazione dei ritmi del sonno e della
veglia. Lo dimostra uno studio condotto sul modello animale di
una forma genetica di ritardo mentale e pubblicato su Nature
Neuroscience da Maria Passafaro, ricercatrice dell'Istituto
Telethon Dulbecco che lavora a Milano presso l'Istituto di
Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche. "Le nostre
capacita' cognitive sono influenzate dai ritmi circadiani,
ovvero dalla scansione delle lancette di una sorta di orologio
molecolare interno all'organismo", spiega Passafaro. "A
regolare il ritmo delle lancette sono dei particolari geni la
cui attivita' oscilla nell'arco delle 24 ore, definendo cosi'
l'alternanza di sonno e veglia nel corso della giornata. In
questo studio abbiamo dimostrato per la prima volta che esiste
una correlazione tra una forma genetica di ritardo mentale
legato al cromosoma X e il rallentamento del ritmo delle
oscillazioni dei 'geni orologio". Si stima che il ritardo
mentale colpisca il 3% della popolazione, in genere a partire
dall'infanzia o dall'adolescenza con problemi nelle funzioni
cognitive, nel linguaggio e nei rapporti sociali. Alla base
possono esserci difetti nella formazione e nel funzionamento
delle sinapsi, i punti di contatto e comunicazione tra le
cellule nervose. Esistono anche forme genetiche di ritardo
mentale, dovute a difetti in geni presenti sul cromosoma X: uno
di questi e' OPHN-1, coinvolto proprio nella formazione delle
sinapsi. "Studiare e diagnosticare questo tipo di patologia e'
piuttosto difficile, vista la complessita' e l'eterogeneita'
con cui si manifesta da un individuo all'altro: per questo e'
cosi' importante studiarne i meccanismi base", afferma ancora
Passafaro. Per farlo i ricercatori Telethon, in collaborazione
con Carlo Sala dell'Istituto di Neuroscienze del Cnr e Pierre
Billuart dell'Istituto nazionale per la salute e la ricerca
medica di Parigi, hanno sfruttato un modello murino della
malattia in cui il gene OPHN1 e' reso inattivo. Analizzandone
il comportamento, si sono resi conto che questi animali avevano
dei disturbi nell'alternanza del sonno e della veglia: hanno,
quindi, provato a capire se ci fosse un'interazione fra OPHN1 e
i geni che regolano i ritmi circadiani. "Per la prima volta -
prosegue Passafaro - dimostriamo che una proteina deputata alla
formazione delle sinapsi regola geni "orologio". I prossimi
passi? Scoprire innanzitutto altri geni, come quelli
"orologio", coinvolti nelle forme di ritardo mentale legate al
cromosoma X, ma non solo. Parallelamente i ricercatori
proveranno a individuare meccanismi - e quindi farmaci - in
grado di migliorare i sintomi nel modello di laboratorio, nella
speranza di trasferire in futuro questi risultati ai pazienti.
(AGI)
Pgi
221321 SET 11
NNNN
GOVERNO: ECONOMIST, BERLUSCONI E BOSSI COME NEL FINALE DI BUTCH CASSIDY
GOVERNO: ECONOMIST, BERLUSCONI E BOSSI COME NEL
FINALE DI BUTCH CASSIDY =
Roma, 22 set. - (Adnkronos) - Silvio Berlusconi e Umberto Bossi
come Butch Cassidy e Sundance Kid nel finale senza scampo per i due
fuorilegge del vecchio West narrato dal film del 1969: e'
l''Economist', in un articolo dedicato al premier italiano sotto il
titolo ''Scivolando nell'oscurita''', a ispirarsi alla pellicola
interpretata da Paul Newman e Robert Redford per dipingere l'attuale
situazione di ''Silvio Berlusconi e del suo alleato Umberto Bossi''
che ''sembrano sempre piu' come ''Butch Cassidy e Sundance Kid
nell'ultima scena del film western: feriti, condannati, ma ancora come
inconsapevoli dell'accerchiamento che si stringe a loro danno''.
Il settimanale, in edicola domani, cita le ''migliaia di pagine
di prove'' a conferma degli addebiti circa le frequentazioni del
premier con ''prostitute'' ma soprattutto ''il colpo piu' serio''
rappresentato dal taglio del rating da parte di Standard & Poor's.
''La maggior parte degli italiani sembra aver realizzato che il loro
primo ministro e' un peso'', prosegue l'Economist, citando l'indice di
gradimento del premier ''sotto il 25%'' e le inchieste giudiziarie in
cui il premier e' coinvolto ma non indagato come quella sul caso
Tarantini.
Secondo il settimanale comunque ''un nuovo governo non sarebbe
una panacea'' a fronte della crisi e delle resistenze alla necessita'
di riforme strutturali di cui avrebbe bisogno l'Italia concludendo che
''sbarazzarsi di Berlusconi sarebbe un buon inizio, ma niente di
piu'''.
(Val/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 18:18
NNNN
Roma, 22 set. - (Adnkronos) - Silvio Berlusconi e Umberto Bossi
come Butch Cassidy e Sundance Kid nel finale senza scampo per i due
fuorilegge del vecchio West narrato dal film del 1969: e'
l''Economist', in un articolo dedicato al premier italiano sotto il
titolo ''Scivolando nell'oscurita''', a ispirarsi alla pellicola
interpretata da Paul Newman e Robert Redford per dipingere l'attuale
situazione di ''Silvio Berlusconi e del suo alleato Umberto Bossi''
che ''sembrano sempre piu' come ''Butch Cassidy e Sundance Kid
nell'ultima scena del film western: feriti, condannati, ma ancora come
inconsapevoli dell'accerchiamento che si stringe a loro danno''.
Il settimanale, in edicola domani, cita le ''migliaia di pagine
di prove'' a conferma degli addebiti circa le frequentazioni del
premier con ''prostitute'' ma soprattutto ''il colpo piu' serio''
rappresentato dal taglio del rating da parte di Standard & Poor's.
''La maggior parte degli italiani sembra aver realizzato che il loro
primo ministro e' un peso'', prosegue l'Economist, citando l'indice di
gradimento del premier ''sotto il 25%'' e le inchieste giudiziarie in
cui il premier e' coinvolto ma non indagato come quella sul caso
Tarantini.
Secondo il settimanale comunque ''un nuovo governo non sarebbe
una panacea'' a fronte della crisi e delle resistenze alla necessita'
di riforme strutturali di cui avrebbe bisogno l'Italia concludendo che
''sbarazzarsi di Berlusconi sarebbe un buon inizio, ma niente di
piu'''.
(Val/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 18:18
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MILANESE: LO PRESTI, CHI FA IMPRESSIONE E' MARONI
MILANESE: LO PRESTI, CHI FA IMPRESSIONE E' MARONI
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Mi ha fatto impressione vedere un
bravo ministro dell'Interno come Roberto Maroni, che si vanta
tanto della sua lotta contro la criminalita', piegarsi ad una
finta ragione di Stato per salvare un governo che quando cadra'
travolgera' lui e tutto quello che di buono l'inquilino del
Viminale ha fatto''. Il deputato di Fli Nino Lo Presti commenta
cosi' la decisione della Lega di 'salvare' dal carcere l'ex
braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese accusato, tra
l'altro, di associazione a delinquere.
''E poi non serve a niente non sedersi al banco del governo
come a prenderne le distanze - aggiunge Lo Presti - se poi vota
come gli ordina di fare quello stesso esecutivo...''. (ANSA).
BSA
22-SET-11 19:01 NNNN
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Mi ha fatto impressione vedere un
bravo ministro dell'Interno come Roberto Maroni, che si vanta
tanto della sua lotta contro la criminalita', piegarsi ad una
finta ragione di Stato per salvare un governo che quando cadra'
travolgera' lui e tutto quello che di buono l'inquilino del
Viminale ha fatto''. Il deputato di Fli Nino Lo Presti commenta
cosi' la decisione della Lega di 'salvare' dal carcere l'ex
braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese accusato, tra
l'altro, di associazione a delinquere.
''E poi non serve a niente non sedersi al banco del governo
come a prenderne le distanze - aggiunge Lo Presti - se poi vota
come gli ordina di fare quello stesso esecutivo...''. (ANSA).
BSA
22-SET-11 19:01 NNNN
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