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sabato 11 giugno 2011

Sanità: chi ha avuto primo infarto, ha 60% probabilità recidiva

SANITA': CHI HA AVUTO PRIMO INFARTO, HA 60% PROBABILITA' RECIDIVA =
(AGI) - Roma, 11 giu. - Colpiti al cuore quando ormai pensavano
di essere al sicuro. La nuova emergenza sanitaria in Sicilia
sono proprio loro, i sopravvissuti al primo infarto. Sei su
dieci finiscono per averne un altro. E i rischi di mortalita'
triplicano. Ogni anno sono oltre 10.800 i siciliani ricoverati
a seguito di un infarto: per 6.500 di loro e' la "prima volta"
e le vittime, se ricoverate in Unita' Coronarica, sono quasi
200, con un rischio di mortalita' del 3%. Ma a far scattare
l'allarme e' un altro dato significativo: sono ben 4.300 i
pazienti al secondo infarto. Sono loro a rischiare di piu',
perche' 1 su 5 muore entro l'anno. Per questi pazienti il tasso
di mortalita' risulta triplicato rispetto a quello del primo
infarto: oltre 150 non superano il ricovero, circa 340 muoiono
entro il primo mese, piu' di 500 non riescono a sopravvivere
oltre un anno. Per un totale di 1000 decessi, per la meta'
evitabili con cure adeguate e costanti e stili di vita
salvacuore. Cresce dunque il numero di chi sopravvive
all'infarto, grazie all'aumento di ricoveri sempre piu'
tempestivi e alla riduzione dei fattori di rischio, ma
aumentano i pazienti che perdono la vita nel dopo infarto per
scarsa aderenza alla terapia e stili di vita inadeguati. Lo
sottolineano i cardiologi dell'Anmco Sicilia, che insieme alla
"Fondazione Per il Tuo Cuore" Onlus, promuovono la prima
campagna nazionale d'informazione e sensibilizzazione sulla
prevenzione cardiovascolare e sui rischi che si corrono nel
post-infarto. "Il primo infarto e' un vero e proprio fulmine a
ciel sereno per la maggior parte dei pazienti - spiega Ernesto
Mossuti, presidente regionale Anmco - Sicilia - I dati
dimostrano che la riduzione e il miglior controllo dei fattori
di rischio, hanno sostanzialmente funzionato, riducendo la
probabilita' di infarto in chi non l'ha mai avuto. Cosi'
l'evento cardiovascolare si manifesta oggi all'improvviso, ma
grazie all'aumento dei ricoveri, sempre piu' tempestivi, e a
terapie migliori, la maggior parte delle persone sopravvive.
Cio' pero' non deve far abbassare la guardia nei confronti
delle conseguenze dell'infarto nel tempo: il primo evento e' il
campanello d'allarme, che indica che il cuore non e' piu' in
perfetta salute e richiede cure, precauzioni, attenzione. Il
secondo infarto e' dunque un evento evitabile e il rispetto di
stili di vita salvacuore e dei consigli del medico restano
prioritari" - puntualizza Mossuti. La consapevolezza del
rischio cardiovascolare non deve riguardare solo gli anziani o
coloro che sono affetti da altre malattie importanti ma anche
le donne e i pazienti pu' giovani. "Gli over 65 e i pazienti
con diabete o insufficienza renale cronica sono senz'altro i
soggetti a piu' alto rischio da tenere sotto stretto controllo"
- aggiunge Mossuti - "Attraverso terapie farmacologiche
adeguate e costanti potremmo dimezzare il pericolo di un
secondo infarto e la conseguente mortalita'. Purtroppo un anno
dopo l'infarto, solo un paziente su due segue cure appropriate.
E le donne e i pazienti con meno di 60 anni sono le categorie
con il piu' elevato tasso di abbandono delle cure perche' ne
sottovalutano l'importanza e si considerano, a torto, meno in
pericolo degli altri. Per di piu', pochi cambiano lo stile di
vita: meno della meta' corregge le proprie abitudini
alimentari, appena uno su dieci abbandona la sigaretta, il 70%
non fa esercizio fisico".(AGI)
Com/Mzu (Segue)
111329 GIU 11

NNNNSANITA': CHI HA AVUTO PRIMO INFARTO, HA 60% PROBABILITA' RECIDIVA (2)=
(AGI) - Roma, 11 giu - Proprio per informare e sensibilizzare
sui rischi che si corrono soprattutto dopo l'infarto l'Anmco e
la "Fondazione Per il Tuo Cuore" ONLUS, con il supporto di
AstraZeneca, nell'ambito della campagna nazionale "Il Valore
della Vita", hanno promosso un progetto indirizzato alle Scuole
Primarie e Secondarie, denominato "Art for Heart School". "Il
progetto mirava a coinvolgere i piu' giovani perche' la
prevenzione cardiovascolare, per essere davvero efficace e
porre le basi di una vita in salute, si dovrebbe imparare e
mettere in pratica fin da piccoli - spiega Mossuti - In questo
modo, inoltre, gli studenti si trasformano in "ambasciatori"
della prevenzione e della adozione di stili di vita corretti
nei confronti della famiglia. Sul sito dell'iniziativa,
www.artforheart.it, si possono trovare le informazioni per
conoscere il cuore nelle sue mille forme e per imparare a
prendersene cura, salvaguardandolo da cattive abitudini che
potrebbero danneggiarlo". Accanto al percorso "didattico" di
prevenzione cardiovascolare, il progetto prevedeva anche un
concorso creativo per l'elaborazione di opere sul tema del
cuore. Gli studenti delle scuole primarie e secondarie dovevano
interpretare il tema della campagna "Il valore della vita"
attraverso disegni, dipinti, fotografie, racconti, poesie,
sceneggiature.(AGI)
Com/Mzu
111329 GIU 11

NNNN

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