SANITA': CHI HA AVUTO PRIMO INFARTO, HA 60% PROBABILITA' RECIDIVA
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(AGI) - Roma, 11 giu. - Colpiti al cuore quando ormai pensavano
di
essere al sicuro. La nuova emergenza sanitaria in Sicilia
sono proprio loro,
i sopravvissuti al primo infarto. Sei su
dieci finiscono per averne un altro.
E i rischi di mortalita'
triplicano. Ogni anno sono oltre 10.800 i siciliani
ricoverati
a seguito di un infarto: per 6.500 di loro e' la "prima
volta"
e le vittime, se ricoverate in Unita' Coronarica, sono quasi
200,
con un rischio di mortalita' del 3%. Ma a far scattare
l'allarme e' un altro
dato significativo: sono ben 4.300 i
pazienti al secondo infarto. Sono loro a
rischiare di piu',
perche' 1 su 5 muore entro l'anno. Per questi pazienti il
tasso
di mortalita' risulta triplicato rispetto a quello del
primo
infarto: oltre 150 non superano il ricovero, circa 340 muoiono
entro
il primo mese, piu' di 500 non riescono a sopravvivere
oltre un anno. Per un
totale di 1000 decessi, per la meta'
evitabili con cure adeguate e costanti e
stili di vita
salvacuore. Cresce dunque il numero di chi
sopravvive
all'infarto, grazie all'aumento di ricoveri sempre
piu'
tempestivi e alla riduzione dei fattori di rischio, ma
aumentano i
pazienti che perdono la vita nel dopo infarto per
scarsa aderenza alla
terapia e stili di vita inadeguati. Lo
sottolineano i cardiologi dell'Anmco
Sicilia, che insieme alla
"Fondazione Per il Tuo Cuore" Onlus, promuovono la
prima
campagna nazionale d'informazione e sensibilizzazione
sulla
prevenzione cardiovascolare e sui rischi che si corrono
nel
post-infarto. "Il primo infarto e' un vero e proprio fulmine a
ciel
sereno per la maggior parte dei pazienti - spiega Ernesto
Mossuti, presidente
regionale Anmco - Sicilia - I dati
dimostrano che la riduzione e il miglior
controllo dei fattori
di rischio, hanno sostanzialmente funzionato, riducendo
la
probabilita' di infarto in chi non l'ha mai avuto. Cosi'
l'evento
cardiovascolare si manifesta oggi all'improvviso, ma
grazie all'aumento dei
ricoveri, sempre piu' tempestivi, e a
terapie migliori, la maggior parte
delle persone sopravvive.
Cio' pero' non deve far abbassare la guardia nei
confronti
delle conseguenze dell'infarto nel tempo: il primo evento e'
il
campanello d'allarme, che indica che il cuore non e' piu' in
perfetta
salute e richiede cure, precauzioni, attenzione.
Il
secondo infarto e' dunque un evento evitabile e il rispetto di
stili di
vita salvacuore e dei consigli del medico restano
prioritari" - puntualizza
Mossuti. La consapevolezza del
rischio cardiovascolare non deve riguardare
solo gli anziani o
coloro che sono affetti da altre malattie importanti ma
anche
le donne e i pazienti pu' giovani. "Gli over 65 e i pazienti
con
diabete o insufficienza renale cronica sono senz'altro i
soggetti a piu' alto
rischio da tenere sotto stretto controllo"
- aggiunge Mossuti - "Attraverso
terapie farmacologiche
adeguate e costanti potremmo dimezzare il pericolo di
un
secondo infarto e la conseguente mortalita'. Purtroppo un anno
dopo
l'infarto, solo un paziente su due segue cure appropriate.
E le donne e i
pazienti con meno di 60 anni sono le categorie
con il piu' elevato tasso di
abbandono delle cure perche' ne
sottovalutano l'importanza e si considerano,
a torto, meno in
pericolo degli altri. Per di piu', pochi cambiano lo stile
di
vita: meno della meta' corregge le proprie abitudini
alimentari, appena
uno su dieci abbandona la sigaretta, il 70%
non fa esercizio
fisico".(AGI)
Com/Mzu (Segue)
111329 GIU 11
NNNNSANITA': CHI HA AVUTO PRIMO INFARTO, HA 60% PROBABILITA' RECIDIVA
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(AGI) - Roma, 11 giu - Proprio per informare e sensibilizzare
sui
rischi che si corrono soprattutto dopo l'infarto l'Anmco e
la "Fondazione Per
il Tuo Cuore" ONLUS, con il supporto di
AstraZeneca, nell'ambito della
campagna nazionale "Il Valore
della Vita", hanno promosso un progetto
indirizzato alle Scuole
Primarie e Secondarie, denominato "Art for Heart
School". "Il
progetto mirava a coinvolgere i piu' giovani perche'
la
prevenzione cardiovascolare, per essere davvero efficace e
porre le
basi di una vita in salute, si dovrebbe imparare
e
mettere in pratica fin da piccoli - spiega Mossuti - In questo
modo,
inoltre, gli studenti si trasformano in "ambasciatori"
della prevenzione e
della adozione di stili di vita corretti
nei confronti della famiglia. Sul
sito dell'iniziativa,
www.artforheart.it, si possono trovare le informazioni
per
conoscere il cuore nelle sue mille forme e per imparare a
prendersene
cura, salvaguardandolo da cattive abitudini che
potrebbero danneggiarlo".
Accanto al percorso "didattico" di
prevenzione cardiovascolare, il progetto
prevedeva anche un
concorso creativo per l'elaborazione di opere sul tema
del
cuore. Gli studenti delle scuole primarie e secondarie
dovevano
interpretare il tema della campagna "Il valore della
vita"
attraverso disegni, dipinti, fotografie, racconti,
poesie,
sceneggiature.(AGI)
Com/Mzu
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NNNN
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