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mercoledì 18 maggio 2011

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: il decreto del Presidente della Repubblica 461 del 2001 recante «Regolamento recante semplificazione dei procedimenti per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio, per la concessione della pensione privilegiata ordinaria e dell'equo indennizzo, nonché per il funzionamento e la composizione del comitato per le pensioni privilegiate» innovando le procedure per gli specifici riconoscimenti ha ridenominato il CPPO in comitato per la verifica delle cause di servizio;

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
 il decreto del Presidente della Repubblica 461 del 2001 recante «Regolamento recante semplificazione dei procedimenti per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio, per la concessione della pensione privilegiata ordinaria e dell'equo indennizzo, nonché per il funzionamento e la composizione del comitato per le pensioni privilegiate» innovando le procedure per gli specifici riconoscimenti ha ridenominato il CPPO in comitato per la verifica delle cause di servizio;
 il decreto del Presidente della Repubblica in parola all'articolo 10, comma 3, prevede che componenti, nominati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sono prorogabili nella carica per non più di una volta;
 con il decreto cosiddetto «Milleproroghe», all'articolo 2-octies, è stata disposta la proroga fino al 31 dicembre 2013 del mandato dei membri del Comitato per la verifica delle cause di servizio, nell'attuale composizione, consentendo nei fatti la permanenza nella carica di numerosi ufficiali superiori e generali/ammiragli medici fino ai limiti di età e ben oltre il limite dei due mandati previsti;
 già nell'atto n. 4-04735 presentato il 27 ottobre 2009, a tutt'oggi senza risposta, gli interroganti avevano richiesto di conoscere, «quali indagini abbia fatto per accertare la presenza in più gradi di giudizio medico legale, anche attraverso l'emanazione di certificazioni e/o incarichi di direzione sovraordinata, del personale medico militare, con presunto conflitto di interessi diretto/indiretto e abuso, in particolare la presenza contemporanea in commissioni di verifica provinciale (svolte in regime extraprofessionale) e nel comitato di verifica del Ministro dell'economia e, in collegi/commissioni mediche di 2a istanza/appello/centrali e nel precitato comitato di verifica delle cause di servizio, e se il Ministro interrogato non ritenga opportuno stabilire dei limiti e/o un regime di incompatibilità tra diverse funzioni»; e fu richiesto ulteriormente se «nella circostanza se il Ministro interrogato non ritenga opportuno ricorrere al collocamento fuori ruolo o in posizione di comando degli attuali componenti medici militari componenti il comitato di verifica, previsto dall'articolo del decreto del Presidente della Repubblica 461 del 2009 allo scopo di ridurre i tempi di trattazione delle dipendenze da causa di servizio che risultano decisamente elevati rispetto ai tempi di norma»;
 si è appreso da una nota in data 10 maggio 2011 che dell'organizzazione sindacale di base - Coordinamento nazionale Ministero dell'economia e delle finanze, che da gennaio del corrente anno il comitato di verifica delle cause di servizio ha interrotto la propria attività per la mancata erogazione dei fondi necessari al pagamento dei gettoni di presenza dei componenti del comitato stesso, costituiti da magistrati, avvocati dello Stato, dirigenti dello Stato, ufficiali medici superiori delle varie forze armate e delle Polizia di Stato, con la conseguente paralisi dell'attività di questo importantissimo organo collegiale, che oltre a costituire una palese violazione dei termini previsti dalla legge, sta producendo la creazione di un enorme arretrato, tenendo conto che mediamente pervengono al Comitato circa 3.000-4.000 fascicoli mensili, con le ovvie ripercussioni negative sul buon andamento dell'attività e sulla salute del personale che ritiene vi sia riconducibilità ad attività lavorativa delle cause produttive di infermità o lesione, in relazione a fatti di servizio ed al rapporto causale tra i fatti e l'infermità o lesione;
 agli interroganti appare logico, nella considerazione che le attività del comitato di verifica delle cause di servizio risultano essere svolte per servizio ed in orario di servizio, che i componenti magistrati, avvocati dello Stato, dirigenti dello Stato, ufficiali superiori dei ruoli medici delle varie Forze armate e delle Polizia di Stato, svolgano le funzioni ad essi affidate in via esclusiva e, conseguentemente, siano assegnati per distacco o comando presso il medesimo istituto. Tale soluzione avrebbe il duplice effetto positivo di ridurre i costi di gestione del comitato - non essendo in tal caso più dovuta la corresponsione del gettone di presenza - e di assicurarne la funzionalità e il rispetto dei termini procedimentali assegnati dalla legge -:
 quali siano state le motivazioni che hanno portato alla proroga - per norma - del mandato dei componenti in carica del comitato di verifica delle cause di servizio;
 quali siano le motivazioni di sospensione dei fondi che ha determinato la riferita interruzione dell'attività con l'effetto che l'arretrato, già ampio e mai smaltito, risulta essere aumentato a dismisura e se nell'occasione non si ravveda la necessità di integrare l'organizzazione di settore in modo da consentire il rispetto dei tempi previsti;
 quante pratiche risultassero trattate per seduta, quale ne sia stata la durata oraria, a quanto ammontino i gettoni di presenza per singola seduta e quante sedute settimanali siano svolte dal singolo componente;
 quale sia, in termini percentuali, il parere negativo espresso del comitato sul totale complessivo delle pratiche trattate annualmente;
 se corrisponda al vero che, quando esaminate, l'attuale metodologia di trattazione delle pratiche medico legali preveda l'attribuzione di codici e di motivazioni di diniego standardizzate, uguali per patologie, e che spesso non venga svolto approfondito esame delle istanze di parte, con conseguente aumento del ricorso giurisdizionale ed aggravio di costi per la collettività;
 se i Ministri interrogati non ritengano di dover promuovere la modifica del quadro normativo che regola l'attività e la retribuzione dei componenti del comitato di verifica in premessa prevedendone l'assegnazione, per distacco o per comando presso il medesimo istituto;
 se non si ravveda la necessità di modificare la composizione del comitato di verifica delle cause di servizio, integrandola anche con personale medico del servizio sanitario nazionale e di altre amministrazioni.
 (4-11945)

 

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