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venerdì 20 maggio 2011

Obesità, l'Italia tra i primi paesi in Europa

SALUTE: OBESITA', L'ITALIA TRA I PRIMI PAESI IN EUROPA =
(AGI) - Montesilvano (Pescara), 20 mag. - Per gli addetti ai
lavori l'obesita' e' un fenomeno "epidemico" paragonabile per
velocita' di diffusione a una malattia infettiva incontrollata,
dovuta alla combinazione tra presupposti genetici, ambientali,
fisici e psicologici, che ne fanno la piu' comune patologia
cronica del mondo occidentale. Gia' nel 2006 (dati Istat), in
Italia, la popolazione adulta obesa era pari al 10,2%, cui si
aggiungeva il 35% di quella sovrappeso. Il grido di allarme era
ed e' soprattutto per l'obesita' in eta' pediatrica, tenendo
presente che le evidenze scientifiche riconoscono alla
patologia "giovanile" una forte capacita' predittiva dello
sviluppo in eta' adulta. Solo negli anni 1999-2000 la quota di
ragazzi tra i 6 e i 17 anni in eccesso ponderale era pari al
24,1%, pari a circa 1 milione e 700 mila individui". Sono
questi i primi i dati che ha ricordato il professor Roberto
Vettor, ordinario di medicina interna all'Universita' degli
studi di Padova e presidente della Societa' italiana
dell'obesita' nel corso del Congresso Nazionale di
Endocrinologia in svolgimento a Montesilvano. "L'obesita' ha
spiegato - e' divenuta uno dei maggiori problemi di salute del
secolo sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di
sviluppo. L'Italia si pone tra i primi Paesi in Europa per
numero di soggetti coinvolti". "Non possiamo - ha detto Vettor
- considerare l'obesita' un banale problema estetico favorendo
cosi' il proliferare di terapie e trattamenti clinici spesso
inadeguati e il piu' delle volte somministrati da figure
professionali prive delle giuste competenze. La patologia
costituisce un serio fattore di rischio per mortalita' e
morbilita' e ad essa si associano di frequente altre patologie,
come diabete mellito, ipertensione arteriosa, dislipidemia e
osteoartrosi. Per quanto riguarda le neoplasie - ha aggiunto -
recenti studi hanno dimostrato un aumento del rischio nel
paziente obeso soprattutto per endometrio, mammella, prostata e
colon. Questo scenario pandemico deve indirizzare gli sforzi
verso una prevenzione efficace, senza la quale ogni mezzo
terapeutico risulterebbe vano anche se impiegato su vasta
scala". (AGI)
Com/Ett
201235 MAG 11

NNNNSALUTE: OBESITA', L'ITALIA TRA I PRIMI PAESI IN EUROPA (2) =
(AGI) - Monteslvano (Pscara), 20 mag. - Come approcciare allora
questa pandemia? Per il presidente della Societa' italiana di
obesita' la chirurgia bariatrica rappresenta una delle tecniche
piu' efficaci per ottenere e mantenere nel tempo un
significativo calo di peso e per ridurre i rischi di mortalita'
del paziente obeso (aumentati negli ultimi anni). "E' stato
dimostrato - ha spiegato Vettor - che il calo ponderale
conseguente a trattamenti di chirurgia bariatrica contribuisce
a ridurre il numero di infarti del miocardio, ad ottenere una
remissione del diabete di tipo 2 e a diminuire il numero di
malattie neoplastiche nel sesso femminile". Quale interventi
chirurgici? " Gli interventi chirurgici possono essere distinti
in due gruppi principali: uno di tipo restrittivo, finalizzato
alla riduzione della capacita' dello stomaco, e uno di tipo
malassorbitivo, allo scopo di diminuire l'assorbimento dei
nutrienti". Ma i trattamenti medici restano la prima terapia da
affrontare? La chirurgia bariatrica e' considerata, al momento,
una terapia dell'obesita' di secondo livello, da valutare solo
dopo il fallimento del trattamento medico e solo nei casi di
obesita' grave (pazienti con un indice di massa corporea
maggiore di 40 kg/m2 o maggiore di 35kg/ m2 se accompagnato da
patologie associate). Essa necessita di un attento
inquadramento clinico del paziente, necessario a valutare il
rapporto rischio/beneficio e la capacita' di collaborare al
rispetto dei regimi dietetici post operatori. L'intervento
chirurgico - ha sottolineato Roberto Vettor - deve essere
considerato l'inizio di un percorso terapeutico e non la fine.
Inoltre, il supporto psicologico e nutrizionale sono
fondamentali nella gestione del paziente sottoposto a
intervento di chirurgia bariatrica, anche perche' spesso e'
necessaria una cura integrativa a base di vitamine e
oligoelementi per scongiurare eventuali deficit alimentari".
(AGI)
Com/Ett
201236 MAG 11

NNNN

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