TUMORI: ANCHE VIRUS HPV TRA CAUSE DI QUELLI TESTA-COLLO
ESPERTI, MALATTIA POCO CONOSCIUTA, CIO' CREA TROPPE VITTIME
(ANSA) - MILANO, 26 GIU - Nonostante siano molto diffusi, i
tumori della testa e del collo sono ancora poco conosciuti.
Spesso vengono associati a stili di vita errati, come l'abuso di
alcol e il fumo, ma in realta' esiste anche un nuovo fattore di
rischio: il virus del papilloma (Hpv) che puo' provocare i
tumori della testa e del collo nelle persone molto giovani, sia
uomini che donne. Lo hanno spiegato oggi diversi specialisti in
un incontro sul tema, dove e' emerso anche che ''e' ancora
troppo elevato il numero di vite perse a causa della scarsa
conoscenza di questa neoplasia''.
I tumori della testa e del collo mettono fortemente a
rischio, oltre che la salute, anche la vita relazionale di una
persona: l'asportazione della lingua o della laringe, ad
esempio, puo' comportare la perdita della capacita' di parlare e
deglutire. In Italia esiste un'Associazione che da 70 anni
contribuisce a ridurre l'impatto che questi tumori hanno sulla
vita dei pazienti e dei loro familiari: si tratta dell'Ailar,
che ha iniziato l'attivita' di riabilitazione fonetica a Milano
nel 1942 e che nel 2008 ha costituito la Fialpo insieme ad altre
Associazioni con scopi analoghi. "Purtroppo, la maggior parte
dei pazienti arriva alla diagnosi molto tardi - spiega Maurizio
Magnani, Presidente di Ailar e Fialpo - e per questo motivo e'
fondamentale aumentare l'impegno da parte di tutti per
migliorare l'informazione sui fattori di rischio e sul
riconoscimento precoce dei sintomi''.
''Oltre alle innovazioni in campo radioterapico e
chemioterapico - commenta Lisa Licitra, Responsabile Tumori
Testa e Collo all'Istituto Nazionale Tumori di Milano -
l'introduzione dei trattamenti biologici mirati ha cambiato
l'approccio a queste patologie, aumentando significativamente la
sopravvivenza dei pazienti e garantendo loro una buona qualita'
di vita''. Questi tumori sono molto complessi e devono essere
affrontati in modo globale ''per assicurare al paziente il
miglior trattamento possibile - conclude Giovanni Succo,
direttore dell'Otorinolaringoiatria all'Ospedale San Luigi
Gonzaga-Martini di Torino -. Studi recenti hanno dimostrato come
la collaborazione tra specialisti aumenti la sopravvivenza dei
pazienti, permettendo in molti casi di preservare le funzioni
dell'organo colpito, a prescindere dal tipo di strategia
terapeutica adottata''.
(ANSA).
KXP
26-GIU-12 18:09 NNNN
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