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martedì 20 marzo 2012

LAVORO: DI PIETRO-ZIPPONI, GOVERNO CONSEGNA A BCE SCALPO ART.18



LAVORO: DI PIETRO-ZIPPONI, GOVERNO CONSEGNA A BCE SCALPO ART.18 =
(AGI) - Roma, 20 mar. - "Su temi delicatissimi quali il lavoro
e i diritti dei lavoratori tra governo e parti sociali si sta
consumando una commedia degli equivoci. Questa trattativa e'
iniziata parlando dei giovani, riconoscendone l'insopportabile
condizione di precarieta' e la totale assenza di diritti che
interessa le false partite Iva e le 46 forme contrattuali di
assunzione a tempo. L'evoluzione del tavolo tra esecutivo e
sindacati sta andando purtroppo nella direzione opposta". Lo
affermano in una nota congiunta il leader dell'Italia dei
Valori, Antonio Di Pietro, e il responsabile lavoro e welfare
del partito, Maurizio Zipponi, che aggiungono: "L'Idv ha
proposto e propone di intervenire sui 4 milioni di giovani
precari, coprendo i buchi contributivi e retributivi generati
dalle continue interruzioni del rapporto di lavoro. Oggi a
palazzo Chigi non si parla di questo ma, al contrario, si
abolisce la mobilita', la cassa straordinaria per le aziende in
grave difficolta' e poi quella in deroga per tutte le imprese
che nel 2008 ne erano escluse. Si sostituisce tutto questo con
una nuova assicurazione che, al massimo, dura 18 mesi e che
coprira' una fascia sociale meno ampia rispetto a quella
coperta con la cassa in deroga dal governo Lega-Berlusconi".
(AGI)
Ser (Segue)
201920 MAR 12

NNNNLAVORO: DI PIETRO-ZIPPONI, GOVERNO CONSEGNA A BCE SCALPO ART.18 (2)=
(AGI) - Roma, 20 mar. - "Sull'articolo 18 si sta riversando il
solito e pericoloso accanimento ideologico - aggiungono ancora
Di Pietro e Zipponi - ricordiamo, infatti, ai signori del
governo che si tratta di una norma di civilta' che prevede il
reintegro sul posto di lavoro per coloro che sono ingiustamente
licenziati e che lavorano in aziende con piu' di 15 dipendenti.
Stiamo parlando di circa cinquanta casi all'anno in tutta
Italia. E' evidente, quindi, che il governo non ha un soldo da
investire sui giovani e su un nuovo welfare veramente europeo e
preferisce colpire l'articolo 18, ben sapendo che anche se
questo fosse modificato o abrogato, come vuole la destra
estrema del Paese, non vi sarebbe nessuna crescita. Non e'
intaccando i diritti di chi lavora - osservano i due esponenti
Idv - che si migliora l'economia italiana, ma combattendo
corruzione ed evasione fiscale, riducendo drasticamente la
burocrazia e garantendo finalmente l'accesso al credito alle
piccole e medie imprese. Insomma l'esecutivo rimanda ad epoca
lontana i nuovi ammortizzatori sociali, ma interviene da subito
sull'art.18, trasformandolo in una specie di scalpo da
consegnare alla Bce e non certo all'Europa che e' ben attenta a
non colpire, in questa fase delicatissima, i diritti e le
capacita' di consumo delle famiglie e dei lavoratori",
concludono Di Pietro e Zipponi. (AGI)
Ser
201920 MAR 12

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