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lunedì 30 aprile 2012
LAVORO: ART.18; GIUSLAVORISTI CONTRO PROPOSTE CONFINDUSTRIA
LAVORO: ART.18; GIUSLAVORISTI CONTRO PROPOSTE CONFINDUSTRIA
(ANSA) - BOLOGNA, 30 APR - Un gruppo di giuslavoristi ha
preso posizione contro la proposta di Confindustria di modifica
dell'art.18 dello Statuto dei lavoratori con un appello a
Governo e forze politiche che lo sostengono. Tra i 48 nomi in
calce anche quelli dei professori Piergiovanni Alleva, Luigi
Mariucci e Umberto Romagnoli.
''Oltre ad auspicare che non vengano introdotte ulteriori
limitazioni alle gia' deboli misure di contrasto alla
precarieta', non intendiamo far passare sotto silenzio la
gravita' della pretesa della Confindustria e del Pdl di
modificare ulteriormente il quarto comma dell'art.18 dello
Statuto dei lavoratori nel testo di cui all'art.14 del ddl'', si
legge. Non piace il tentativo di eliminare - nel caso della
conservazione del reintegro come sanzione al licenziamento
ingiustificato - il riferimento alle 'previsioni di legge'.
Fatto che per i giuslavoristi ''sembra riconducibile al timore
che il giudice possa applicare l'articolo 2106 del codice
civile, che sancisce il principio di proporzionalita' tra
sanzione e infrazione''. In altri termini, per i tecnici, si
mira a togliere al magistrato la possibilita' di valutare il
caso concreto. Per Mariucci, di fatto, ''si vuol legare le mani
al giudice'''.
Per chi firma l'appello non e' tollerabile che i '''nemici
dell'art.18', dopo aver incassato modifiche profonde al testo di
legge che gia' cosi' - nella formulazione proposta dal Governo -
circoscrivono fortemente l'applicazione della reintegrazione,
puntino ad ulteriormente ridurla in un campo, quale quello del
licenziamento soggettivo e disciplinare, che per definizione non
ha alcun collegamento con la crisi economica''. Altrettanto
grave e' l'ipotesi prospettata di trasformare la procedura di
conciliazione per il licenziamento per motivi economici o
organizzativi in un tentativo obbligatorio destinato ad
intervenire a licenziamento gia' irrogato: ''esso e' gia' stato
abrogato dalla legge n.183 del 2010 e nessuno lo rimpiange''
concludono. (ANSA).
BNT
30-APR-12 18:33 NNNN
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