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martedì 26 giugno 2012

TORTURA: AMNESTY, ITALIA INTRODUCA REATO NEL CODICE PENALE MANIFESTAZIONE A ROMA IL 6/10 PER CHIEDERE A POLIZIA TRASPARENZA


TORTURA: AMNESTY, ITALIA INTRODUCA REATO NEL CODICE PENALE
MANIFESTAZIONE A ROMA IL 6/10 PER CHIEDERE A POLIZIA TRASPARENZA
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - In occasione della Giornata
internazionale per le vittime della tortura, Amnesty
International Italia rinnova la richiesta alle istituzioni
italiane affinche' si colmi un ritardo di quasi un quarto di
secolo e s'introduca nel codice penale il reato di tortura.
Amnesty sottolinea in una nota che colmare questa lacuna
legislativa "grave, incomprensibile e dolorosa" non e'
un'opzione ma un obbligo che l'Italia ha assunto con la
ratifica, nel gennaio 1989, della Convenzione contro la tortura
delle Nazioni Unite. Oltre alla mancanza di un nome appropriato
di rilevanza penale per un comportamento cosi' aberrante,
l'assenza di un reato di tortura implica - affermano - effetti
giudiziari precisi come la comminazione di pene inadeguate e la
conseguente prescrizione dei reati minori che vengono applicati
in sua vece.
"Questa inadempienza - insiste Amnesty - e' una delle
principali cause della sostanziale impunita' di cui hanno goduto
i rei e della giustizia negata per le centinaia di vittime delle
violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di polizia
durante il G8 di Genova del 2001, in particolare all'interno del
centro di detenzione di Bolzaneto. Molti casi, negli 11 anni
trascorsi dai fatti di Genova, hanno continuato a chiamare in
causa le responsabilita' delle diverse forze di polizia per uso
eccessivo della forza, inclusi i maltrattamenti in custodia, e
per utilizzo improprio delle armi. Quest'anno, le sentenze della
Cassazione hanno confermato la condanna per l'omicidio colposo
di Federico Aldrovandi e quella per l'omicidio volontario di
Gabriele Sandri, mentre sono in corso i procedimenti per la
morte di Aldo Bianzino, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi e Michele
Ferrulli".
Tutto cio', sottolinea l'organizzazione, conferma l'urgenza
di misure legislative e istituzionali per prevenire le
violazioni dei diritti umani da parte delle forze di polizia,
tra cui - oltre all'introduzione del reato di tortura -
un'adeguata formazione all'uso della forza e delle armi,
l'adozione di misure di identificazione, come ad esempio codici
alfanumerici, durante le operazioni di ordine pubblico e
l'istituzione di un organismo indipendente per il monitoraggio
dei diritti umani e per la prevenzione dei maltrattamenti in
tutti i luoghi di detenzione.
Queste richieste sono contenute in un appello indirizzato al
presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e Senato,
gia' firmato da 15.000 persone e saranno al centro di una
manifestazione nazionale indetta a Roma sabato 6 ottobre da
Amnesty insieme alle famiglie di vittime di violazioni dei
diritti umani.(ANSA).

AB
26-GIU-12 13:24 NNNN

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