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martedì 29 settembre 2020
MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2020 14.23.24 Coronavirus: infezioni asintomatiche circa il 20% del totale ZCZC2317/SX4 XSP20266013767_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Coronavirus: infezioni asintomatiche circa il 20% del totale (EMBARGO ALLE 20.00) Gran parte dei positivi sviluppa i sintomi (ANSA) - ROMA, 22 SET - (EMBARGO ALLE ORE 20.00) La quota di asintomatici con SARS-CoV-2 potrebbe essere inferiore a quanto ritenuto finora e non superare il 20% dei casi. E' quanto emerge da un lavoro pubblicato sulla rivista PLOS Medicine da Diana Buitrago-Garcia dell'Universita' di Berna in Svizzera. Il lavoro si basa su una revisione di 79 studi gia' pubblicati sulla covid-19 per un totale di 6.616 persone coinvolte, delle quali 1.287 sono state definite asintomatiche. Lo scopo della meta-analisi e' stato di determinare la quota di persone infettate dal SARS-CoV-2 che resta veramente asintomatica per tutto il corso dell'infezione e quindi distinguere i veri asintomatici dai pre-sintomatici, in quanto c'e' ancora molto disaccordo su questo fronte, spiegano gli autori. E' emerso che i veri asintomatici ammontano al 20% delle persone positive al virus, e quindi sono una quota minoritaria rispetto a quanto ritenuto finora. Poiche' tutte le persone infettate dal virus SARS-CoV-2 sono inizialmente asintomatiche, concludono gli autori del lavoro, si stima che la quota di coloro che finira' per sviluppare i sintomi e' di circa l'80% dei positivi, suggerendo che la trasmissione da parte dei pre-sintomatici potrebbe dare un contributo significativo all'epidemia di SARS-CoV-2. (ANSA). Y27-CR 22-SET-20 14:22 NNNN
lunedì 28 settembre 2020
Veneto, Unipd: scoperto più grande diamante extraterrestre
LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 21.15.06
Veneto, Unipd: scoperto più grande diamante extraterrestre
Veneto, Unipd: scoperto più grande diamante extraterrestre Il ruolo del ferro metallico: lievito istantaneo per i diamanti Padova, 28 set. (askanews) - E' stata pubblicata su «PNAS» - Proceedings of National Academy of Sciences - la ricerca del team guidato da Fabrizio Nestola, Direttore del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova. La formazione dei diamanti extraterrestri contenuti nei meteoriti sarebbe dovuta a un impatto prolungato di 4-5 secondi sul corpo planetario genitore delle meteoriti che ha trasformato la grafite. Fondamentale è il ruolo del ferro metallico che, come "lievito istantaneo", riesce a sintetizzare il diamante direttamente da grafite anche a basse pressioni. La possibilità di individuare diamanti, grandi e grandissimi, nello spazio più profondo è sempre stata considerata una romantica leggenda, tuttavia è ben noto che i diamanti extraterrestri sono presenti all'interno di speciali meteoriti (ureiliti). Sulle loro dimensioni, però, non si deve fantasticare: lungi dall'essere montati su un sontuoso solitario, all'interno di una famosa meteorite (rinvenuta in Sudan e chiamata Almahata Sitta dall'arabo "Stazione numero 6") sono stati rinvenuti "grandi" diamanti extraterrestri della dimensione di circa 0.04 millimetri. Non molto in verità, ma è pur vero che fino al 2015-2018 il calibro di quelli rinvenuti nelle meteoriti si posizionavano nella scala dei nanometri (1 nanometro = 1 milionesimo di millimetro). (Segue) Bnz 20200928T211510Z
Veneto, Unipd: scoperto più grande diamante extraterrestre
Veneto, Unipd: scoperto più grande diamante extraterrestre Il ruolo del ferro metallico: lievito istantaneo per i diamanti Padova, 28 set. (askanews) - E' stata pubblicata su «PNAS» - Proceedings of National Academy of Sciences - la ricerca del team guidato da Fabrizio Nestola, Direttore del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova. La formazione dei diamanti extraterrestri contenuti nei meteoriti sarebbe dovuta a un impatto prolungato di 4-5 secondi sul corpo planetario genitore delle meteoriti che ha trasformato la grafite. Fondamentale è il ruolo del ferro metallico che, come "lievito istantaneo", riesce a sintetizzare il diamante direttamente da grafite anche a basse pressioni. La possibilità di individuare diamanti, grandi e grandissimi, nello spazio più profondo è sempre stata considerata una romantica leggenda, tuttavia è ben noto che i diamanti extraterrestri sono presenti all'interno di speciali meteoriti (ureiliti). Sulle loro dimensioni, però, non si deve fantasticare: lungi dall'essere montati su un sontuoso solitario, all'interno di una famosa meteorite (rinvenuta in Sudan e chiamata Almahata Sitta dall'arabo "Stazione numero 6") sono stati rinvenuti "grandi" diamanti extraterrestri della dimensione di circa 0.04 millimetri. Non molto in verità, ma è pur vero che fino al 2015-2018 il calibro di quelli rinvenuti nelle meteoriti si posizionavano nella scala dei nanometri (1 nanometro = 1 milionesimo di millimetro). (Segue) Bnz 20200928T211510Z
LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 21.16.43
Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -2-
Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -2- Potrebbero essersi formato nelle profondità pianeta Marte Padova, 28 set. (askanews) - Più che sulla dimensione, è sulla loro origine che negli ultimi anni si dibatte. Da un lato gli scienziati che nel 2015 e 2018 avevano trovato gli aggregati preziosi grandi fino a 0.04 millimetri (un diamante di un decimo di millimetro è circa 100 mila volte più grande di un diamante di 1 nanometro) hanno ipotizzato che diamanti di tali dimensioni possano essersi formati direttamente nelle profondità di un pianeta di grandezza simile a Marte o Mercurio (circa 6800 e 4900 km di diametro, rispettivamente, rispetto ai circa 12700 km di diametro della Terra) e con meccanismi simili a quelli con cui si formano all'interno della Terra. Il pianeta all'interno del quale si sarebbero generati tali diamanti sarebbe poi andato completamente distrutto e quindi oggi non ne avremmo più evidenza. Dall'altro coloro che ritengono che tali dimensioni siano invece legate alla trasformazione della grafite in diamante per un grande impatto da shock subito dai corpi planetari genitori delle meteoriti piovute sulla terra: l'ammasso stellare, con al suo interno la grafite, subisce un grande urto e genera direttamente il diamante a causa del forte aumento di pressione e temperatura. Sono quindi gli scontri spaziali dell'asteroide genitore nel sistema solare iniziale a generare diamanti con la trasformazione della grafite, la comune forma a bassa pressione del carbonio puro. (Segue) Bnz 20200928T211647Z
Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -2-
Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -2- Potrebbero essersi formato nelle profondità pianeta Marte Padova, 28 set. (askanews) - Più che sulla dimensione, è sulla loro origine che negli ultimi anni si dibatte. Da un lato gli scienziati che nel 2015 e 2018 avevano trovato gli aggregati preziosi grandi fino a 0.04 millimetri (un diamante di un decimo di millimetro è circa 100 mila volte più grande di un diamante di 1 nanometro) hanno ipotizzato che diamanti di tali dimensioni possano essersi formati direttamente nelle profondità di un pianeta di grandezza simile a Marte o Mercurio (circa 6800 e 4900 km di diametro, rispettivamente, rispetto ai circa 12700 km di diametro della Terra) e con meccanismi simili a quelli con cui si formano all'interno della Terra. Il pianeta all'interno del quale si sarebbero generati tali diamanti sarebbe poi andato completamente distrutto e quindi oggi non ne avremmo più evidenza. Dall'altro coloro che ritengono che tali dimensioni siano invece legate alla trasformazione della grafite in diamante per un grande impatto da shock subito dai corpi planetari genitori delle meteoriti piovute sulla terra: l'ammasso stellare, con al suo interno la grafite, subisce un grande urto e genera direttamente il diamante a causa del forte aumento di pressione e temperatura. Sono quindi gli scontri spaziali dell'asteroide genitore nel sistema solare iniziale a generare diamanti con la trasformazione della grafite, la comune forma a bassa pressione del carbonio puro. (Segue) Bnz 20200928T211647Z
LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 21.17.49
Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -3-
Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -3- Gruppo di ricerca coordinato da Prof. Nestola Dip. Geoscienze Padova, 28 set. (askanews) - La recente pubblicazione su PNAS del gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Nestola del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova e dalla Prof.ssa Domeneghetti del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Pavia - in collaborazione con la Dr.ssa Cyrena Goodrich del Lunar and Planetary Institute di Houston, il Prof. Brenker dell'Università di Francoforte, la Dr.ssa Fioretti dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR e il Prof. Litasov del Vereshchagin Institute for High Pressure Physics di Mosca - ha fatto luce sulla questione studiando le stesse meteoriti in cui sono stati trovati i cosiddetti diamanti "grandi". Attraverso microscopia elettronica, micro diffrazione a raggi X (mai utilizzata prima su tali tipologie di campioni) e spettroscopia micro-Raman il gruppo di ricerca, finanziato dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (MIUR, PNRA18-00247-A), ha scoperto il diamante più grande mai ritrovato in una meteorite (delle dimensioni di un decimo di millimetro) e, per la prima volta, ha individuato la simultanea presenza in associazione con tali diamanti "grandi", di diamanti nanometrici, di grafite nanometrica, leghe ferro-nickel, carburi di ferro e fosforo. Inoltre l'analisi dei silicati presenti come matrice delle fasi ricche in carbonio (vedi Figura 1) indica senza alcun dubbio che le meteoriti abbiano subito pressioni dovute ad un evento da shock non inferiore a 15-20 Giga Pascal (una pressione di 1 Giga Pascal - GPa - corrisponde alla pressione esercitata da una colonna di roccia alta circa 30 km). Bnz 20200928T211754Z
Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -3-
Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -3- Gruppo di ricerca coordinato da Prof. Nestola Dip. Geoscienze Padova, 28 set. (askanews) - La recente pubblicazione su PNAS del gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Nestola del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova e dalla Prof.ssa Domeneghetti del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Pavia - in collaborazione con la Dr.ssa Cyrena Goodrich del Lunar and Planetary Institute di Houston, il Prof. Brenker dell'Università di Francoforte, la Dr.ssa Fioretti dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR e il Prof. Litasov del Vereshchagin Institute for High Pressure Physics di Mosca - ha fatto luce sulla questione studiando le stesse meteoriti in cui sono stati trovati i cosiddetti diamanti "grandi". Attraverso microscopia elettronica, micro diffrazione a raggi X (mai utilizzata prima su tali tipologie di campioni) e spettroscopia micro-Raman il gruppo di ricerca, finanziato dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (MIUR, PNRA18-00247-A), ha scoperto il diamante più grande mai ritrovato in una meteorite (delle dimensioni di un decimo di millimetro) e, per la prima volta, ha individuato la simultanea presenza in associazione con tali diamanti "grandi", di diamanti nanometrici, di grafite nanometrica, leghe ferro-nickel, carburi di ferro e fosforo. Inoltre l'analisi dei silicati presenti come matrice delle fasi ricche in carbonio (vedi Figura 1) indica senza alcun dubbio che le meteoriti abbiano subito pressioni dovute ad un evento da shock non inferiore a 15-20 Giga Pascal (una pressione di 1 Giga Pascal - GPa - corrisponde alla pressione esercitata da una colonna di roccia alta circa 30 km). Bnz 20200928T211754Z
Coronavirus, studio: da mascherine possibile effetto immunizzazione
LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 21.01.40
Coronavirus, studio: da mascherine possibile effetto immunizzazione

Coronavirus, studio: da mascherine possibile effetto immunizzazione Riducono quantitativo di virus a cui si è esposti Roma, 28 set. (askanews) - E' possibile che uno dei capisaldi della strategia per controllare la pandemia di coronavirus, l'uso generalizzato delle mascherine protettive, possa contribuire a ridurre la gravità della malattia e a far sì che una proporzione più elevata di nuovi contagi sia asintomatica. Lo sostiene uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e compilato da due infettivologi dell'università della California a San Francisco. Se l'ipotesi fosse confermata l'uso della mascherina, consentendo la circolazione della malattia in forma attenuata, potrebbe quindi generare immunità e rallentare la diffusione del virus. Secondo i due studiosi, i recenti dati virologici, epidemiologici e ambientali hanno condotto all'ipotesi che la copertura di bocca e naso può ridurre la gravità della malattia nelle persone contagiate, un'ipotesi in linea con una consolidata teoria sulla patogenesi virale, ovvero che la gravità dei sintomi è proporzionale alla carica virale ricevuta. In malattie come il Covid-19, nelle quali la risposta immunitaria gioca una parte fondamentale nel causare i sintomi, alte dosi di inoculazione virale mandano in tilt le difese immunitarie e peggiorano la malattia. Se la carica virale è importante nel determinare la gravità della malattia, allora la mascherina, riducendo il quantitativo di virus a cui chi la indossa viene esposto, può ridurre l'impatto clinico della malattia. Quindi in attesa del vaccino, la mascherina può contribuire a una forma di immunizzazione simile a quella che avviene con l'inoculazione del virus del vaiolo attenuato. Bea 20200928T210134Z
Coronavirus, studio: da mascherine possibile effetto immunizzazione

Coronavirus, studio: da mascherine possibile effetto immunizzazione Riducono quantitativo di virus a cui si è esposti Roma, 28 set. (askanews) - E' possibile che uno dei capisaldi della strategia per controllare la pandemia di coronavirus, l'uso generalizzato delle mascherine protettive, possa contribuire a ridurre la gravità della malattia e a far sì che una proporzione più elevata di nuovi contagi sia asintomatica. Lo sostiene uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e compilato da due infettivologi dell'università della California a San Francisco. Se l'ipotesi fosse confermata l'uso della mascherina, consentendo la circolazione della malattia in forma attenuata, potrebbe quindi generare immunità e rallentare la diffusione del virus. Secondo i due studiosi, i recenti dati virologici, epidemiologici e ambientali hanno condotto all'ipotesi che la copertura di bocca e naso può ridurre la gravità della malattia nelle persone contagiate, un'ipotesi in linea con una consolidata teoria sulla patogenesi virale, ovvero che la gravità dei sintomi è proporzionale alla carica virale ricevuta. In malattie come il Covid-19, nelle quali la risposta immunitaria gioca una parte fondamentale nel causare i sintomi, alte dosi di inoculazione virale mandano in tilt le difese immunitarie e peggiorano la malattia. Se la carica virale è importante nel determinare la gravità della malattia, allora la mascherina, riducendo il quantitativo di virus a cui chi la indossa viene esposto, può ridurre l'impatto clinico della malattia. Quindi in attesa del vaccino, la mascherina può contribuire a una forma di immunizzazione simile a quella che avviene con l'inoculazione del virus del vaiolo attenuato. Bea 20200928T210134Z
LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 21.01.46 COVID-19, in Francia 4.070 nuovi contagi in 24 ore COVID-19, in Francia 4.070 nuovi contagi in 24 ore Ma nel weekend molti laboratori d'analisi sono chiusi Roma, 28 set. (askanews) - Nelle ultime 24 ore in Francia sono stati rilevati 4.070 nuovi casi di contagio da COVID-19. L'ha segnalato oggi la Sanità pubblica transalpina, che ieri aveva dovuto annunciare 11.123 contagi. S'è aggravato, inoltre, il bilancio delle vittime con cronavirus. In 24 ore sono morte altre 81 persone, che portano il totale a 31.808 vittime complessive. In tutto al momento sono segnalate 780 persone in rianimazione. Va tuttavia segnalato che i dati del lunedì scontano un rallentamento dell'attività diagnostica nel weekend, quando molti laboratori sono chiusi. Oggi il tasso di positività è del 7,5 per cento, con 1.246 focolai d'infezione considerati ancora attivi e sotto attività d'indagine e tracciamento. Sedici sono stati scoperti nelle ultime 24 ore. Mos 2
LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 16.45.46 USA: TRUMP SCARICO' 70MILA DOLLARI DI PARRUCCHIERE QUANDO CONDUCEVA 'THE APPRENTICE' = ADN1212 7 EST 0 ADN EST NAZ USA: TRUMP SCARICO' 70MILA DOLLARI DI PARRUCCHIERE QUANDO CONDUCEVA 'THE APPRENTICE' = Washington, 28 set. (Adnkronos) - Sono state molte le rivelazioni sulle complesse e segrete procedure con cui Donald TRUMP cura la sua inconfondibile chioma. Ed ora, dopo l'esplosiva pubblicazione da parte del New York Times delle dichiarazioni dei redditi di TRUMP, sappiamo anche il loro costo: 70mila dollari all'anno, che TRUMP deduceva nella , come spese professionali, quando conduceva il reality show. Una somma ingente, soprattutto se si pensa che, secondo i documenti pubblicati dal Times, TRUMP nel 2016 e 2017 ha pagato 750 dollari di tasse federali, e zero nei dieci anni precedenti. Non solo la chioma di TRUMP figura come voce da sottrarre al conteggio delle tasse ma anche i 95mila dollari dedotti da nove diversi gruppi dell'impero TRUMP
LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 18.17.37 Usa, Washington Post,"Trump peggior presidente dei tempi moderni" Usa, Washington Post,"Trump peggior presidente dei tempi moderni" Il quotidiano ha espresso il suo supporto per Joe Biden New York, 28 set. (askanews) - Il quotidiano americano Washington Post ha dichiarato in un editoriale di lunedì 28 settembre il suo sostegno al candidato democratico Joe Biden e ha definito Donald Trump, "il peggior presidente dei tempi moderni". Il giornale di proprietà di Jeff Bezos, ha dichiarato che l'ex vicepresidente statunitense è "eccezionalmente qualificato, per il suo temperamento e la sua esperienza, per affrontare le colossali sfide" dei prossimi quattro anni. AAA/Mal 20200928T181737Z
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