LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 16.48.08
MIGRANTI: LAMORGESE, 'SUPERATO DI FATTO PRINCIPIO PAESE DI PRIMO ARRIVO' =
ADN1113 7 POL 0 ADN POL NAZ MIGRANTI: LAMORGESE, 'SUPERATO DI FATTO PRINCIPIO PAESE DI PRIMO ARRIVO' = 'arrivare in Italia o a Malta vuol dire arrivare in Europa' Roma, 23 set. (AdnKronos) - "Sono stati raggiunti risultati concreti, in quanto si parla del principio di rotazione su base volontaria dei porti. L'accordo verra' portato in Europa i primi di ottobre, speriamo in una condivisione sempre maggiore da pare degli altri Stati". Lo dice Luciana Lamorgese da Malta ai microfoni di SkyTg24 al termine del vertice dei ministri dell'Interno sui migranti. Quanto ai richiedenti asilo, il titolare del Viminale spiega che "con questa bozza di accordo, ogni Stato avrà la sua quota di migranti" e farà i colloqui e le verifiche sui requisiti per ottenere lo status. "Laddove viene riconosciuto che sono aventi titolo al riconoscimento, tutto a posto. Laddove invece non vengono riconosciuti i requisiti sarà lo Stato ricevente, cioè lo Stato che fa le interviste, che poi provvederà al rimpatrio. Nel momento in cui dall'Italia verranno mandati agli altri paesi non ce lo avremo più nel nostro database, ognuno avrà la sua ripartizione: quelli che partiranno da qua e andranno negli altri paesi saranno a carico degli altri paesi", ha spiegato Lamorgese. In pratica, è un superamento del concetto di paese di primo ingresso? "Esatto, di fatto è un superamento", spiega Lamorgese che poi ricorda come nella bozza di accordo è stato inserito anche "l'intento, una sollecitazione, a procedere quanto prima a rivedere le norme sul diritto d'asilo" . "Siamo soddisfatti dei risultati che abbiamo ottenuto", gli ultimi ''nodi" sono stati sciolti a livello politico nel vertice di questa mattina e ora si può dire che "l'Italia non e' più sola". "Arrivare in Italia o a Malta vuol dire arrivare in Europa e su questo concetto dobbiamo essere tutti soddisfatti". I migranti che rientrano in questo accordo sono quelli ''salvati in mare dalle Ong o da navi militari o di altro tipo", mentre quelli che arrivano con i "i barchini restano da noi". (Leb/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 23-SET-19 16:48 NNNN
Inizio pubblicazioni 22 agosto 2003 Notizie flash dall'Italia e dal mondo. DAL 2003 ININTERROTTAMENTE E OLTRE 100MILA INFORMAZIONI TOTALMENTE GRATUITE-
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lunedì 23 settembre 2019
**MIGRANTI: LAMORGESE, 'ACCORDO RIGUARDA SALVATAGGI ONG NON SBARCHI 'FANTASMA''** =
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 16.46.07
**MIGRANTI: LAMORGESE, 'ACCORDO RIGUARDA SALVATAGGI ONG NON SBARCHI 'FANTASMA''** =
ADN1108 7 POL 0 ADN POL NAZ **MIGRANTI: LAMORGESE, 'ACCORDO RIGUARDA SALVATAGGI ONG NON SBARCHI 'FANTASMA''** = La Valletta, 23 set. (AdnKronos) - L'accordo raggiunto a Malta tra Italia, Francia, Germania, Malta, Finlandia e commissione Ue riguarda "gli sbarchi delle Ong o di altre navi", come quelle militari e della Guardia costiera, "non i barchini che arrivano sulle nostre coste". Lo ha specificato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese al termine del vertice di Malta. (Mli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 23-SET-19 16:46 NNNN
**MIGRANTI: LAMORGESE, 'ACCORDO RIGUARDA SALVATAGGI ONG NON SBARCHI 'FANTASMA''** =
ADN1108 7 POL 0 ADN POL NAZ **MIGRANTI: LAMORGESE, 'ACCORDO RIGUARDA SALVATAGGI ONG NON SBARCHI 'FANTASMA''** = La Valletta, 23 set. (AdnKronos) - L'accordo raggiunto a Malta tra Italia, Francia, Germania, Malta, Finlandia e commissione Ue riguarda "gli sbarchi delle Ong o di altre navi", come quelle militari e della Guardia costiera, "non i barchini che arrivano sulle nostre coste". Lo ha specificato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese al termine del vertice di Malta. (Mli/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 23-SET-19 16:46 NNNN
La depressione prima causa di disabilita' nel mondo
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 16.08.26
La depressione prima causa di disabilita' nel mondo
ZCZC6161/SXB XSP89162_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB La depressione prima causa di disabilita' nel mondo In aumento in tutte fasce d'eta'. In Italia 3mln ne soffrono (ANSA) - MILANO, 23 SET - Ormai e' riconosciuto: la depressione e' la prima causa di disabilita' nel mondo ed e' in costante aumento. Attualmente colpisce il 4,4% della popolazione mondiale, pari a 322 milioni di persone, e dal 2005 al 2015 la sua diffusione e' aumentata del 18%. Lo ha rilevato Claudio Mencacci, presidente della Societa' italiana di neuropsicofarmacologia, ad un incontro organizzato a Milano sulla depressione. "Una crescita che riguarda tutte le fasce d'eta', anche quelle giovani - precisa - basti pensare che in 10 anni, tra i 12 e 17 anni questa malattia e' passata dall'8,7% all'11,5%". In Italia ne soffrono 3 milioni di persone, di cui un milione ha una depressione in forma maggiore (o grave). "Di questi ultimi pero' solo la meta' riceve una diagnosi e un trattamento, e circa 130.000 ha una forma resistente, cioe' i suoi sintomi continuano nonostante riceva terapie adeguate". Quello dell'accesso alle terapie rimane infatti ancora una nota dolente, visto che in Italia solo il 17% si cura in maniera adeguata, mentre oltre la meta' non riconosce la depressione come una malattia da curare. "A cio' dobbiamo aggiungere il fatto che - prosegue Mencacci - il medico di medicina generale, che e' la prima figura a cui di solito si rivolgono i pazienti, quando deve inviarli ad uno specialista, al Nord lo fa con lo psichiatra, mentre al Sud con i neurologi, che hanno piu' esperienza con forme lievi-moderate di depressione". Altri fattori che in questi anni hanno contribuito all'aumento della depressione, secondo gli esperti, sono stati i disturbi del sonno nei giovani, l'uso e abuso di droghe, oggi anche piu' pesanti, e la perdita di valori spirituali. (ANSA). Y85-GU 23-SET-19 16:07 NNNN
La depressione prima causa di disabilita' nel mondo
ZCZC6161/SXB XSP89162_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB La depressione prima causa di disabilita' nel mondo In aumento in tutte fasce d'eta'. In Italia 3mln ne soffrono (ANSA) - MILANO, 23 SET - Ormai e' riconosciuto: la depressione e' la prima causa di disabilita' nel mondo ed e' in costante aumento. Attualmente colpisce il 4,4% della popolazione mondiale, pari a 322 milioni di persone, e dal 2005 al 2015 la sua diffusione e' aumentata del 18%. Lo ha rilevato Claudio Mencacci, presidente della Societa' italiana di neuropsicofarmacologia, ad un incontro organizzato a Milano sulla depressione. "Una crescita che riguarda tutte le fasce d'eta', anche quelle giovani - precisa - basti pensare che in 10 anni, tra i 12 e 17 anni questa malattia e' passata dall'8,7% all'11,5%". In Italia ne soffrono 3 milioni di persone, di cui un milione ha una depressione in forma maggiore (o grave). "Di questi ultimi pero' solo la meta' riceve una diagnosi e un trattamento, e circa 130.000 ha una forma resistente, cioe' i suoi sintomi continuano nonostante riceva terapie adeguate". Quello dell'accesso alle terapie rimane infatti ancora una nota dolente, visto che in Italia solo il 17% si cura in maniera adeguata, mentre oltre la meta' non riconosce la depressione come una malattia da curare. "A cio' dobbiamo aggiungere il fatto che - prosegue Mencacci - il medico di medicina generale, che e' la prima figura a cui di solito si rivolgono i pazienti, quando deve inviarli ad uno specialista, al Nord lo fa con lo psichiatra, mentre al Sud con i neurologi, che hanno piu' esperienza con forme lievi-moderate di depressione". Altri fattori che in questi anni hanno contribuito all'aumento della depressione, secondo gli esperti, sono stati i disturbi del sonno nei giovani, l'uso e abuso di droghe, oggi anche piu' pesanti, e la perdita di valori spirituali. (ANSA). Y85-GU 23-SET-19 16:07 NNNN
UFFICIALE CARABINIERI SOSPESO PER PECULATO E FALSO IN ATTO PUBBLICO =
LUNEDÌ
23 SETTEMBRE 2019 15.28.00
xxx xxx: UFFICIALE CARABINIERI SOSPESO PER PECULATO E FALSO IN ATTO PUBBLICO =
ADN0832 7 CRO 0 ADN CRO RTO xxx xxx: UFFICIALE CARABINIERI SOSPESO PER PECULATO E FALSO IN ATTO PUBBLICO = xxx xxx, 23 set. (AdnKronos) - Lo scorso 20 settembre è stata eseguita l'ordinanza di sospensione dal servizio per un ufficiale dei carabinieri, in servizio a xxx dal 2013 al 2017, per peculato e falso in atto pubblico. L'indagine, svolta dalla Guardia di Finanza - Nucleo di polizia Economico Finanziaria di xxx, ha permesso di individuare numerose sparizioni di oggetti sequestrati e denaro dal magazzino dei reperti della caserma dei carabinieri di xxx. Il provvedimento di sospensione, fa sapere la procura della Repubblica, è stato emesso dal Gip del tribunale di xxx su richiesta della locale procura della Repubblica. L'ufficiale, che aveva la custodia del materiale sequestrato, se ne appropriava per interessi personali. In più, per nascondere le sue sottrazioni, ha falsificato il registro delle cose sottoposte a sequestro. Le indagini hanno svelato che il militare aveva portato via più di 6.000 euro in denaro, oltre a numerosi monili e preziosi che monetizzava nei negozi compro-oro della provincia, dopo averli trafugati. Il Comando provinciale dei carabinieri di xxx, scoperte le frequenti sparizioni dei reperti, ha informato l'autorità giudiziaria per poi fornire ulteriori contributi alla completa ricostruzione dei fatti. L'ufficiale, attualmente in servizio in un reparto del Nord italia, non potrà più svolgere nessuna attività in attesa del processo. (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 23-SET-19 15:25 NNNN
xxx xxx: UFFICIALE CARABINIERI SOSPESO PER PECULATO E FALSO IN ATTO PUBBLICO =
ADN0832 7 CRO 0 ADN CRO RTO xxx xxx: UFFICIALE CARABINIERI SOSPESO PER PECULATO E FALSO IN ATTO PUBBLICO = xxx xxx, 23 set. (AdnKronos) - Lo scorso 20 settembre è stata eseguita l'ordinanza di sospensione dal servizio per un ufficiale dei carabinieri, in servizio a xxx dal 2013 al 2017, per peculato e falso in atto pubblico. L'indagine, svolta dalla Guardia di Finanza - Nucleo di polizia Economico Finanziaria di xxx, ha permesso di individuare numerose sparizioni di oggetti sequestrati e denaro dal magazzino dei reperti della caserma dei carabinieri di xxx. Il provvedimento di sospensione, fa sapere la procura della Repubblica, è stato emesso dal Gip del tribunale di xxx su richiesta della locale procura della Repubblica. L'ufficiale, che aveva la custodia del materiale sequestrato, se ne appropriava per interessi personali. In più, per nascondere le sue sottrazioni, ha falsificato il registro delle cose sottoposte a sequestro. Le indagini hanno svelato che il militare aveva portato via più di 6.000 euro in denaro, oltre a numerosi monili e preziosi che monetizzava nei negozi compro-oro della provincia, dopo averli trafugati. Il Comando provinciale dei carabinieri di xxx, scoperte le frequenti sparizioni dei reperti, ha informato l'autorità giudiziaria per poi fornire ulteriori contributi alla completa ricostruzione dei fatti. L'ufficiale, attualmente in servizio in un reparto del Nord italia, non potrà più svolgere nessuna attività in attesa del processo. (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 23-SET-19 15:25 NNNN
Salute: Cnr, scoperto meccanismo per creare antibiotici piu' efficienti
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 13.13.14
Salute: Cnr, scoperto meccanismo per creare antibiotici piu' efficienti =
(AGI) - Roma, 23 set. - E' stato spiegato il meccanismo molecolare con cui aggirare l'antibiotico-resistenza di uno dei quattro batteri piu' pericolosi del mondo, secondo la classifica dell'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms). Il lavoro, pubblicato su Nature Communications, e' frutto di una collaborazione internazionale tra l'Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom), le universita' di Cagliari e di Oxford e il Centre national de la recherche scientifique (Cnrs). L'antibiotico resistenza, che secondo l'Oms uccide 700mila persone l'anno, e' un problema rilevante per le case farmaceutiche, che faticano a sintetizzare nuovi prodotti. Gli antibiotici gia' esistenti non funzionano piu', perche' i batteri hanno imparato a riconoscerli e per sconfiggerli bisognerebbe usare dosi tossiche per l'uomo. Il consorzio pubblico di ricercatori scienziati dell'Imi, un'iniziativa dell'Ue che si occupa di medicina innovativa, ha avviato una ricerca nell'ambito di un piu' ampio progetto europeo per affiancare le case farmaceutiche nella soluzione di problemi di questo genere. (AGI) Red/Pgi (Segue) 231312 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 13.13.08
Salute: Cnr, scoperto meccanismo per creare antibiotici piu' efficienti (2)=
(AGI) - Roma, 23 set. - "La difficolta' non e' identificare le molecole capaci di uccidere i batteri, quanto quella di renderle capaci di raggiungerli, penetrandone la membrana esterna, un problema che risulta evidente quando si passa dagli esperimenti in laboratorio a quelli in vivo. La membrana di alcuni batteri e' particolarmente spessa e affinche' l'antibiotico raggiunga il batterio e' necessario trovare dei varchi", spiega Matteo Ceccarelli, del Cnr-Iom. Una possibile via di ingresso e' stata svelata nei suoi aspetti molecolari dal nuovo studio. "Si immagini la spessa membrana che protegge il batterio come un muro con una serie di porte e finestre: sono chiuse, ma esiste una chiave per aprirle. In questo caso la porta e' un recettore dal nome PfeA e la chiave si chiama Enterobactin", prosegue Ceccarelli. "Il recettore PfeA e' una proteina di membrana che si trova sullo strato piu' esterno del batterio e che ha il compito di lasciar passare le molecole che trasportano il ferro all'interno", spiega Ceccarelli. "La chiave di questa serratura per aprire la porta che fa passare il ferro, nel caso di PfeA, si chiama Enterobactin. Il trucco sta nel legare a questa molecola non solo il ferro ma anche il nostro antibiotico, cosicche' i recettori PfeA vengano ingannati e lascino passare anche il framaco attraverso la membrana", aggiunge. La potenziale via di accesso per far penetrare gli antibiotici e' stata studiata in Pseudomonas aeuroginosa uno dei quattro batteri considerati dall'Oms i piu' pericolosi del mondo, responsabile di molte gravi infezioni fra le quali la polmonite nei pazienti affetti da fibrosi cistica. "Il recettore PfeA identificato in questa ricerca e' tipico del batterio Pseudomonas aeuroginosa, ma se ne possono trovare di molto simili in altri batteri: Escherichia coli, per esempio, ne ha uno (FepA) che funziona nella stessa maniera", dice il ricercatore Cnr-Iom. Ogni partner della ricerca ha avuto un ruolo differente: l'universita' di Oxford si e' occupato della produzione e cristallizzazione del recettore, il Cnrs di Strasburgo ha sintetizzato la molecola Eterobactin, Cnr-Iom con l'universita' di Cagliari si sono occupati di studiare e modellizzare l'interazione tra Enterobactin e il recettore PfeA. (AGI) Red/Pgi 231312 SET 19 NNNN
Salute: Cnr, scoperto meccanismo per creare antibiotici piu' efficienti =
(AGI) - Roma, 23 set. - E' stato spiegato il meccanismo molecolare con cui aggirare l'antibiotico-resistenza di uno dei quattro batteri piu' pericolosi del mondo, secondo la classifica dell'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms). Il lavoro, pubblicato su Nature Communications, e' frutto di una collaborazione internazionale tra l'Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom), le universita' di Cagliari e di Oxford e il Centre national de la recherche scientifique (Cnrs). L'antibiotico resistenza, che secondo l'Oms uccide 700mila persone l'anno, e' un problema rilevante per le case farmaceutiche, che faticano a sintetizzare nuovi prodotti. Gli antibiotici gia' esistenti non funzionano piu', perche' i batteri hanno imparato a riconoscerli e per sconfiggerli bisognerebbe usare dosi tossiche per l'uomo. Il consorzio pubblico di ricercatori scienziati dell'Imi, un'iniziativa dell'Ue che si occupa di medicina innovativa, ha avviato una ricerca nell'ambito di un piu' ampio progetto europeo per affiancare le case farmaceutiche nella soluzione di problemi di questo genere. (AGI) Red/Pgi (Segue) 231312 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 13.13.08
Salute: Cnr, scoperto meccanismo per creare antibiotici piu' efficienti (2)=
(AGI) - Roma, 23 set. - "La difficolta' non e' identificare le molecole capaci di uccidere i batteri, quanto quella di renderle capaci di raggiungerli, penetrandone la membrana esterna, un problema che risulta evidente quando si passa dagli esperimenti in laboratorio a quelli in vivo. La membrana di alcuni batteri e' particolarmente spessa e affinche' l'antibiotico raggiunga il batterio e' necessario trovare dei varchi", spiega Matteo Ceccarelli, del Cnr-Iom. Una possibile via di ingresso e' stata svelata nei suoi aspetti molecolari dal nuovo studio. "Si immagini la spessa membrana che protegge il batterio come un muro con una serie di porte e finestre: sono chiuse, ma esiste una chiave per aprirle. In questo caso la porta e' un recettore dal nome PfeA e la chiave si chiama Enterobactin", prosegue Ceccarelli. "Il recettore PfeA e' una proteina di membrana che si trova sullo strato piu' esterno del batterio e che ha il compito di lasciar passare le molecole che trasportano il ferro all'interno", spiega Ceccarelli. "La chiave di questa serratura per aprire la porta che fa passare il ferro, nel caso di PfeA, si chiama Enterobactin. Il trucco sta nel legare a questa molecola non solo il ferro ma anche il nostro antibiotico, cosicche' i recettori PfeA vengano ingannati e lascino passare anche il framaco attraverso la membrana", aggiunge. La potenziale via di accesso per far penetrare gli antibiotici e' stata studiata in Pseudomonas aeuroginosa uno dei quattro batteri considerati dall'Oms i piu' pericolosi del mondo, responsabile di molte gravi infezioni fra le quali la polmonite nei pazienti affetti da fibrosi cistica. "Il recettore PfeA identificato in questa ricerca e' tipico del batterio Pseudomonas aeuroginosa, ma se ne possono trovare di molto simili in altri batteri: Escherichia coli, per esempio, ne ha uno (FepA) che funziona nella stessa maniera", dice il ricercatore Cnr-Iom. Ogni partner della ricerca ha avuto un ruolo differente: l'universita' di Oxford si e' occupato della produzione e cristallizzazione del recettore, il Cnrs di Strasburgo ha sintetizzato la molecola Eterobactin, Cnr-Iom con l'universita' di Cagliari si sono occupati di studiare e modellizzare l'interazione tra Enterobactin e il recettore PfeA. (AGI) Red/Pgi 231312 SET 19 NNNN
Sanita': Garante privacy, no a uso illecito dati accertamenti medici =
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 12.43.03
Sanita': Garante privacy, no a uso illecito dati accertamenti medici =
(AGI) - Roma, 23 set. - Le societa' che forniscono apparecchiature per l'alta diagnostica non possono utilizzare per i propri scopi i dati dei pazienti sottoposti agli accertamenti medici. Le aziende sanitarie da parte loro possono comunicare i dati sanitari a terzi "solo in presenza di un adeguato presupposto normativo". E' quanto spiega l'Ufficio del Garante privacy a conclusione di un'istruttoria nell'ambito della quale sono emersi illeciti trattamenti di dati effettuati da un'azienda sanitaria e dalla societa' alla quale lo stesso ente, in due occasioni, aveva messo a disposizione copie di immagini della Tac, contenenti informazioni sulla salute di alcuni pazienti. La societa' - spiega una nota - una volta ricevute le immagini, attraverso un software, aveva anche effettuato un'operazione di estrazione, anonimizzazione e pseudonimizzazione di dati. Copia delle immagini rielaborate era stata poi allegata alla documentazione necessaria per partecipare a una gara d'appalto e in seguito depositata nell'ambito di un contenzioso giudiziario. Poiche' i fatti risalgono al periodo antecedente la piena applicazione del Regolamento europeo (Gdpr), i trattamenti sono stati valutati alla luce del Codice privacy allora vigente. Intervenuto a seguito di una segnalazione, il Garante ha ritenuto "illecito il trattamento effettuato dalla azienda sanitaria che ha messo a disposizione della societa' le immagini della Tac, determinando cosi' una 'comunicazione' di informazioni sulla salute di alcuni pazienti identificati in assenza di un'adeguata base normativa". Parimenti illecito e' stato ritenuto dall'Autorita' il trattamento svolto dalla societa'. "La designazione della stessa come 'responsabile del trattamento' da parte dell'azienda sanitaria - prosegue la nota - non giustifica l'acquisizione delle immagini della Tac. Le operazioni eseguite perseguono, infatti, finalita' proprie della societa' (partecipazione alla gara e difesa in giudizio) non riconducibili a quelle per le quali era stata designata responsabile". Tra queste rientrano, ad esempio, le attivita' di manutenzione per garantire l'efficienza dell'apparecchiatura e la qualita' delle immagini della Tac. Il Garante quindi, rilevati gli illeciti trattamenti svolti dall'azienda sanitaria e dalla societa', ha avviato i relativi procedimenti sanzionatori. (AGI) Bas 231242 SET 19 NNNN
Sanita': Garante privacy, no a uso illecito dati accertamenti medici =
(AGI) - Roma, 23 set. - Le societa' che forniscono apparecchiature per l'alta diagnostica non possono utilizzare per i propri scopi i dati dei pazienti sottoposti agli accertamenti medici. Le aziende sanitarie da parte loro possono comunicare i dati sanitari a terzi "solo in presenza di un adeguato presupposto normativo". E' quanto spiega l'Ufficio del Garante privacy a conclusione di un'istruttoria nell'ambito della quale sono emersi illeciti trattamenti di dati effettuati da un'azienda sanitaria e dalla societa' alla quale lo stesso ente, in due occasioni, aveva messo a disposizione copie di immagini della Tac, contenenti informazioni sulla salute di alcuni pazienti. La societa' - spiega una nota - una volta ricevute le immagini, attraverso un software, aveva anche effettuato un'operazione di estrazione, anonimizzazione e pseudonimizzazione di dati. Copia delle immagini rielaborate era stata poi allegata alla documentazione necessaria per partecipare a una gara d'appalto e in seguito depositata nell'ambito di un contenzioso giudiziario. Poiche' i fatti risalgono al periodo antecedente la piena applicazione del Regolamento europeo (Gdpr), i trattamenti sono stati valutati alla luce del Codice privacy allora vigente. Intervenuto a seguito di una segnalazione, il Garante ha ritenuto "illecito il trattamento effettuato dalla azienda sanitaria che ha messo a disposizione della societa' le immagini della Tac, determinando cosi' una 'comunicazione' di informazioni sulla salute di alcuni pazienti identificati in assenza di un'adeguata base normativa". Parimenti illecito e' stato ritenuto dall'Autorita' il trattamento svolto dalla societa'. "La designazione della stessa come 'responsabile del trattamento' da parte dell'azienda sanitaria - prosegue la nota - non giustifica l'acquisizione delle immagini della Tac. Le operazioni eseguite perseguono, infatti, finalita' proprie della societa' (partecipazione alla gara e difesa in giudizio) non riconducibili a quelle per le quali era stata designata responsabile". Tra queste rientrano, ad esempio, le attivita' di manutenzione per garantire l'efficienza dell'apparecchiatura e la qualita' delle immagini della Tac. Il Garante quindi, rilevati gli illeciti trattamenti svolti dall'azienda sanitaria e dalla societa', ha avviato i relativi procedimenti sanzionatori. (AGI) Bas 231242 SET 19 NNNN
Salute, antibiotici più efficienti: trovata possibile chiave ingresso
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 11.20.36
Salute, antibiotici più efficienti: trovata possibile chiave ingresso

Salute, antibiotici più efficienti: trovata possibile chiave ingresso Meccanismo consente a farmaci di entrare nei batteri più resistenti Roma, 23 set. (askanews) - È stato spiegato il meccanismo molecolare con cui aggirare l'antibiotico-resistenza di uno dei quattro batteri più pericolosi del mondo, secondo la classifica dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il lavoro, pubblicato su Nature Communications, è frutto di una collaborazione internazionale tra l'Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom), le università di Cagliari e di Oxford e il Centre national de la recherche scientifique (Cnrs). L'antibiotico resistenza, che secondo l'Oms uccide 700mila persone l'anno, è un problema rilevante per le case farmaceutiche, che faticano a sintetizzare nuovi prodotti. Gli antibiotici già esistenti non funzionano più, perché i batteri hanno imparato a riconoscerli e per sconfiggerli bisognerebbe usare dosi tossiche per l'uomo. Il consorzio pubblico di ricercatori scienziati dell'Imi, un'iniziativa dell'Ue che si occupa di medicina innovativa, ha avviato una ricerca nell'ambito di un più ampio progetto europeo per affiancare le case farmaceutiche nella soluzione di problemi di questo genere. "La difficoltà non è identificare le molecole capaci di uccidere i batteri, quanto quella di renderle capaci di raggiungerli, penetrandone la membrana esterna, un problema che risulta evidente quando si passa dagli esperimenti in laboratorio a quelli in vivo. La membrana di alcuni batteri è particolarmente spessa e affinché l'antibiotico raggiunga il batterio è necessario trovare dei varchi", spiega Matteo Ceccarelli, del Cnr-Iom. Una possibile via di ingresso è stata svelata nei suoi aspetti molecolari dal nuovo studio. "Si immagini la spessa membrana che protegge il batterio come un muro con una serie di porte e finestre: sono chiuse, ma esiste una chiave per aprirle. In questo caso la porta è un recettore dal nome PfeA e la chiave si chiama Enterobactin", prosegue Ceccarelli, "il trucco sta nel legare a questa molecola anche il nostro antibiotico, cosicché i recettori PfeA vengano ingannati e lascino passare anche il framaco attraverso la membrana". La potenziale via di accesso per far penetrare gli antibiotici è stata studiata in Pseudomonas aeuroginosa uno dei quattro batteri considerati dall'Oms i più pericolosi del mondo, responsabile di molte gravi infezioni fra le quali la polmonite nei pazienti affetti da fibrosi cistica. "ma se ne possono trovare di molto simili in altri batteri: Escherichia coli, per esempio, ne ha uno (FepA) che funziona nella stessa maniera", conclude il ricercatore Cnr-Iom. Ogni partner della ricerca ha avuto un ruolo differente: l'università di Oxford si è occupato della produzione e cristallizzazione del recettore, il Cnrs di Strasburgo ha sintetizzato la molecola Eterobactin, Cnr-Iom con l'università di Cagliari si sono occupati di studiare e modellizzare l'interazione tra Enterobactin e il recettore PfeA. Cro-Mpd 20190923T112028Z
Salute, antibiotici più efficienti: trovata possibile chiave ingresso

Salute, antibiotici più efficienti: trovata possibile chiave ingresso Meccanismo consente a farmaci di entrare nei batteri più resistenti Roma, 23 set. (askanews) - È stato spiegato il meccanismo molecolare con cui aggirare l'antibiotico-resistenza di uno dei quattro batteri più pericolosi del mondo, secondo la classifica dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il lavoro, pubblicato su Nature Communications, è frutto di una collaborazione internazionale tra l'Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom), le università di Cagliari e di Oxford e il Centre national de la recherche scientifique (Cnrs). L'antibiotico resistenza, che secondo l'Oms uccide 700mila persone l'anno, è un problema rilevante per le case farmaceutiche, che faticano a sintetizzare nuovi prodotti. Gli antibiotici già esistenti non funzionano più, perché i batteri hanno imparato a riconoscerli e per sconfiggerli bisognerebbe usare dosi tossiche per l'uomo. Il consorzio pubblico di ricercatori scienziati dell'Imi, un'iniziativa dell'Ue che si occupa di medicina innovativa, ha avviato una ricerca nell'ambito di un più ampio progetto europeo per affiancare le case farmaceutiche nella soluzione di problemi di questo genere. "La difficoltà non è identificare le molecole capaci di uccidere i batteri, quanto quella di renderle capaci di raggiungerli, penetrandone la membrana esterna, un problema che risulta evidente quando si passa dagli esperimenti in laboratorio a quelli in vivo. La membrana di alcuni batteri è particolarmente spessa e affinché l'antibiotico raggiunga il batterio è necessario trovare dei varchi", spiega Matteo Ceccarelli, del Cnr-Iom. Una possibile via di ingresso è stata svelata nei suoi aspetti molecolari dal nuovo studio. "Si immagini la spessa membrana che protegge il batterio come un muro con una serie di porte e finestre: sono chiuse, ma esiste una chiave per aprirle. In questo caso la porta è un recettore dal nome PfeA e la chiave si chiama Enterobactin", prosegue Ceccarelli, "il trucco sta nel legare a questa molecola anche il nostro antibiotico, cosicché i recettori PfeA vengano ingannati e lascino passare anche il framaco attraverso la membrana". La potenziale via di accesso per far penetrare gli antibiotici è stata studiata in Pseudomonas aeuroginosa uno dei quattro batteri considerati dall'Oms i più pericolosi del mondo, responsabile di molte gravi infezioni fra le quali la polmonite nei pazienti affetti da fibrosi cistica. "ma se ne possono trovare di molto simili in altri batteri: Escherichia coli, per esempio, ne ha uno (FepA) che funziona nella stessa maniera", conclude il ricercatore Cnr-Iom. Ogni partner della ricerca ha avuto un ruolo differente: l'università di Oxford si è occupato della produzione e cristallizzazione del recettore, il Cnrs di Strasburgo ha sintetizzato la molecola Eterobactin, Cnr-Iom con l'università di Cagliari si sono occupati di studiare e modellizzare l'interazione tra Enterobactin e il recettore PfeA. Cro-Mpd 20190923T112028Z
Salute: obesita' addominale post menopausa aumenta richio mortalita'
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 13.41.13
Salute: obesita' addominale post menopausa aumenta richio mortalita' =
(AGI) - Roma, 23 set. - Se la taglia si 'allarga' dopo la menopausa cresce il rischio di mortalita'. A lanciare l'allarme e' la Sige, la societa' italiana di gastroenterologia e endoscopia digestiva. Un articolo di recente pubblicato su 'Nutrition, Obesity and Exercise' suggerisce che un punto vita abbondante, superiore a 88 cm nelle donne in post-menopausa potrebbe associarsi ad un aumentato rischio di mortalita'. Dall'analisi emerge che l'obesita' centrale, anche quando si associa ad peso corporeo normale, risulta associata ad un aumento della mortalita' da qualsiasi causa, a quella da cause cardiovascolari e da tumori, rispetto alle donne normopeso, con circonferenza vita nella norma. Una simile associazione si riscontrava anche nelle donne obese con pattern di obesita' centrale. Gli autori ritengono importanti questi risultati perche' in genere i medici non pongono attenzione alla misura della circonferenza vita nelle donne con peso corporeo nella norma. (AGI) Noc (Segue) 231340 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 13.41.13
Salute: obesita' addominale post menopausa aumenta richio mortalita' (2)=
(AGI) - Roma, 23 set. - Lo studio ha valutato 156.624 donne di eta' media 63,2 anni, nell'arco di un follow up corrispondente a 2.811.187 anni/persona; in questo periodo sono stati registrati 43.838 decessi, tra i quali 12.965 per cause cardiovascolari (il 29.6 per cento) e 11.828 per tumori (il 27.0 per cento). Confrontando questi dati con quelli relativi a donne di peso normale, senza obesita' centrale, (a parita' di caratteristiche demografiche, stato socioeconomico, fattori legati allo stile di vita e stato ormonale), in quelle con obesita' centrale il rischio per tutte le cause di mortalita' e' risultato aumentato del 31 per cento; mentre tra le donne in sovrappeso ma senza obesita' centrale, il rischio risultava aumentato solo del 16 per cento. Anche tra le donne normopeso, quelle con punto vita superiore a 88 cm presentavano rispetto a quelle con circonferenza vita normale, un rischio di mortalita' cardiovascolare aumentato del 25 per cento e di mortalita' per tumori del 20 per cento. "Lo studio - commenta la professoressa Patrizia Burra, ordinario di Gastroenterologia, dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell'Universita' degli Studi di Padova e vicepresidente della Societa' Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (SIGE) - presenta alcuni limiti perche' ha preso in considerazione solo donne in post-menopausa; di conseguenza, questi risultati non possono essere estrapolati a donne piu' giovani, o alla popolazione maschile. Inoltre l'obesita' centrale e' stata valutata solo attraverso la misurazione del giro vita, mentre il ricorso a esami di imaging piu' sofisticati, avrebbero fornito informazioni e permesso una piu' accurata stratificazione del rischio della popolazione in studio". "Il messaggio che emerge da questo studio - prosegue la professoressa Burra - e' importante perche', analizzando un'ampia coorte prospettica, ha permesso di evidenziare come donne di peso corporeo normale, che presentino pero' obesita' centrale, siano a maggior rischio di mortalita' rispetto a donne di peso normale senza obesita' centrale e che questo rischio sia simile a quello delle donne obese. Cio' significa che basare la valutazione del rischio comportato dall'obesita', solo sulla base del calcolo dell'indice di massa corporea (BMI) non consente di individuare l'aumentato rischio di mortalita' proprio delle donne normopeso ma con distribuzione del grasso di tipo centrale. Il messaggio dunque e' chiaro e semplice: misurare sempre il giro vita! L'indice di massa corporea e la misura del girovita ci aiutano ad identificare le pazienti a rischio". (AGI) Noc (Segue) 231340 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 13.41.19
Salute: obesita' addominale post menopausa aumenta richio mortalita' (3)=
(AGI) - Roma, 23 set. - Anche un altro studio, pubblicato nel 2015, analizzando i dati relativi a 15.184 persone (52.3 per cento donne) di eta' compresa tra i 18 e i 90 anni, aveva riscontrato che nelle persone normopeso, ma con obesita' centrale, il rischio di mortalita' generale e da eventi cardiovascolare fosse superiore rispetto a soggetti con indice di massa corporea simile ma senza distribuzione del grasso a livello centrale, dato che e' stato confermato nelle donne. Ma a far aumentare il rischio di mortalita' non sono solo i chili di troppo e, in particolare, quelli che si depositano sulla pancia. Negli ultimi anni l'attenzione degli studiosi si sta focalizzando con sempre maggior attenzione su un'altra condizione metabolica, la perdita del tessuto muscolare scheletrico (sarcopenia). "Di recente - sottolinea la professoressa Burra - abbiamo effettuato presso il nostro centro uno studio su pazienti con cirrosi epatica, che di frequente presentano una sarcopenia progressiva e generalizzata. La sarcopenia e' risultata associata ad aumento sia del rischio di complicanze cliniche che di mortalita', anche dopo che i pazienti vengono sottoposti a trapianto di fegato (Lucidi C J Hepatol. 2018, Merli M J Hepatol. 2017)". L'alterata omeostasi metabolica e' stata associata anche ad alterazioni della normale distribuzione del tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo e tali alterazioni sono state correlate in modo indipendente ad un aumento del rischio di mortalita' in pazienti con cirrosi, soprattutto di sesso femminile, ed ad aumento del rischio di recidiva di epatocarcinoma dopo trapianto di fegato soprattutto nel sesso maschile(3). Il nostro studio, ancora in corso, sta dunque valutando le immagini della TAC addome a livello della III vertebra lombare per studiare la distribuzione del tessuto adiposo sottocutaneo e del tessuto adiposo viscerale. I risultati non hanno riscontrato un'associazione tra le alterazioni della distribuzione del tessuto adiposo e un aumentato del rischio di complicanze, ne' con un aumento di mortalita' dopo trapianto. Questo resta dunque un argomento ancora aperto alla ricerca clinica". Secondo il presidente della Sige professor Domenico Alvaro "occorre che le societa' scientifiche si adoperino per diffondere nella popolazione messaggi chiari sulla prevenzione dell'obesita' e sui semplici parametri da monitorare inclusi peso corporeo e giro vita" Noc 231340 SET 19 NNNN
Salute: obesita' addominale post menopausa aumenta richio mortalita' =
(AGI) - Roma, 23 set. - Se la taglia si 'allarga' dopo la menopausa cresce il rischio di mortalita'. A lanciare l'allarme e' la Sige, la societa' italiana di gastroenterologia e endoscopia digestiva. Un articolo di recente pubblicato su 'Nutrition, Obesity and Exercise' suggerisce che un punto vita abbondante, superiore a 88 cm nelle donne in post-menopausa potrebbe associarsi ad un aumentato rischio di mortalita'. Dall'analisi emerge che l'obesita' centrale, anche quando si associa ad peso corporeo normale, risulta associata ad un aumento della mortalita' da qualsiasi causa, a quella da cause cardiovascolari e da tumori, rispetto alle donne normopeso, con circonferenza vita nella norma. Una simile associazione si riscontrava anche nelle donne obese con pattern di obesita' centrale. Gli autori ritengono importanti questi risultati perche' in genere i medici non pongono attenzione alla misura della circonferenza vita nelle donne con peso corporeo nella norma. (AGI) Noc (Segue) 231340 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 13.41.13
Salute: obesita' addominale post menopausa aumenta richio mortalita' (2)=
(AGI) - Roma, 23 set. - Lo studio ha valutato 156.624 donne di eta' media 63,2 anni, nell'arco di un follow up corrispondente a 2.811.187 anni/persona; in questo periodo sono stati registrati 43.838 decessi, tra i quali 12.965 per cause cardiovascolari (il 29.6 per cento) e 11.828 per tumori (il 27.0 per cento). Confrontando questi dati con quelli relativi a donne di peso normale, senza obesita' centrale, (a parita' di caratteristiche demografiche, stato socioeconomico, fattori legati allo stile di vita e stato ormonale), in quelle con obesita' centrale il rischio per tutte le cause di mortalita' e' risultato aumentato del 31 per cento; mentre tra le donne in sovrappeso ma senza obesita' centrale, il rischio risultava aumentato solo del 16 per cento. Anche tra le donne normopeso, quelle con punto vita superiore a 88 cm presentavano rispetto a quelle con circonferenza vita normale, un rischio di mortalita' cardiovascolare aumentato del 25 per cento e di mortalita' per tumori del 20 per cento. "Lo studio - commenta la professoressa Patrizia Burra, ordinario di Gastroenterologia, dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell'Universita' degli Studi di Padova e vicepresidente della Societa' Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (SIGE) - presenta alcuni limiti perche' ha preso in considerazione solo donne in post-menopausa; di conseguenza, questi risultati non possono essere estrapolati a donne piu' giovani, o alla popolazione maschile. Inoltre l'obesita' centrale e' stata valutata solo attraverso la misurazione del giro vita, mentre il ricorso a esami di imaging piu' sofisticati, avrebbero fornito informazioni e permesso una piu' accurata stratificazione del rischio della popolazione in studio". "Il messaggio che emerge da questo studio - prosegue la professoressa Burra - e' importante perche', analizzando un'ampia coorte prospettica, ha permesso di evidenziare come donne di peso corporeo normale, che presentino pero' obesita' centrale, siano a maggior rischio di mortalita' rispetto a donne di peso normale senza obesita' centrale e che questo rischio sia simile a quello delle donne obese. Cio' significa che basare la valutazione del rischio comportato dall'obesita', solo sulla base del calcolo dell'indice di massa corporea (BMI) non consente di individuare l'aumentato rischio di mortalita' proprio delle donne normopeso ma con distribuzione del grasso di tipo centrale. Il messaggio dunque e' chiaro e semplice: misurare sempre il giro vita! L'indice di massa corporea e la misura del girovita ci aiutano ad identificare le pazienti a rischio". (AGI) Noc (Segue) 231340 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 13.41.19
Salute: obesita' addominale post menopausa aumenta richio mortalita' (3)=
(AGI) - Roma, 23 set. - Anche un altro studio, pubblicato nel 2015, analizzando i dati relativi a 15.184 persone (52.3 per cento donne) di eta' compresa tra i 18 e i 90 anni, aveva riscontrato che nelle persone normopeso, ma con obesita' centrale, il rischio di mortalita' generale e da eventi cardiovascolare fosse superiore rispetto a soggetti con indice di massa corporea simile ma senza distribuzione del grasso a livello centrale, dato che e' stato confermato nelle donne. Ma a far aumentare il rischio di mortalita' non sono solo i chili di troppo e, in particolare, quelli che si depositano sulla pancia. Negli ultimi anni l'attenzione degli studiosi si sta focalizzando con sempre maggior attenzione su un'altra condizione metabolica, la perdita del tessuto muscolare scheletrico (sarcopenia). "Di recente - sottolinea la professoressa Burra - abbiamo effettuato presso il nostro centro uno studio su pazienti con cirrosi epatica, che di frequente presentano una sarcopenia progressiva e generalizzata. La sarcopenia e' risultata associata ad aumento sia del rischio di complicanze cliniche che di mortalita', anche dopo che i pazienti vengono sottoposti a trapianto di fegato (Lucidi C J Hepatol. 2018, Merli M J Hepatol. 2017)". L'alterata omeostasi metabolica e' stata associata anche ad alterazioni della normale distribuzione del tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo e tali alterazioni sono state correlate in modo indipendente ad un aumento del rischio di mortalita' in pazienti con cirrosi, soprattutto di sesso femminile, ed ad aumento del rischio di recidiva di epatocarcinoma dopo trapianto di fegato soprattutto nel sesso maschile(3). Il nostro studio, ancora in corso, sta dunque valutando le immagini della TAC addome a livello della III vertebra lombare per studiare la distribuzione del tessuto adiposo sottocutaneo e del tessuto adiposo viscerale. I risultati non hanno riscontrato un'associazione tra le alterazioni della distribuzione del tessuto adiposo e un aumentato del rischio di complicanze, ne' con un aumento di mortalita' dopo trapianto. Questo resta dunque un argomento ancora aperto alla ricerca clinica". Secondo il presidente della Sige professor Domenico Alvaro "occorre che le societa' scientifiche si adoperino per diffondere nella popolazione messaggi chiari sulla prevenzione dell'obesita' e sui semplici parametri da monitorare inclusi peso corporeo e giro vita" Noc 231340 SET 19 NNNN
GDF: SELEZIONE DI 3 ALLIEVI FINANZIERI RISERVATA A CONGIUNTI DI 'VITTIME DEL DOVERE' =
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 12.51.38
GDF: SELEZIONE DI 3 ALLIEVI FINANZIERI RISERVATA A CONGIUNTI DI 'VITTIME DEL DOVERE' =
ADN0472 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RLA GDF: SELEZIONE DI 3 ALLIEVI FINANZIERI RISERVATA A CONGIUNTI DI 'VITTIME DEL DOVERE' = È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la procedura di selezione per il reclutamento di 3 allievi finanzieri del contingente ordinario della Guardia di Finanza. I posti sono riservati a coniuge, figli, fratelli o sorelle del personale delle Forze di Polizia deceduto o reso permanentemente invalido al servizio, con invalidità non inferiore all'80% della capacità lavorativa. Possono partecipare tutti i cittadini italiani che, alla scadenza del termine per la presentazione della domanda, abbiano compiuto 18 anni, non abbiano superato il giorno di compimento del 26esimo anno d'età e siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado, idoneo a consentire l'iscrizione ai corsi di laurea. La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all'indirizzo https:concorsi.gdf.gov.it. I concorrenti devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (Pec). Dopo la registrazione al portale potranno accedere, tramite la propria area riservata, al format di compilazione della domanda di partecipazione. Ulteriori informazioni sul concorso e il bando sono disponibili sul sito internet sopra indicato. (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 23-SET-19 12:51 NNNN
GDF: SELEZIONE DI 3 ALLIEVI FINANZIERI RISERVATA A CONGIUNTI DI 'VITTIME DEL DOVERE' =
ADN0472 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RLA GDF: SELEZIONE DI 3 ALLIEVI FINANZIERI RISERVATA A CONGIUNTI DI 'VITTIME DEL DOVERE' = È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la procedura di selezione per il reclutamento di 3 allievi finanzieri del contingente ordinario della Guardia di Finanza. I posti sono riservati a coniuge, figli, fratelli o sorelle del personale delle Forze di Polizia deceduto o reso permanentemente invalido al servizio, con invalidità non inferiore all'80% della capacità lavorativa. Possono partecipare tutti i cittadini italiani che, alla scadenza del termine per la presentazione della domanda, abbiano compiuto 18 anni, non abbiano superato il giorno di compimento del 26esimo anno d'età e siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado, idoneo a consentire l'iscrizione ai corsi di laurea. La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all'indirizzo https:concorsi.gdf.gov.it. I concorrenti devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (Pec). Dopo la registrazione al portale potranno accedere, tramite la propria area riservata, al format di compilazione della domanda di partecipazione. Ulteriori informazioni sul concorso e il bando sono disponibili sul sito internet sopra indicato. (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 23-SET-19 12:51 NNNN
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