Inpdap nota operativa 26/2011
I.N.P.D.A.P. (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica)
Nota 13-7-2011 n. 26
D.L. 13 maggio 2011,
n. 70, convertito con modificazioni nella L. 12 luglio 2011, n. 106 - Art. 7
"Semplificazione fiscale". Detrazioni da lavoro dipendente e per familiari a
carico.
Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza, Ufficio I
pensioni.
Nota 13 luglio 2011, n. 26 (1).
D.L. 13 maggio 2011, n. 70,
convertito con modificazioni nella legge 12 luglio 2011, n. 106 - Art. 7,
"Semplificazione fiscale". Detrazioni da lavoro dipendente e per familiari a
carico.
(1) Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i
dipendenti dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza, Ufficio
I pensioni.
Ai
Direttori delle Sedi
provinciali e territoriali
Alle
Organizzazioni sindacali
nazionali dei pensionati
Agli
Enti di patronato
Ai
CAF
Ai
Dirigenti generali centrali e
regionali
Ai
Direttori regionali
Agli
Uffici autonomi di Trento e Bolzano
Ai
Coordinatori delle
consulenze professionali
Nella Gazz.
Uff. 12 luglio 2011, n. 160 è stata pubblicata la legge 12 luglio 2011, n. 106
di conversione del D.L. 13 maggio 2011, n. 70, recante: "Semestre Europeo -
Prime disposizioni urgenti per l'economia" (cosiddetto "Decreto sviluppo") in
vigore dal 14 maggio 2011.
L'art. 7, comma 2, lettera e) ha novellato
l'art. 23, comma 2, lettera a), secondo periodo, del D.P.R. 29 settembre 1973,
n. 600, "Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui
redditi" che risulta pertanto così modificato: «Le detrazioni di cui
all'articolo 12 del citato testo unico sono riconosciute se il percipiente
dichiara di avervi diritto, indica le condizioni di spettanza, il codice
fiscale dei soggetti per i quali si usufruisce delle detrazioni e si impegna a
comunicare tempestivamente le eventuali variazioni. La dichiarazione ha
effetto anche per i periodi di imposta successivi.....».
La normativa in
esame solleva quindi i contribuenti dall'obbligo di presentare ogni anno
all'Istituto, quale sostituto d'imposta, la domanda contenente la richiesta
delle detrazioni per carichi di famiglia unitamente alle condizioni di
spettanza ed ai dati relativi ai familiari per i quali richiedono
l'attribuzione del beneficio fiscale.
L'adempimento deve essere effettuato,
tempestivamente, soltanto al verificarsi di ogni variazione che rilevi ai fini
del diritto a fruire delle predette detrazioni.
Per quanto sopra esposto,
l'Istituto riconoscerà le detrazioni per carichi di famiglia sulla base
dell'ultima dichiarazione/richiesta presentata dal contribuente che avrà
tuttavia l'obbligo di comunicare tempestivamente, ogni variazione che possa
incidere sulla corretta determinazione delle detrazioni spettanti per
familiari a carico.
Conseguentemente l'Istituto, per effetto della
intervenuta modifica legislativa, non sospenderà l'attribuzione del beneficio
fiscale con la rata di agosto c.a. a coloro che non abbiano presentato la
prescritta dichiarazione entro il termine del 31 maggio 2011, diversamente da
quanto era stato comunicato con la nota 2 febbraio 2011, n. 7 fermo restando
che le sedi dovranno tempestivamente inserire a sistema ogni eventuale
richiesta di revoca e/o variazione che sarà presentata dal contribuente
pensionato.
Rimane invariato quanto già in essere per le detrazioni sul
reddito ( art. 13 del TUIR) che saranno attribuite direttamente
dall'Istituto in base ai dati reddituali in suo possesso.
La
presente nota operativa è diramata d'intesa con la Direzione centrale
ragioneria e finanza e la Direzione centrale Sistemi informativi per gli
aspetti di competenza.
Il Dirigente generale
Dott. Giorgio
Fiorino
D.L. 13 maggio 2011, n. 70, art. 7
D.P.R. 29
settembre 1973, n. 600, art. 23
Inizio pubblicazioni 22 agosto 2003 Notizie flash dall'Italia e dal mondo. DAL 2003 ININTERROTTAMENTE E OLTRE 100MILA INFORMAZIONI TOTALMENTE GRATUITE-
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giovedì 14 luglio 2011
INPDAP: detrazioni da lavoro dipendente e per familiari a carico L'INPDAP informa che il cd. “Decreto Sviluppo” ha stabilito che il contribuente non ha più l’obbligo di presentare ogni anno all’Istituto, quale sostituto d’imposta, la domanda contenente la richiesta delle detrazioni per carichi di famiglia unitamente alle condizioni di spettanza ed ai dati relativi ai familiari per i quali richiedono l’attribuzione del beneficio fiscale.
Manovra: domani protesta sindacati polizia davanti alla Camera. Misure produrranno ulteriori conseguenze penalizzanti
MANOVRA: DOMANI PROTESTA SINDACATI POLIZIA DAVANTI ALLA CAMERA
=
MISURE PRODURRANNO ULTERIORI CONSEGUENZE PENALIZZANTI
Roma, 14 lug. - (Adnkronos) - ''Una manifestazione con
volantinaggio per denunciare, ancora una volta, il totale disinteresse
del Governo verso il settore della sicurezza''.E' quanto annunciano,
in una nota congiunta, Siap, Silp per la Cgil, Coisp e Anfp, che si
incontreranno domani, dalle 9 alle 14, davanti alla Camera dei
Deputati.
''Le misure inserite nella recente manovra finanziaria, che si
aggiungono a quelle introdotte con le precedenti manovre del 2008 e
del 2010 - si legge nella nota - produrranno ulteriori penalizzanti
conseguenze sia sul versante del personale che su quello del
funzionamento degli apparati, con evidenti ripercussioni sulla
sicurezza dei cittadini''.
(Sin/Ct/Adnkronos)
14-LUG-11 15:41
NNNN
MISURE PRODURRANNO ULTERIORI CONSEGUENZE PENALIZZANTI
Roma, 14 lug. - (Adnkronos) - ''Una manifestazione con
volantinaggio per denunciare, ancora una volta, il totale disinteresse
del Governo verso il settore della sicurezza''.E' quanto annunciano,
in una nota congiunta, Siap, Silp per la Cgil, Coisp e Anfp, che si
incontreranno domani, dalle 9 alle 14, davanti alla Camera dei
Deputati.
''Le misure inserite nella recente manovra finanziaria, che si
aggiungono a quelle introdotte con le precedenti manovre del 2008 e
del 2010 - si legge nella nota - produrranno ulteriori penalizzanti
conseguenze sia sul versante del personale che su quello del
funzionamento degli apparati, con evidenti ripercussioni sulla
sicurezza dei cittadini''.
(Sin/Ct/Adnkronos)
14-LUG-11 15:41
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Manovra: poliziotti protestano davanti alla Camera
MANOVRA: POLIZIOTTI PROTESTANO DOMANI DAVANTI ALLA CAMERA =
(AGI) - Roma, 14 lug. - Una manifestazione davanti alla Camera
dei deputati con volantinaggio per "denunciare, ancora una
volta, il totale disinteresse del governo verso il settore
della sicurezza". E' la forma di protesta scelta per domani
(dalle 9 alle 14) da un "cartello" di sindacati di polizia
comprendente Anfp, Siap, Silp per la Cgil e Coisp e Anfp.
"Le misure inserite nella recente manovra finanziaria -
spiegano i promotori - che si aggiungono a quelle introdotte
con le precedenti manovre del 2008 e del 2010, produrranno
ulteriori penalizzanti conseguenze sia sul versante del
personale che su quello del funzionamento degli apparati, con
evidenti ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini". (AGI)
Bas
141233 LUG 11
NNNN
(AGI) - Roma, 14 lug. - Una manifestazione davanti alla Camera
dei deputati con volantinaggio per "denunciare, ancora una
volta, il totale disinteresse del governo verso il settore
della sicurezza". E' la forma di protesta scelta per domani
(dalle 9 alle 14) da un "cartello" di sindacati di polizia
comprendente Anfp, Siap, Silp per la Cgil e Coisp e Anfp.
"Le misure inserite nella recente manovra finanziaria -
spiegano i promotori - che si aggiungono a quelle introdotte
con le precedenti manovre del 2008 e del 2010, produrranno
ulteriori penalizzanti conseguenze sia sul versante del
personale che su quello del funzionamento degli apparati, con
evidenti ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini". (AGI)
Bas
141233 LUG 11
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Manovra finanziaria 2011 - I poliziotti scendono in piazza - Comunicato stampa - ecco le ragioni della nostra protesta
Rom, Cgil Fp Roma Ovest: "Il Piano nomadi è fallito, servono nuove idee"
Rom, Cgil Fp Roma Ovest: "Il Piano nomadi è fallito, servono nuove idee"
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Si terrà lunedì 20 giugno "Emergenza Dis-uguaglianza",
l'appuntamento organizzato dalla Cgil Fp Roma ovest per una riflessione
sul Piano nomadi di Alemanno e sulle possibili alternative.
Interverranno anche l'assessore alle politiche sociali della provincia
Claudio Cecchini e l'ex prefetto Achille Serra
Che fine hanno fatto i 32 milioni di euro stanziati per
l'emergenza rom? Quali sono a oggi i risultati del tanto declamato
"piano nomadi"? A queste e altre domande prova a rispondere la Fp Cgil
Roma Ovest che, sulla base di un rapporto organico con alcuni operatori
sociali impegnati da anni nei campi nomadi, convoca lunedì 20 giugno
dalle 10 alle 13 nella sala del consiglio municipale Roma XV, una
discussione tra tutte le realtà coinvolte a vario titolo nelle politiche
in favore delle comunità rom. L'obiettivo è di "elaborare una proposta
di metodo e di merito comune e partecipata per il superamento del
complesso di negazione di diritti fondamentali e di disuguaglianza".
Proprio in questi giorni, dal "rapporto conclusivo dell'indagine sulla condizione di Rom, Sinti e Camminanti in Italia", presentato il 14 giugno presso la sede della Comunità di Sant'Egidio, era emersa, da più parti, la necessità di eliminare i campi che, secondo Riccardi di Sant'Egidio "rappresentano una vergogna tutta italiana" e di costruire per i loro abitanti dei percorsi di inserimento abitativo. Ma le intenzioni del sindaco sembrano andare da tutt'altra parte. Ieri Alemanno ha dichiarato che "continuerà con il piano degli sgomberi", mentre oggi nel corso della visita al campo di Roman River ha dichiarato che negli ultimi mesi ne sono stati effettuati 150 e che molti rom sono andati via, grazie agli interventi del Comune.
"L'obiettivo dichiarato dalla giunta e che sottende lo stesso stato di emergenza è l’allontanamento di quanti più rom possibile dalla città - leggiamo nel comunicato dell'iniziativa di Cgil Fp - infatti dei 32 milioni complessivi stanziati per la cosiddetta “emergenza rom” venti sono stati spesi per lo più in sgomberi, messa a regime dei campi autorizzati e vigilanza armata privata, senza che nessun progresso nei processi di integrazione sia stato compiuto". Altro aspetto sottolineato nel comunicato è che la diretta conseguenza degli sgomberi è la moltiplicazione di micro insediamenti nascosti, spesso teatro di tragedie, come quella dello scorso 6 febbraio sull'Appia Nuova, dove hanno perso la vita quattro bambini.
All'iniziativa di lunedì, Emergenza dis-uguaglianza, interverranno l'assessore alle politiche sociali della provincia Claudio Cecchini, Mimmo Bianchini della Silp Cgil, il presidente del XV municipio Gianni Paris, Enrico Gregorini, segretario Fp Cgil Roma ovest, il professore Aldo Morrone, direttore generale del San Camillo Forlanini e l'ex prefetto, ora senatore dell'Udc, Achille Serra. Parteciperà inoltre un rappresentante della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, mentre porteranno i loro contributi alcuni cittadini rom e le associazioni e le cooperative che lavorano con loro. Cocluderà i lavori Lorenzo Mazzoli, segretario generale Fp Cgil Roma e Lazio.
"Sbagliato parlare di emergenza - dice l'assessore Cecchini raggiunto al telefono da Paese Sera - è un termine che va bene per i terremoti, le alluvioni e i flussi su Lampedusa, ma i rom a Roma sono presenti da tanti anni, non sono una novità degli ultimi tempi. Inoltre si continua a sbagliare politicamente e culturalmente usando la parola 'nomadismo'. Molti rom vivono nella capitale da anni e la maggior parte dei loro bambini è nata qui. Parteciperò all'iniziativa soprattutto per ascoltare le proposte e gli spunti che emergeranno".
Giudizio negativo sull'operato della giunta Alemanno arriva anche da Gianni Paris: "La politica del sindaco sui rom è chiaramente fallita - dichiara - Nel XV municipio gli insediamenti abusivi sono raddoppiati, mentre il campo di Candoni, che era considerato un modello di integrazione e convivenza tra bosniaci e rumeni, ora, dopo l'arrivo degli sgomberati del Casilino 900, è sovraffollato e pieno di problemi. Bisogna fare una riflessione e costruire nuovi interventi anche in previsione del dopo-Alemanno".
Giovanni Alfonsi di Cgil Fp Roma Ovest esprime a Paese Sera la necessità di cambiare rotta nell'approccio con le comunità rom della capitale: "La vera emergenza - dice - riguarda le condizioni di vita delle persone che abitano nei campi. Serve un processo reale di integrazione fondato su casa, lavoro e scuola. Invece finora si è voluto insistere su politiche di negazione dei diritti di cittadinanza. E' tempo di fare un passo avanti e di coinvolgere nelle decisioni le comunità rom e le realtà che in questi anni hanno lavorato con loro".
Proprio in questi giorni, dal "rapporto conclusivo dell'indagine sulla condizione di Rom, Sinti e Camminanti in Italia", presentato il 14 giugno presso la sede della Comunità di Sant'Egidio, era emersa, da più parti, la necessità di eliminare i campi che, secondo Riccardi di Sant'Egidio "rappresentano una vergogna tutta italiana" e di costruire per i loro abitanti dei percorsi di inserimento abitativo. Ma le intenzioni del sindaco sembrano andare da tutt'altra parte. Ieri Alemanno ha dichiarato che "continuerà con il piano degli sgomberi", mentre oggi nel corso della visita al campo di Roman River ha dichiarato che negli ultimi mesi ne sono stati effettuati 150 e che molti rom sono andati via, grazie agli interventi del Comune.
"L'obiettivo dichiarato dalla giunta e che sottende lo stesso stato di emergenza è l’allontanamento di quanti più rom possibile dalla città - leggiamo nel comunicato dell'iniziativa di Cgil Fp - infatti dei 32 milioni complessivi stanziati per la cosiddetta “emergenza rom” venti sono stati spesi per lo più in sgomberi, messa a regime dei campi autorizzati e vigilanza armata privata, senza che nessun progresso nei processi di integrazione sia stato compiuto". Altro aspetto sottolineato nel comunicato è che la diretta conseguenza degli sgomberi è la moltiplicazione di micro insediamenti nascosti, spesso teatro di tragedie, come quella dello scorso 6 febbraio sull'Appia Nuova, dove hanno perso la vita quattro bambini.
All'iniziativa di lunedì, Emergenza dis-uguaglianza, interverranno l'assessore alle politiche sociali della provincia Claudio Cecchini, Mimmo Bianchini della Silp Cgil, il presidente del XV municipio Gianni Paris, Enrico Gregorini, segretario Fp Cgil Roma ovest, il professore Aldo Morrone, direttore generale del San Camillo Forlanini e l'ex prefetto, ora senatore dell'Udc, Achille Serra. Parteciperà inoltre un rappresentante della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, mentre porteranno i loro contributi alcuni cittadini rom e le associazioni e le cooperative che lavorano con loro. Cocluderà i lavori Lorenzo Mazzoli, segretario generale Fp Cgil Roma e Lazio.
"Sbagliato parlare di emergenza - dice l'assessore Cecchini raggiunto al telefono da Paese Sera - è un termine che va bene per i terremoti, le alluvioni e i flussi su Lampedusa, ma i rom a Roma sono presenti da tanti anni, non sono una novità degli ultimi tempi. Inoltre si continua a sbagliare politicamente e culturalmente usando la parola 'nomadismo'. Molti rom vivono nella capitale da anni e la maggior parte dei loro bambini è nata qui. Parteciperò all'iniziativa soprattutto per ascoltare le proposte e gli spunti che emergeranno".
Giudizio negativo sull'operato della giunta Alemanno arriva anche da Gianni Paris: "La politica del sindaco sui rom è chiaramente fallita - dichiara - Nel XV municipio gli insediamenti abusivi sono raddoppiati, mentre il campo di Candoni, che era considerato un modello di integrazione e convivenza tra bosniaci e rumeni, ora, dopo l'arrivo degli sgomberati del Casilino 900, è sovraffollato e pieno di problemi. Bisogna fare una riflessione e costruire nuovi interventi anche in previsione del dopo-Alemanno".
Giovanni Alfonsi di Cgil Fp Roma Ovest esprime a Paese Sera la necessità di cambiare rotta nell'approccio con le comunità rom della capitale: "La vera emergenza - dice - riguarda le condizioni di vita delle persone che abitano nei campi. Serve un processo reale di integrazione fondato su casa, lavoro e scuola. Invece finora si è voluto insistere su politiche di negazione dei diritti di cittadinanza. E' tempo di fare un passo avanti e di coinvolgere nelle decisioni le comunità rom e le realtà che in questi anni hanno lavorato con loro".
Lara Facondi
Sindacati di polizia contro i tagli alle forze dell'ordine
Sindacati di polizia contro i tagli alle forze dell'ordine
Siap, Silp Cgil, Coisp, Anfp protestano sotto la Questura di Roma
No alla continua azione di ridimensionamento della
capacità operativa delle forze dell’ordine. Questa mattina le
organizzazioni sindacali Siap, Silp per la Cgil, Coisp e Anfp, si sono
dati appuntamento sotto la Questura di Roma per un volantinaggio di
protesta e si dirigeranno sotto il Ministero della Giustizia. “I tagli
operati con la finanziaria 2009 dove la scure del Governo ha tolto al
Comparto sicurezza risorse pari ad oltre 1 miliardo di euro per il
triennio 2009/2011 sono proseguiti con la manovra 2011/2013”, denunciano
i sindacati di polizia. “Non è così che si garantisce la sicurezza dei
cittadini – proseguono – i poliziotti sono indignati”.Tra i tagli previsti dalla finanziaria, colpite le risorse per la benzina, per la manutenzione delle auto, per interventi di manutenzione degli uffici e per l’ammodernamento degli strumenti tecnici e informatici “necessari per il funzionamento dei settori operativi e burocratici”, spiegano. I tagli “sono l’unica vera attività di questo Governo contro una criminalità sempre dilagante – incalzano –, la riduzione delle risorse sullo straordinario sta ulteriormente peggiorando le condizioni degli operatori del Comparto con evidente riduzione della capacità operativa delle forze di polizia ed enormi danni per la sicurezza dei cittadini”.
fonte paese sera.it
LA DENUNCIA Il Silp Cgil: "Basta con i tagli"
Violenza urbana
Sicurezza, Maroni e Alemanno: predisporre una "mappa del rischio"
Il ministro del'Interno e il sindaco capitolino hanno
stabilito la realizzazione di una "mappa" della delittuosità per
verificare l'adeguatezza dei presidi di polizia e annunciato
l'aggiornamento del "Patto per Roma sicura". Alemanno: "Secondo
l'analisi del Ministero non siamo di fronte a fenomeni di criminalità
organizzata"
L'APPELLO Zingaretti: "I romani in prima fila nella lotta alla mafia"
IL VERTICE In questura l'incontro tra Prefetto e associazioni
LE REAZIONI Dall'opposizione piovono critiche
LA DENUNCIA Il Silp Cgil: "Basta con i tagli"
L'APPELLO Zingaretti: "I romani in prima fila nella lotta alla mafia"
IL VERTICE In questura l'incontro tra Prefetto e associazioni
LE REAZIONI Dall'opposizione piovono critiche
LA DENUNCIA Il Silp Cgil: "Basta con i tagli"
Realizzare una “mappa del rischio” della
delittuosità al fine di verificare l’adeguatezza dei presidi delle Forze
di polizia già presenti sul territorio e aggiornare, in autunno, il “Patto per Roma Sicura”. Sono queste le decisioni prese questo pomeriggio dal ministro dell’Interno Roberto Maroni e dal sindaco di Roma Gianni Alemanno
nell’incontro mirato ad analizzare la situazione dopo i recenti fatti
di violenza che hanno interessato la Capitale. E dopo l'incontro di
questa mattina tra il prefetto Pecoraro, il questore Francesco Tagliente
e i rappresentanti delle associazioni di categoria. Nei progetti c’è
anche la convocazione, nei prossimi giorni, di una riunione tecnica di coordinamento interforze
aperta ai vertici degli uffici giudiziari del distretto presso la
Prefettura di Roma, per valutare approfonditamente la situazione e
quindi le misure da adottare; la riunione sarà presieduta dal
Sottosegretario Alfredo Mantovano.
Il primo cittadino ha poi sottolineato, al termine del vertice, che "Secondo l'analisi del Ministero non siamo di fronte a fenomeni di criminalità organizzata per quanto riguarda i delitti di questi giorni, ma a uno scontro tra bande rivali di criminalità minore. Questo è un segnale confortante - ha aggiunto - ma bisogna fare una valutazione attenta per capire che tipo di rischio abbiamo di fronte". Alemanno si è dichiarato soddisfatto del "clima costruttivo" in cui si è svolto l'incontro che, ha detto, "Era quello che chiedevo, uno sforzo per difendere Roma da assalti presenti e futuri da parte della criminalità", e "particolarmente lieto che a coordinare tutta questa attività sia stato chiamato il sottosegretario Mantovano". Quest'ultimo, come ha aggiunto il sindaco, "è chiamato a dare impulso alla redazione del terzo patto per Roma Sicura con un maggiore coinvolgimento del Ministero". Un patto "rinnovato" per il quale ognuno metterà sul tavolo le risorse, "lo farà anche il Ministero".
Ma secondo il sindaco capitolino la lotta alla criminalità che imperversa sulla Capitale necessita anche di un impegno sul versante legislativo: "Si tratta di sollecitare il Parlamento su una serie di norme che sono rimaste incagliate. Una su tutte quella sui poteri di ordinanza dei sindaci: poi c'è la legge sulla Polizia locale, che deve avere un nuovo ordinamento". Nello specifico il sindaco chiede che si aumenti l'integrazione tra la Polizia statale e quella locale e che si approvi "l'introduzione del reato di prostituzione in strada".
Come è noto, nella serata di ieri Alemanno ha fatto un tour notturno a due ruote tra le strade della città, verificando la presenza di tre sole pattuglie di forze dell'ordine. Ma la sua idea non è quella di aumentare gli organici, quanto piuttosto di gestirli diversamente: "La Questura gestisce 13mila uomini, ai quali si aggiungono carabinieri e altre forze di polizia, più i militari. Quindi, non è un problema di numeri ma di gestione, serve più gente in strada e meno negli uffici".
Fonte: Paesesera.it
Il primo cittadino ha poi sottolineato, al termine del vertice, che "Secondo l'analisi del Ministero non siamo di fronte a fenomeni di criminalità organizzata per quanto riguarda i delitti di questi giorni, ma a uno scontro tra bande rivali di criminalità minore. Questo è un segnale confortante - ha aggiunto - ma bisogna fare una valutazione attenta per capire che tipo di rischio abbiamo di fronte". Alemanno si è dichiarato soddisfatto del "clima costruttivo" in cui si è svolto l'incontro che, ha detto, "Era quello che chiedevo, uno sforzo per difendere Roma da assalti presenti e futuri da parte della criminalità", e "particolarmente lieto che a coordinare tutta questa attività sia stato chiamato il sottosegretario Mantovano". Quest'ultimo, come ha aggiunto il sindaco, "è chiamato a dare impulso alla redazione del terzo patto per Roma Sicura con un maggiore coinvolgimento del Ministero". Un patto "rinnovato" per il quale ognuno metterà sul tavolo le risorse, "lo farà anche il Ministero".
Ma secondo il sindaco capitolino la lotta alla criminalità che imperversa sulla Capitale necessita anche di un impegno sul versante legislativo: "Si tratta di sollecitare il Parlamento su una serie di norme che sono rimaste incagliate. Una su tutte quella sui poteri di ordinanza dei sindaci: poi c'è la legge sulla Polizia locale, che deve avere un nuovo ordinamento". Nello specifico il sindaco chiede che si aumenti l'integrazione tra la Polizia statale e quella locale e che si approvi "l'introduzione del reato di prostituzione in strada".
Come è noto, nella serata di ieri Alemanno ha fatto un tour notturno a due ruote tra le strade della città, verificando la presenza di tre sole pattuglie di forze dell'ordine. Ma la sua idea non è quella di aumentare gli organici, quanto piuttosto di gestirli diversamente: "La Questura gestisce 13mila uomini, ai quali si aggiungono carabinieri e altre forze di polizia, più i militari. Quindi, non è un problema di numeri ma di gestione, serve più gente in strada e meno negli uffici".
Fonte: Paesesera.it
Tagli Sicurezza, il Silp Cgil denuncia le condizioni di lavoro
Sicurezza, il Silp Cgil
denuncia le condizioni di lavoro
"Il sindaco di Roma per la solita strumentale campagna
elettorale, continua a porre al centro dell’attenzione, la guerra alla
prostituzione, distraendo le poche risorse della sicurezza disponibile,
dai prioritari obiettivi strategici"
“Nella nottata trascorsa la squadra
mobile di Roma, nonostante le risorse disponibili ridotte al lumicino,
ha inferto un duro colpo alla delinquenza organizzata, sequestrando
ingenti patrimoni immobiliari e commerciali, applicandola la normativa
antimafia”, è quanto comunica Gianni Ciotti, segretario provinciale del
Silp Cgil, che esprime una forte preoccupazione per quanto sta avvenendo
in città.
“La cronaca quotidiana – continua
– palesa ormai l’emergenza della sicurezza, come attacco delle mafie
alle principali città italiane, ove la Capitale è manifestamente in
primo piano. Il sindaco di Roma per la solita strumentale campagna
elettorale, continua a porre al centro dell’attenzione, la guerra alla
prostituzione di qualche ragazza o di alcuni transessuali, sulla base di
provvedimenti di legge del tutto inefficaci, distraendo le poche
risorse della sicurezza disponibile, dai prioritari obiettivi
strategici, che in termini di sicurezza la città richiederebbe”.
Il
Silp poi segnala alcuni episodi operativi, sintomatici del malessere
istituzionale in cui i poliziotti sono costretti a lavorare. “Lo stesso
elicottero di Pratica di Mare – conclude –, che l’anno scorso ha avuto
uno spegnimento motore in volo e la cui costruzione risale agli anni
“70, come già abbiamo denunciato giorni, questa mattina, durante
un’operazione, ha avuto un guasto in volo costringendo i piloti ad un
atterraggio di fortuna sulle piste dell’aeroporto di Fiumicino”.fonte: Paesesera.it
Prostituzione, dai municipi VIII e XI critiche al sindaco
Sicurezza
Prostituzione, dai municipi VIII e XI critiche al sindaco
Piovono critiche sulla ronda antiprostituzione di Gianni
Alemanno. Lo scorso 10 luglio il sindaco ha percorso in sella alla sua
moto le strade della periferia cittadina. Sgrulletti (Pd), VIII
municipio, "Non occorre montare in sella e girare Roma per un paio d'ore
per accorgersi che le ordinanze hanno fallito ogni obiettivo". Catarci
(Sel), XI municipio, "Dopo la becera ordinanza incostituzionale con cui
si sono comminate multe in abbondanza alle lucciole e qualcuna ai loro
clienti, Alemanno passa ora a invocare una legge per introdurre il reato
di prostituzione in strada"
Piovono critiche sulla ronda antiprostituzione di
Alemanno. Lo scorso 10 luglio il sindaco ha percorso in sella alla sua
moto le strade della periferia cittadina. “Capisco il fascino dei
telefilm anni '80, ma Roma non ha bisogno di 'Poncharello' come
sindaco!”. E’ il commento del segretario Pd in VIII municipio, Andrea
Sgrulletti, dopo il sopralluogo notturno del sindaco Alemanno per le
strade di Roma. “Non occorre montare in sella e girare Roma per un paio
d'ore per accorgersi che le ordinanze che, con grande clamore, il
sindaco annunciò all'inizio della sua infelice esperienza
amministrativa, hanno fallito ogni obiettivo – ha continuato Sgrulletti
-, basterebbe prestare ascolto alle parole chiare che a tal proposito
hanno speso tante e diverse realtà associative, a partire dalle
rappresentanze sindacali delle forze di polizia, passando per le
associazioni che si occupano di tale fenomeno, fino ad arrivare al Pd”.
"Il sindaco Alemanno, con il Patto Roma Sicura, aveva promesso di
“ripulire” le strade dalla prostituzione. Non c’è riuscito, e pare tra
l’altro che se ne sia accorto. “Il fenomeno della prostituzione in
strada, un tempo limitato ad alcuni tratti molto periferici di via
Collatina e via dell'Acqua Vergine – ha aggiunto Sgrulletti - oggi
dilaga su tutta via Prenestina, mentre sulla via Casilina ve ne è
traccia già a Grotte Celoni, noto capolinea dell'Atac. Anche via di
Rocca Cencia è interessata dal fenomeno, il quale è evidentemente
gestito su larga scala da imponenti organizzazioni criminali”. Secondo
il segretario Pd dell’VIII municipio al di là del controllo del
territorio è necessario investire sulla cultura anti prostituzione: “Un
serio lavoro sul contrasto del fenomeno della tratta e all’impostazione
di programmi di informazione, istruzione e cultura, per limitare sul
medio-lungo periodo il numero di ‘clienti’ che, secondo un’elementare
legge di mercato, è ciò che rende davvero difficile il contrasto del
fenomeno”. Sulla presenza delle forze dell'ordine nella periferia di
Roma, Sgrulletti conclude: “E’ servito il vento in faccia preso sulla
moto a svegliare il sindaco dal torpore? Non bastavano i dati del Silp
Cgil? Un agente ogni 1850 abitanti nel municipio VIII contro uno ogni
219 nel municipio I? In questi tre anni il sindaco si è sempre limitato a
risposte burocratiche, come quelle a proposito della chiusura del
presidio di polizia a Tor Bella Monaca; o al silenzio, come sulla
segnalazione della decisione di spostare altrove l'unità radiomobile dei
carabinieri che prestava servizio notturno. Se pensa di recuperare il
consenso perduto con questi spot, ha capito davvero male l’aria che
tira”.
In merito all’ordinanza sulla prostituzione inclusa nel Patto Roma Sicura, interviene anche il presidente dell’XI municipio, Andrea Catarci (Sel): "Per le strade di Roma il fenomeno della prostituzione è in aumento e coinvolge persone adulte e minori, donne e trans, italiane e straniere – ha dichiarato - se il sindaco è passato per il municipio Roma XI, da Piazza dei Navigatori a Largo Veratti e via Gibilmanna, percorrendo viale Colombo e viale Marconi, si sarà reso conto di quanto rilevante sia la questione, con rapporti sessuali consumati fin dentro giardini e androni dei palazzi causa di un'elevata tensione sociale. Cambiando zona, spostandosi su via Salaria o a viale Togliatti come in altre parti, avrà verificato un quadro simile”.
Solo propaganda il giro in motocicletta del sindaco Alemanno secondo Catarci: “Dopo la becera ordinanza incostituzionale con cui si sono comminate multe in abbondanza alle lucciole e qualcuna ai loro clienti – ha proseguito - Alemanno passa ora a invocare una legge per introdurre il reato di prostituzione in strada. Non solo. Manda i consiglieri comunali e municipali di centro destra a cavalcare le legittime proteste contro il degrado, per indirizzarle nella consueta criminalizzazione delle vittime”. Uno “spettacolo indecente” e “politiche repressive odiose, inefficaci e di facciata” quelle dell’amministrazione capitolina. E sulle mafie Catarci denuncia: “Hanno consegnato la città ai racket di cui fino a ieri negavano la penetrazione e persino l'esistenza”. La maggioranza che governa Roma non sarebbe la più deputata a risolvere il problema della prostituzione: “Hanno cancellato interventi e servizi sociali consolidati – insiste Catarci - riducendo con le unità di strada l'attività di recupero, contrasto e liberazione dalla tratta. Quelli che hanno rifiutato a priori persino di analizzare le esperienze positive di 'zonizzazione', vanno a speculare sul disagio di tanti e propongono ancora, con una buona dose di faccia tosta, le proprie trite ricette già sperimentate e sconfitte”. E sulle forze di polizia, Catarci conclude: “Il sindaco Alemanno lamenta la scarsa presenza dei vigili urbani nelle ore notturne e nei quartieri periferici e semicentrali, come se anche in questo caso non avesse lui la più grande delle responsabilità, visto che è stata proprio la sua Giunta a mortificare tanti gruppi locali della Polizia Municipale riducendone gli effettivi e le ore di straordinario a disposizione"
fonte: Paesesera.it
In merito all’ordinanza sulla prostituzione inclusa nel Patto Roma Sicura, interviene anche il presidente dell’XI municipio, Andrea Catarci (Sel): "Per le strade di Roma il fenomeno della prostituzione è in aumento e coinvolge persone adulte e minori, donne e trans, italiane e straniere – ha dichiarato - se il sindaco è passato per il municipio Roma XI, da Piazza dei Navigatori a Largo Veratti e via Gibilmanna, percorrendo viale Colombo e viale Marconi, si sarà reso conto di quanto rilevante sia la questione, con rapporti sessuali consumati fin dentro giardini e androni dei palazzi causa di un'elevata tensione sociale. Cambiando zona, spostandosi su via Salaria o a viale Togliatti come in altre parti, avrà verificato un quadro simile”.
Solo propaganda il giro in motocicletta del sindaco Alemanno secondo Catarci: “Dopo la becera ordinanza incostituzionale con cui si sono comminate multe in abbondanza alle lucciole e qualcuna ai loro clienti – ha proseguito - Alemanno passa ora a invocare una legge per introdurre il reato di prostituzione in strada. Non solo. Manda i consiglieri comunali e municipali di centro destra a cavalcare le legittime proteste contro il degrado, per indirizzarle nella consueta criminalizzazione delle vittime”. Uno “spettacolo indecente” e “politiche repressive odiose, inefficaci e di facciata” quelle dell’amministrazione capitolina. E sulle mafie Catarci denuncia: “Hanno consegnato la città ai racket di cui fino a ieri negavano la penetrazione e persino l'esistenza”. La maggioranza che governa Roma non sarebbe la più deputata a risolvere il problema della prostituzione: “Hanno cancellato interventi e servizi sociali consolidati – insiste Catarci - riducendo con le unità di strada l'attività di recupero, contrasto e liberazione dalla tratta. Quelli che hanno rifiutato a priori persino di analizzare le esperienze positive di 'zonizzazione', vanno a speculare sul disagio di tanti e propongono ancora, con una buona dose di faccia tosta, le proprie trite ricette già sperimentate e sconfitte”. E sulle forze di polizia, Catarci conclude: “Il sindaco Alemanno lamenta la scarsa presenza dei vigili urbani nelle ore notturne e nei quartieri periferici e semicentrali, come se anche in questo caso non avesse lui la più grande delle responsabilità, visto che è stata proprio la sua Giunta a mortificare tanti gruppi locali della Polizia Municipale riducendone gli effettivi e le ore di straordinario a disposizione"
fonte: Paesesera.it
Tutti uniti contro il degrado "Roma è un bene comune"
Tutti uniti contro il degrado
"Roma è un bene comune"
La denuncia di piazza delle 130 associazioni del network
la "Citta di tutti": “Roma è abbandonata a se stessa. Da noi comincia
una nuova rinascita”. Zingaretti: “Insieme verso la fiaccolata
antimafia del 19 luglio”
Si riparte da qui per ricostruire Roma. Con questo motto
ieri sera in Piazza Santa Maria Liberatrice si sono dati appuntamento le
130 realtà tra associazioni e comitati che fanno parte della Città di
tutti, il network che vuole difendere Roma come “bene comune”
dall’avanzata del degrado. Ad ascoltarli dalla platea molti dirigenti
del Pd, venuti ad ascoltare le voci della protesta.
La capitale sembra vittima di un attacco a 360 gradi, come testimoniano gli interventi che ieri si sono succeduti sul palco. E il ritratto della Città eterna che ne è uscito fuori non è dei più consolanti. Sono appelli, denunce che chiamano in causa “gli ultimi tre anni della gestione Alemanno”: la voce è di chi da sempre si batte per i diritti e la qualità della vita a Roma. Come quella di Antonio Napolitano, operatore di Casal Boccone, casa di riposo comunale minacciata da una probabile chiusura: “in questi anni abbiamo fatto molto, compreso festeggiare i compleanni di anziani che compivano 104 anni e vorremmo continuare a farlo”. Gli fa eco Laura Paradiso assistente sociale che punta l’indice contro i tagli alle cooperative sociali che uccidono l’economia solidale.
A lanciare un grido d’allarme anche Tiziana Tagliaferri del comitato di quartiere Osteria del Curato: il suo è un intervento che racconta i limiti delle nuove periferie. “Viviamo in un quartiere-dormitorio: ho tre figli, ognuno deve andare in una scuola diversa perchè nella nostra zona non ci sono. Come d’altra parte non c’è neanche un ufficio postale”. Ma non è finita qua. La capitale soffre di una mancanza di progettualità anche sulla mobilità, commenta dal palco Paolo Gelsomini dell’associazione progetto Celio: “Qui a Roma non c’è limite ai profitti degli imprenditori. La città è vittima di interventi puntuali che servono solo a loro: a che cosa serve ad esempio il parcheggio di Via di Ripetta se non a finanziare il sottopasso? Sarebbe utile invece una costruzione condivisa di un programma di mobilità che tenesse insieme i parcheggi, le metropolitane, il servizio pubblico”.
Durante la serata condotta dall’attrice Francesca Reggiani c’è anche spazio per parlare di mafia, dopo gli ultimi episodi di violenza di cui è stata vittima la capitale. L’applauso più grande è per Antonio Turri dell’associazione Libera che lancia la fiaccolata antimafia del 19 luglio al Pantheon: “Quando la mafia compare anche nell’antico Caffè Chigi significa che sta mandando un messaggio politico. Noi dobbiamo essere più forti e sentirci responsabili: dobbiamo ribadire che Roma è “cosa nostra””. A parlare di sicurezza, subito dopo, è Gianni Ciotti segretario Silp Cgil provinciale: “Siamo qui perchè pensiamo che la legalità sia un bene comune che vada tutelato. Oggi ci troviamo in una situazione paradossale, come polizia abbiamo avuto 2 miliardi di euro di tagli negli ultimi tre anni. Tutti soldi che servivano a dare spinta alle indagini e alla lotta alla mafia. Siamo riusciti dare in mano questo Paese alla criminalità organizzata”.
In chiusura viene chiamato sul palco il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti che sottolinea come la crisi non si superi “vendendo il bene comune”. “C’è stata una volontà di colpire la scuola, gli enti locali, l’associazionismo, l’industria culturale tutta. Aspettiamo una nuova stagione in cui la cultura dell’egoismo e dell’individualismo sia superata”. Coglie l’occasione per rilanciare la manifestazione antimafia del 19 luglio: “Mentre la politica pensava che la sicurezza fosse prendersela con i “vu cumprà” intanto avanzava la spirale delle mafie. Oggi al centro di Roma si gambizza, si uccide. Per combattere questa spirale bisogna puntare sulla repressione, sullo sviluppo del paese e sul fatto di non girare la testa dall’altra parte”. A fine serata, dopo Zingaretti salgono i ragazzi del Teatro Valle. Sono qui per sottolineare che anche “il teatro è un bene comune”. Nessuno cercherà più di trasformarlo in bistrot. Si spera.
La capitale sembra vittima di un attacco a 360 gradi, come testimoniano gli interventi che ieri si sono succeduti sul palco. E il ritratto della Città eterna che ne è uscito fuori non è dei più consolanti. Sono appelli, denunce che chiamano in causa “gli ultimi tre anni della gestione Alemanno”: la voce è di chi da sempre si batte per i diritti e la qualità della vita a Roma. Come quella di Antonio Napolitano, operatore di Casal Boccone, casa di riposo comunale minacciata da una probabile chiusura: “in questi anni abbiamo fatto molto, compreso festeggiare i compleanni di anziani che compivano 104 anni e vorremmo continuare a farlo”. Gli fa eco Laura Paradiso assistente sociale che punta l’indice contro i tagli alle cooperative sociali che uccidono l’economia solidale.
A lanciare un grido d’allarme anche Tiziana Tagliaferri del comitato di quartiere Osteria del Curato: il suo è un intervento che racconta i limiti delle nuove periferie. “Viviamo in un quartiere-dormitorio: ho tre figli, ognuno deve andare in una scuola diversa perchè nella nostra zona non ci sono. Come d’altra parte non c’è neanche un ufficio postale”. Ma non è finita qua. La capitale soffre di una mancanza di progettualità anche sulla mobilità, commenta dal palco Paolo Gelsomini dell’associazione progetto Celio: “Qui a Roma non c’è limite ai profitti degli imprenditori. La città è vittima di interventi puntuali che servono solo a loro: a che cosa serve ad esempio il parcheggio di Via di Ripetta se non a finanziare il sottopasso? Sarebbe utile invece una costruzione condivisa di un programma di mobilità che tenesse insieme i parcheggi, le metropolitane, il servizio pubblico”.
Durante la serata condotta dall’attrice Francesca Reggiani c’è anche spazio per parlare di mafia, dopo gli ultimi episodi di violenza di cui è stata vittima la capitale. L’applauso più grande è per Antonio Turri dell’associazione Libera che lancia la fiaccolata antimafia del 19 luglio al Pantheon: “Quando la mafia compare anche nell’antico Caffè Chigi significa che sta mandando un messaggio politico. Noi dobbiamo essere più forti e sentirci responsabili: dobbiamo ribadire che Roma è “cosa nostra””. A parlare di sicurezza, subito dopo, è Gianni Ciotti segretario Silp Cgil provinciale: “Siamo qui perchè pensiamo che la legalità sia un bene comune che vada tutelato. Oggi ci troviamo in una situazione paradossale, come polizia abbiamo avuto 2 miliardi di euro di tagli negli ultimi tre anni. Tutti soldi che servivano a dare spinta alle indagini e alla lotta alla mafia. Siamo riusciti dare in mano questo Paese alla criminalità organizzata”.
In chiusura viene chiamato sul palco il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti che sottolinea come la crisi non si superi “vendendo il bene comune”. “C’è stata una volontà di colpire la scuola, gli enti locali, l’associazionismo, l’industria culturale tutta. Aspettiamo una nuova stagione in cui la cultura dell’egoismo e dell’individualismo sia superata”. Coglie l’occasione per rilanciare la manifestazione antimafia del 19 luglio: “Mentre la politica pensava che la sicurezza fosse prendersela con i “vu cumprà” intanto avanzava la spirale delle mafie. Oggi al centro di Roma si gambizza, si uccide. Per combattere questa spirale bisogna puntare sulla repressione, sullo sviluppo del paese e sul fatto di non girare la testa dall’altra parte”. A fine serata, dopo Zingaretti salgono i ragazzi del Teatro Valle. Sono qui per sottolineare che anche “il teatro è un bene comune”. Nessuno cercherà più di trasformarlo in bistrot. Si spera.
Elisabetta Galgani
fonte Paesesera.it
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