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martedì 26 giugno 2012

IL VICECOMANDANTE CC GASPARRI: PSICOLABILE CHI SI SUICIDA, INACCETTABILI LE RIVENDICAZIONI DEGLI UFFICIALI DEI RUOLI SPECIALI, NON PERTINENTE PER UN CARABINIERE AMMETTERE DI ESSERE GAY COME FATTO DA UN APPUNTATO GDF (da ll Fatto Quotidiano)




Di seguito, un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano.

L’ALTRO GASPARRI: “GAY SI’, MA E’ VIETATO DIRLO”. LEZIONE-SHOW ALLA SCUOLA CARABINIERI DEL GENERALE CLEMENTE, FRATELLO DI MAURIZIO

di Sandra Amurri


“Attenti! seguito dallo sbattere dei tacchi. Entra inaspettatamente il vicecomandante generale dell’Arma dei carabinieri, comandante delle Scuole, Clemente Gasparri, fratello del berlusconiano Maurizio. Corso di aggiornamento, Scuola Ufficiali dei Carabinieri di Roma. Si sta svolgendo una lezione sulla pedopornografia. Sullo schermo, la faccia simpatica di Bonobo, la scimmia parlante. Il docente estrae la pennetta dal computer e lascia il posto al Generale Gasparri che con voce tonante chiede: "Mi sentite?!". Afferra il bavero della giacca appesantita dalla greca e tre stelle, posizione eretta, si sfrega le mani ed esclama: «Bene! Chi si è dato la morte lo ha fatto senza motivo, senza dare o lasciare spiegazioni. Come si può affidare a queste persone "psicolabili" la sicurezza delle nostre comunità nazionali?». Lo chiede a commento dei sette carabinieri suicidatisi negli ultimi due mesi, tra cui un ufficiale di Brescia, che aveva condiviso la formazione con i Capitani presenti.
Poi sventola le copie dei ricorsi degli ufficiali presenti appena estratte dalla borsa e in tono irridente dice: «L’Arma, ai miei tempi, era granitica! C’è in atto un processo inesorabile di sgretolamento». Il riferimento è agli ufficiali del Ruolo Speciale (che non provengono dall’accademia) che, svolgendo le stesse funzioni, rivendicano un trattamento eguale ai colleghi del Ruolo Normale. «Leggete, leggete! Si vuole nominare un vostro Ufficiale rappresentante Cocer. E poi che fate? Prendete a schiaffi il Comandante Generale? Avete scelto di fare l’ufficiale del Ruolo Speciale, accettando le regole del gioco, ora le si vuole cambiare. Ve lo ha ordinato il dottore di fare l’ufficiale? Guardate questi ragazzi dell’applicativo (Ruolo Speciale, ndr), prima ci scassano con le telefonate per farsi raccomandare per il concorso, poi, una volta entrati, ti piazzano la domanda di avvicinamento alla moglie che fa la cassiera al supermercato! Nessuno dei ragazzi dell’Accademia si sogna di farlo. Il vostro comandante della Scuola si sta preparando all’ennesimo movimento, accettando il sacrificio senza lamentele e senza istanze!».

Mentre c’è chi chiede al vicino di banco: "Ma siamo sicuri che non sia Crozza?", il Generale rincara la dose: «Ammettere di essere gay, magari facendolo su un social network, come un graduato della Guardia di Finanza, non è pertinente allo status di Carabiniere. L’Arma è come un treno in corsa, i passeggeri sono vincolati, prima di scendere, alla responsabilità di lasciare pulito il posto occupato. Gli ufficiali del Ruolo Speciale che fanno il ricorso, i giovani ufficiali dell’applicativo che fanno istanze per avvicinarsi alla famiglia, gli omosessuali che ostentano la loro condizione, sono in sintesi tutti passeggeri sciagurati dell’antico treno, potenzialmente responsabili della sporcizia o del deragliamento». Non pago, si toglie due macigni dalle scarpe: «Il Comandante Generale è una persona seria, che cammina da solo con il suo autista, non come il capo della Polizia che cammina con la scorta e una fila di macchine avanti e dietro. Che cambia tra i due? Il Comandante Generale è, forse, meno importante del capo della Polizia?».

A seguire: «Sono stato più volte chiamato dai magistrati come persona informata sui fatti. Io non ho paura di loro e loro lo hanno capito, e se lavorassero di più non avrebbero di certo tanto arretrato». Poi spiega che non è possibile intervenire perché quello che ha detto rischia di scatenare reazioni accese. "Attenti". Seguito dallo sbattere dei tacchi. E Gasparri, non Maurizio ma il fratello Generale Clemente, solo di nome, scompare dietro il portone. Riprende la lezione sulla pedopornografia. Sullo schermo torna Bonobo, la scimmia non violenta, solidale anche con chi non appartiene alla sua famiglia o al suo gruppo, che come spiega il professor Frans de Waal, è capace di altruismo, compassione, empatia, gentilezza, pazienza e sensibilità. E le due immagini non si sovrappongono. 

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