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martedì 20 marzo 2012

WELFARE: INCA CGIL, TROPPI CASI DI NEGATA INVALIDITA'


WELFARE: INCA CGIL, TROPPI CASI DI NEGATA INVALIDITA' =
GASPARRI (UMBRIA), UNA VERA CACCIA ALLE STREGHE CHE PENALIZZA I
VERI INVALIDI

Roma, 20 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Un'operazione verita'
sulla concessione e la revoca dell'indennita' di accompagnamento e
dell'invalidita', per parlare non solo della caccia ai 'falsi'
invalidi ma anche dei tanti casi che a causa delle verifiche
straordinarie avviate dal 2010 si sono visti negare i loro diritti.
Una vera 'caccia alle streghe' che penalizza i veri invalidi". Cosi'
Franca Gasparri, dell'Inca Cgil Umbria, denuncia con LABITALIA
l'aumento nella sua regione ("ma il modello e' sovrapponibile in tutte
le altre regioni d'Italia", dice) dei casi cui vengono negati
invalidita' e sussidio di accompagnamento. L'Inca, dice Gasparri,
"vuole raccontare un'altra storia per sfatare luoghi comuni, in
particolare per la mia regione, in cui si racconta che tanti invalidi
siano 'falsi'".

"C'e' stato un caso a Spoleto -ricorda Gasparri- di un 'cieco'
che guidava il pulmino: su questo sono state fatte trasmissioni
televisive nazionali, ma si sono invece dimenticate le tante, tante
persone che, sottoposte a controlli a volte invasivi e lesivi della
dignita' personale, hanno visto revocarsi le loro prestazioni,
misconoscere il loro grado di invalidita' mentre poi un tribunale ha
detto che queste persone erano malate davvero. Insomma, casi che se
non altro sono altrettanto eclatanti di quelli raccontati sui 'falsi
invalidi'".

"Se si guardano le pratiche -racconta Gasparri- si leggono le
cose piu' impensate: un sordomuto che non lo e' piu' e diventa udente,
uno schizofrenico grave ha un'improvvisa guarigione, una signora con
tumore avanzato e metastasi ossee viene riconosciuta invalida al 60%.
Praticamente dei miracoli". (segue)

(Lab/Zn/Adnkronos)
20-MAR-12 14:33

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WELFARE: INCA CGIL, TROPPI CASI DI NEGATA INVALIDITA' (2) =

(Adnkronos/Labitalia) - Gasparri racconta che uno dei primi casi
verificatisi in Umbria riguarda la "situazione di un bambino nato
cerebroleso". "Chiamato a controllo dall'Inps attraverso le
commissioni mediche della Asl, sarebbe risultato un miglioramento
eclatante delle su condizioni tant'e' che non e' stato piu'
riconosciuto invalido". Il caso e' stato portato dall'Inca davanti al
giudice del lavoro, e la causa e' stata vinta. "In poco tempo abbiamo
avviato decine di azioni legali, ottenendo molti risultati e solo
nelle ultime due settimane -ricorda- di 20 cause avviate ne abbiamo
vinte 19 e solo per una dobbiamo ricorrere in appello".

Perche' uno dei punti piu' spinosi della questione sono proprio
le modalita' per poter contestare un 'verdetto' negativo. "La domanda
di invalidita' si avvia con una certificazione del proprio medico di
famiglia -spiega Gasparri- che viene inoltrata on line all'Inps, che
passa la pratica alle commissioni mediche delle Asl per il parere in
merito. Se il parere e' negativo e la domanda e' respinta -dice- ci
sono solo 6 mesi di tempo per fare ricorso davanti al giudice del
lavoro, e non ci sono altri modi di opporsi".

Questo "spaventa molte persone, sia per i tempi, sia per le
difficolta', sia per i costi". Quindi, "l'Inca molto spesso aiuta le
persone a promuovere un'azione offrendo il proprio servizio medico e
legale: le aiutiamo a non rinunciare ai propri diritti, offrendo un
servizio a costi 'fuori mercato' con contributi minimi per l'attivita'
legale e a volte neanche quelli". (segue)

(Lab/Zn/Adnkronos)
20-MAR-12 14:38

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WELFARE: INCA CGIL, TROPPI CASI DI NEGATA INVALIDITA' (3) =

(Adnkronos/Labitalia) - "Qualche giorno fa -racconta Franca
Gasparri- si e' presentata da noi una signora in sedia a rotelle,
Rossella, ammalata di una gravissima forma di sclerosi multipla. Da
una visita a cui era stata sottoposta le veniva riconosciuta
un'invalidita' solo del 75% e niente indennita' di accompagnamento, a
fronte di malattia che la inchioda su una sedia a rotelle, che le
procura incontinenza e turbe neurologiche importanti. E di casi cosi'
ce ne sono tanti. Ma ora c'e' la 'caccia al furbetto': e Rossella su
una sedia a rotelle che non vede concesso il suo diritto come la
chiamiamo? Certo non 'furbetta'".

Marco Bottazzi, medico legale dell'Inca Cgil, ricorda con
LABITALIA che le indennita' di accompagnamento "sono l'unica
prestazione che il nostro Paese prevede per i soggetti che presentano
gravi difficolta' nella vita quotidiana".

"In altri paesi -spiega- ci sono prestazioni che vengono date
solo per il fatto di essere anziani e in Italia questa forma di
civilta' ce l'ha solo la provincia di Trento". "Andare a restringere
questa prestazione e dire che hanno diritto all'indennita' di
accompagnamento solo coloro che sono permanentemente a letto o
talmente dementi da non avere piu' alcun rapporto con la vita
quortidiana, vuole dire ridurre di molto questo diritto e soprattutto
creare un grave problema sociale".

(Lab/Zn/Adnkronos)
20-MAR-12 14:34

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